L’Università di Verona a Piacenza per il caso Pomorete

Pomorete selezionata come una delle dieci Reti più interessanti a livello nazionale. Il Presidente Camisa: grande soddisfazione per aver creato un progetto che è diventato un caso di studio a livello nazionale

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Pomorete selezionata come una delle dieci Reti più interessanti a livello nazionale. Il Presidente Camisa: grande soddisfazione per aver creato un progetto che è diventato un caso di studio a livello nazionale.

Il Dipartimento di Economia Aziendale (DEA) dell’Università degli Studi di Verona congiuntamente con la Direzione Commerciale del Gruppo Banco Popolare stanno conducendo una ricerca finalizzata ad analizzare, studiare e a favorire lo sviluppo dei nuovi modelli di business delle reti di impresa.
L’attività di ricerca e collaborazione ha come scopo quello di individuare indicatori e strumenti per monitorare le performance delle imprese che aderiscono al contratto di rete e le loro potenzialità di sviluppo.
L’obiettivo è integrare i tradizionali indicatori connessi prevalentemente al bilancio con nuovi approcci che consentano di valutare il possibile impatto di lungo termine della partecipazione alla rete.

Pomorete, la rete del pomodoro nata in Confapi Industria, è stata selezionata come una delle dieci rete di imprese più interessanti a livello nazionale e proprio per questo nei giorni scorsi è stata intervistata dalla Prof.ssa Cecilia Rossignoli e dalla Prof.ssa Silvia Cantele del Dipartimento di Economia Aziendale – Università di Verona.
Un lungo colloquio tra la Professoressa Rossignoli, coadiuvata da alcune ricercatrici, con Denise Venturati di A.C.P. International (una delle aziende presenti in Pomorete), il Presidente di Confapi Industria Cristian Camisa e Gabriele Zanelli, coordinatore della rete.
La Prof.ssa Rossignoli dichiara: “l’idea di fondo che guida il progetto è che la competitività delle imprese aderenti deve basarsi su un modello di business dinamico in grado di evolvere anche grazie alle relazioni cooperative all’interno della rete. Se il progetto di rete iniziale è solido, questo dinamismo di rete può essere determinante per supportare, nel medio e lungo periodo, la crescita e la resilienza delle imprese partecipanti, specialmente se l’ambiente competitivo è turbolento e imprevedibile. “

Il Presidente Camisa ha colto inoltre l’occasione per illustrare l’importanza del rapporto tra Associazione e reti di impresa. “Confapindustria Piacenza si è distinta infatti fin da subito sia a livello locale che nazionale per attivismo in questo senso promuovendone la nascita di Reti anche nel settore della chimica, della meccanica e della comunicazione. Sono estremamente soddisfatto: questi riconoscimenti ci danno un’ulteriore spinta per andare avanti in questa direzione consci che il ruolo di un’associazione debba essere quello di creare nuove opportunità per le imprese in un momento così grammaticamente difficile.
Presenti all’incontro anche Paolino Donnarumma Responsabile Servizio Sviluppo – Banco Popolare e Cesare Boccellari, Gestore Corporate Area Affari Piacenza – Banco Popolare.
“Consideriamo di estrema importanza per lo sviluppo delle Pmi italiane e, in particolare, delle Reti di Impresa, il cammino intrapreso, con la riunione che si è svolta presso Confapindustria Piacenza, unitamente all’Università di Verona, realizzata anche grazie all’impegno della locale Area Affari della Banca Popolare di Lodi,” dichiara Paolino Donnarumma di Banco Popolare.
“La crescita e lo sviluppo delle imprese, a nostro parere”, – prosegue Donnarumma – “non può che passare attraverso una forte collaborazione tra le Associazioni, il sistema bancario e le Università, per uno scambio di informazioni che consenta di mettere a fattor comune i rispettivi bagagli culturali, a supporto dei territori sui quali operiamo.”

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