Omicidio Gaia, test dna negativo per Mirian. Nuove indagini a Jericoacoara

A due mesi dalla morte della 29enne piacentina, nuovi elementi hanno riportato la polizia brasiliana ad indagare nella città dove avvenne il delitto

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A due mesi dalla morte della 29enne piacentina, nuovi elementi e testimonianze hanno riportato la polizia brasiliana ad indagare nella città dove avvenne il delitto. Reso noto l’esito negativo di cinque test del dna, tra cui quello della farmacista di Rio. Altre quindici perizie devono ancora essere consegnate.

Il test del dna di Mirian Franca ha dato esito negativo: a riportare la notizia sono i media brasiliani, dopo la conferenza stampa tenuta dalla polizia per fare il punto delle indagini a due mesi dell’omicidio di Gaia Molinari, la 29enne piacentina trovata morta il 25 dicembre sulla spiaggia di Jericoacoara.

Secondo quanto riportato dal Diariodanordeste, i campioni genetici prelevati da cinque “sospettati” e confrontato con le tracce biologiche trovate sul corpo della vittima e sui suoi oggetti, non hanno prodotto risultati positivi, compreso quello di Mirian Franca.

La farmacista 31enne di Rio era finita in carcere, perché le sue dichiarazioni “contraddittorie” non avevano convinto gli investigatori. Il sostituto procuratore Patricia Bezerra, che presiede le indagini, ha spiegato ai cronisti le motivazioni che avevano portato all’arresto dell’amica brasiliana di Gaia: durante il primo interrogatorio la ragazza avrebbe dirottato i sospetti su un istruttore di windsurf italiano, salvo poi fornire un’altra versione dei fatti dopo il confronto con l’uomo. Inoltre è stato sottolineato lo strano comportamento tenuto da Mirian la vigilia di Natale, quando la ragazza ha passato tutta la giornata a bordo della piscina dell’ostello, senza parlare con nessuno.

Di tutt’altra opinione i legali difensori della 31enne, che hanno contestato da subito la sua incarcerazione. La farmacista era stata rilasciata dopo due settimane di reclusione e il 14 febbraio scorso è tornata nella sua città.
Il 24 febbraio nuove testimonianze ed elementi hanno riportato la polizia a Jericoacoara, teatro del delitto, “convinti di essere su una buona strada” come riporta Diariodanordeste.
Le piste investigative sono due: quella del movente passionale e una seconda, non ancora rivelata dagli investigatori.
Mancano all’appello ancora quindici perizie, che saranno consegnate nei prossimi giorni. Il termine della complessa inchiesta è fissato per l’11 marzo

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