Dal primo marzo agli Amici dell’Arte in mostra le opere di Demetrescu

La storia e le vicende personali di Demetrescu meritano più di una riflessione perché dal suo meditato, forse meditatissimo, percorso esistenziale sono nate opere di incomparabile bellezza e profondo misticismo

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Imperdibile appuntamento artistico e culturale all’associazione “Amici dell’arte”, via S. Siro 13, Piacenza. Domenica 1° marzo, ore 11, verrà infatti inaugurata “Il simbolo nell’arte. Hierofanie: grandezza e caduta dell’uomo. Abbraccio cosmico e nuovi conflitti. Mostra di Camilian Demetrescu tra Italia, Romania, Europa”. Curata da Mihaela Mamali e Carlo Mistraletti, propone molte e interessanti opere di un grande artista, di un interprete sensibile e appassionato del nostro tempo.

La storia e le vicende personali di Demetrescu meritano più di una riflessione perché dal suo meditato, forse meditatissimo, percorso esistenziale sono nate opere di incomparabile bellezza e profondo misticismo. E una serie di pannelli ripercorre didatticamente la sua movimentata vita, ricostruita parallelamente ai drammatici avvenimenti che hanno stravolto l’Europa soprattutto dell’Est negli ultimi decenni del ‘900.

Gli organizzatori hanno qui riunito opere diverse per concezione e finalità: si potranno innanzitutto ammirare disegni su carta risalenti ai primi anni ’80. La rigida scomposizione cubista è solo un pretesto, uno strumento, per declinare con più incisione e rigore grafico la sua personalissima versione del sacro. Il nucleo dell’esposizione è però rappresentato dalle “Hierofanie” cioè grandi composizioni stampate su poliestere. Qui emerge la potente concezione della vita e della religione di Demetrescu: ogni composizione colpisce per perentorietà formale, sono una sintesi quasi scultorea di temi sacri. Alcuni arazzi poi sono originali cioè su stoffa e più di altri dimostrano la vivacità e la ricchezza ispirativa del maestro.

Un evento dunque assolutamente da non perdere perché Demetrescu rappresenta una creatività pura, spontanea, un artista quasi medioevale. Infatti la forza compositiva, il procedere per cicli tematici, la ricerca dell’assoluto e del trascendente in una società laica testimoniano un’indomita forza d’animo, un’ammirevole coerenza. Info: tel. 0523/335253 (da mercoledì a domenica 16-19), info@amicidellartepc.it. www.amicidell’artepc.it. Ingresso gratuito.


PROFILO BIOGRAFICO

Camilian Demetrescu (Busteni, Romania 1924 – Gallese, Viterbo 2012) è stato una singolare figura di artista: fu infatti pittore, scultore nonché storico dell’arte e pure scrittore.
Dopo anni d’intenso studio condotti in patria per valorizzare l’arte popolare rumena, nel 1969 chiede e ottiene asilo politico in Italia. Il fallimento della “Primavera di Praga” e le sempre più frequenti incomprensioni con il regime lo spinsero infatti a cercare la libertà dell’Occidente.

Negli anni ’70 in Italia, sostenuto da Giulio Carlo Argan e poi da Rosario Assunto, abbandona l’arte realista di derivazione socialista per dedicarsi dapprima all’astratto. Ma già a fine anni ’70 – soprattutto dopo l’incontro con Mircea Eliade – la sua arte subisce profondi cambiamenti, un’involuzione in senso mistico e religioso. Da allora Demetrescu si concentra sul sacro, sulla simbologia addirittura di derivazione romanica sempre alla ricerca di nuovi stimoli morali e spirituali. Indicative, fra le tante esperienze condotte in questi anni, la ristrutturazione della Pieve romanica di Gallese, un unicum su cui Demetrescu e la sua ristretta cerchia di amici lavorarono per molti anni. E poi la collaborazione per illustrare un’edizione della Divina Commedia (1986).

E’ sempre stato in prima fila in tutto, nella vita e nell’arte e – dopo la caduta del muro di Berlino (1989) e del regime di Ceausescu (1989)  – ha attivato una serie di iniziative per raccogliere fondo per la patria natia. Intensifica sempre più i suoi studi sul simbolismo religioso medioevale che cerca di trasportare con entusiasmo nella nostra società, purtroppo laica e piuttosto fredda ai richiami del cristianesimo. 

Ricordiamo il suo ritorno in patria nel 2000 a ribadire il suo fortissimo legame con la terra natia. Il 1° dicembre 2000 – festa nazionale della Romania – il presidente della Repubblica Emil Constantinescu conferisce a Demetrescu l’onorificenza “Steaua Romaniei in gradul de mare ofiter” (La stella della Romania in grado di grande ufficiale) per il contributo del tutto eccezionale al servizio della democrazia e della cultura romena nel mondo. Infine nel 2004 a Roma viene allestita “Hierofanie. La forza del simbolo tra nichilismo e speranza. 35 anni d’arte in Italia. arazzi, sculture in legno, dipinti e grafica” una vera e propria summa della sua attività.

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