Il Prefetto, no ai cittadini vigilantes: “Non ci s’improvvisa paladini”

Numerosi i temi sulla sicurezza del territorio affrontati in prefettura. Sui profughi: "Non sono attesi nuovi arrivi". E sulla ’ndrangheta: "Castelvetro non era la base". Polemica risposta della Lega Nord e di Marco Colosimo

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“I cittadini non si possono improvvisare paladini della giustizia”: un chiaro no, pronunciato dal prefetto Anna Palombi, su eventuali iniziative di controllo diretto del territorio,  esercitate dai comitati spontanei per la sicurezza, che nell’ultimo biennio si sono affermati numerosi nei comuni della provincia di Piacenza.

“Passeggiate serali d’ispezione sono pericolose perchè se si entra in contatto con un malintenzionato, il rischio è grosso – ha spiegato il Prefetto. “Per poter operare servono requisiti specifici, non ci si può sostituire alle forze dell’ordine; diverso, in senso positivo, quando i cittadini comunicano tramite internet e what’sapp, per scambiarsi informazioni o stringere il rapporto di vicinato”.

Numerosi i temi sulla sicurezza affrontati in Prefettura, dove si è parlato anche dell’accoglienza profughi, attualmente 206 ospitati nelle strutture del Piacentino: “Al momento non sono previsti nuovi arrivi, poichè abbiamo già superato di sette persone, la quota che spetta alla nostra città – ha commentato Anna Palombi -; vorrei anche sottolineare che non si sono verificati episodi di tensione dovuti alle persone giunte da marzo dello scorso anno ad oggi”. 

In merito alla maxioperazione condotta nella giornata di ieri dai carabinieri di Piacenza, la Palombi ha precisato che Castelvetro non era “base” del soldalizio criminale e che nel 2013 sono stati attivati protocolli di legalità per garantire la trasparenza delle imprese che partecipano a gare pubbliche, al fine di neutralizzare eventuali infiltrazioni mafiose.


LA LEGA NORD ALLA PREFETTURA: “RONDE PERICOLOSE? PERICOLOSI SONO I DELINQUENTI, NON CHI CERCA DI COMBATTERLI”

Duro intervento della Lega Nord di Piacenza che, in un comunicato a firma del segretario provinciale Pietro Pisani, del consigliere regionale Matteo Rancan e del coordinatore provinciale dei Giovani Padani Luca Zandonella interviene a seguito delle dichiarazioni del prefetto Anna Palombi (“Le passeggiate per la legalità o comunque iniziative spontanee di presidio come le ronde sono pericolose”): “Siamo rimasti sbigottiti difronte a simili parole.

Le passeggiate per la legalità sono un ottimo esempio di cittadinanza attiva, che ha voglia di impegnarsi in prima persona per cercare di migliorare la sicurezza del proprio territorio; certamente non sono la soluzione definitiva ad un grave problema che ormai attanaglia la nostra città, ma sicuramente non fanno del male, anzi.

Nei luoghi dove queste vengono effettuate ci sono molti occhi in più che vigilano e di conseguenza minor possibilità per i malintenzionati di delinquere. Altro che “pericolose”, queste passeggiate sono qualcosa di molto positivo per la città. Quando le abbiamo organizzate in passato, ricordiamo ancora bene che diversi piacentini si sono affacciati alle finestre per ringraziarci: questa è stata la risposta migliore che abbiamo ricevuto da chi vive in quartieri difficili”. Il Carroccio piacentino interviene poi ancora una volta sul tema dei profughi e relativa accoglienza.

“La prefettura quasi si vanta di rifiutare, da oggi in poi, altri (presunti) profughi sul nostro territorio provinciale. La verità è che questa decisione doveva essere presa molti mesi fa, non quando ormai questi finti rifugiati politici sono in sovrannumero e non si sa più dove metterli. Come al solito la prefettura sembra vivere solamente all’interno dei palazzi, senza conoscere a fondo il malessere che si è creato nei cittadini. Ci rammarichiamo di una cosa: dispiace non aver raggiunto, di un soffio, le 500mila firme per abolire un ente inutile come questo. D’altronde non siamo stati noi i primi ad affermare la sua inutilità, infatti già Luigi Einaudi il 17 luglio 1944 ci aveva visto lungo: in un supplemento della Gazzetta Ticinese scrisse una famosa invettiva contro l’istituto prefettizio, intitolato “Via il Prefetto!””

Colosimo (Piacenza Viva): “Sui profughi nessuna strumentalizzazione, la Prefettura verifichi la situazione”

Anche il consigliere comunale Marco Colosimo (Piacenza Viva) interviene dopo le dichiarazioni del Prefetto Palombi relative all’accoglienza dei profughi: “Tengo a dire direttamente al signor Prefetto che se qualora il contenuto dell’esposto (presentato dallo stesso Colosimo nei giorni scorsi ndr) non corrispondesse al vero, soprattutto le situazioni descritte da me medesimo in relazione al possibile business creato sull’accoglienza dei profughi, di provvedere a denunciarmi per calunnia o diffamazione, dato che, come riportato da notizie di stampa nazionale  sembra, che vi sia un coinvolgimento diretto di alcuni funzionari della Prefettura e quindi una possibile responsabilità da parte della Prefettura nel mancato controllo degli adempimenti e degli obblighi stabiliti dal contratto di gara”.

“Invece di accusare me di soffiare sul fuoco di strumentalizzare una situazione potenzialmente pericolosa – attacca ancora Colosimo – provveda nell’immediato a verificare il diretto reinvestimento dei 30 euro giornalieri percepiti per ogni singolo profugo dall’ente gestore che al momento ne ha in gestione ben 120. Di controllare ed accertare le relazioni pervenute sulla propria scrivania circa le condizioni igienico sanitarie, culturali e linguistiche all’interno delle strutture medesime. Non ci sto a farmi accusare di aver strumentalizzato la situazione perché i soldi percepiti dagli enti gestori sono soldi pubblici, e che qualora fossero mal investiti e non utilizzati ai fini degli obblighi previsti dal contratto di gara vi sarebbe il pericolo di malversazione di denaro pubblico a danno solo ed esclusivamente di contribuenti, quindi di tutti cittadini in particolar modo di quelli che oggi vivono in uno stato di difficoltà economica”. “Resto – conclude Colosimo – tuttavia in attesa degli sviluppi che perverranno dalla Procura della Repubblica”.

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