Atersir, martedì si decide sulla gestione mista. Lettera aperta ai sindaci

Appello dei comitati Acqua bene comune e Acqua pubblica 

Riceviamo e pubblichiamo la “lettera aperta ai sindaci” firmata dal comitato Acqua Bene Comune di Piacenza e da Il Comitato Acqua Pubblica Val d’Arda

LETTERA APERTA AI SINDACI  –

Gent.mo/a Sindaco/a,
lo scorso 17 febbraio, un martedì, a Reggio Emilia è stato presentato uno studio di fattibilità che ha chiarito la possibilità di ripubblicizzare la gestione dell’acqua a costo zero per i Comuni!
Il prossimo 17 marzo, martedì, Lei, con i suoi colleghi, sarà chiamato/a a dare il via libera definitivo all’ipotesi di privatizzazione della gestione di SII e rifiuti tramite una società mista (più privata che pubblica), perché a Piacenza, senza aver fatto un vero studio di fattibilità economico-finanziaria sulla ripubblicizzazione, si è deciso che la gestione pubblica è impossibile.

Come amministratore, soprattutto se di un comune con una popolazione ridotta, in buona parte decentrata rispetto al capoluogo e a maggioranza di anziani, le chiediamo di riflettere un attimo su cosa sta comportando per i suoi concittadini l’entrata in Borsa della privatizzanda Poste Italiane, e prima ancora la privatizzazione dei trasporti pubblici su gomma e su rotaia, ed agli svantaggi di una gestione sempre più privatistica della sanità.

D’altronde Lei ha ragioni da vendere che giustificano la sua scelta: con le informazioni in suo possesso ogni altra decisione era più rischiosa e controproducente (ipotesi in house), o troppo glamour per passare inosservata (ipotesi gara europea).
Ci permettiamo di ricordarLe però che lo studio commissionato da AGAC ad Agenia Consulting per la analoga realtà di Reggio Emilia dimostra la possibilità di finanziare sia l’indennizzo al gestore uscente sia il piano dei finanziamenti, totalmente mediante un prestito bancario, e dimostra altresì la sostenibilità dei ricavi dalle tariffe a far fronte alla restituzione del prestito, a costo zero per i Comuni e senza aggravi tariffari.

Infatti a Reggio Emilia si sta mettendo a punto un piano economico per la ripubblicizzazione che prevede un finanziamento bancario dell’intero ammontare di 125 milioni (102 per l’indennizzo ad Iren e 20-25 per il primo anno di gestione), mentre le entrate tariffarie consentiranno, nei 25 anni di concessione, di ripagare il debito senza alcun esborso da parte dei Comuni.
Era quello che chiedevamo venisse fatto anche per Piacenza.
Ora, viste le analogie con la situazione reggiana e con quella di Gorizia, che anni fa ha portato a termine un percorso molto simile, noi crediamo che i risultati di questo studio valgano nella sostanza anche per la nostra provincia.

Ritiene Lei accettabile che su una scelta che condizionerà la qualità e il costo di servizi così essenziali per i prossimi 25-30 anni, i Sindaci e gli Amministratori vengano chiamati a ratificare un’unica ipotesi sul tavolo senza tenere conto di questi risultati, ma anzi avendo scartato a priori l’ipotesi di una gestione pubblica che attuasse l’esito referendario?
Ebbene, chiediamo a Lei e ai suoi colleghi se intendete assumervi di fronte ai cittadini la responsabilità di legittimare una scelta calata dall’alto e presentata come l’unica possibile, anche dopo che lo studio presentato a Reggio Emilia ha chiarito la possibilità di attuare l’esito referendario a costo zero per i Comuni.

Ci auguriamo che, anziché avventurarsi in gare a doppio oggetto o in gare europee, che comporterebbero comunque rischi e costi notevoli, si colga quest’ultima occasione per attuare finalmente la volontà popolare, dando il via ad un progetto di fattibilità economico-finanziaria sulla gestione in house del SII, già più volte richiesto anche da diversi amministratori nonché dal Comune di Pontenure.
Grazie per l’attenzione.

Il Comitato Acqua Bene Comune di Piacenza
Il Comitato Acqua Pubblica Val d’Arda

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