Fallimenti e concordati, nei primi sei mesi 2014 sono 117 a Piacenza

La crisi si può misurare anche dalle cause che finiscono sulle scrivanie di giudici e cancellieri. Il Tribunale di Piacenza, nei primi sei mesi del 2014, si è occupato di 117 procedure

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La crisi si può misurare anche dalle cause che finiscono sulle scrivanie di giudici e cancellieri. Il Tribunale di Piacenza, nei primi sei mesi del 2014, si è occupato di 117 procedure, tra istanze di fallimento, fallimenti dichiarati, concordati preventivi ordinari e con riserva. 

Lo indica il monitoraggio effettuato su 56 tribunali italiani da “Il Sole 24 Ore” che colloca quello della nostra città al 38esimo posto nella graduatoria nazionale. Inoltre, secondo le elaborazioni del giornale economico, dal 2011 al primo semestre dell’anno scorso si è verificato un aumento del 3 per cento di questa tipologia di cause. 

Il flusso delle precedure al 30 giugno 2014 – proiettato sulla fine dell’anno – mostra una situazione in cui non pare arrestarsi il progressivo deterioramento dei bilanci aziendali, dei conti familiari e della qualità del credito. 

Altro fronte aperto analizzato da “Il Sole” è quello dei debiti e sfratti: in questo caso l’incremento registrato a Piacenza dal 2011 al secondo semestre 2014 è ben più ingente, con un più 47 per cento: in totale nei primi sei mesi dell’anno passato sono finite al Tribunale di Piacenza 569 azioni, tra opposizioni a esecuzione, sfratti per morosità e ricorsi per decreto aggiuntivo.  

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