Il vescovo a Bruxelles:”Misure concrete per uno sviluppo più equo”

Gianni Ambrosio ha aperto i lavori dell'assemblea plenaria di primavera dei 28 vescovi della Comece

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“L’attesa è grande, in particolare si desiderano misure concrete per procedere sulla via di uno sviluppo più equo e sostenibile”: a parlare a Bruxelles è il vescovo di Piacenza-Bobbio Gianni Ambrosio, nelle vesti di vicepresidente della Comece, in apertura all’assemblea plenaria di primavera dei 28 vescovi della Commissione degli episcopati della comunità europea. Ambrosio, a nome dei vescovi europei, ha introdotto i lavori della conferenza internazionale, dedicata al tema  “Lavoro dignitoso – La strada verso la dignità per tutti”.

Al centro della presentazione il problema della disoccupazione giovanile, l’Anno europeo per lo sviluppo e la strada da pecorrere per affermare un “lavoro dignitoso”.
“Lo sviluppo non è mai a senso unico e non è uni-dimensionale – ha proclamato il vescovo -: l’impegno intelligente a favore dello sviluppo deve promuovere a livello personale e collettivo un modo di pensare e di fare ed uno stile di vita che affermano la dignità della persona umana, che valorizzano la collaborazione e la solidarietà tra le persone e gli Stati, tra i Paesi ricchi e i Paesi poveri, e che mirano all’ecologia ambientale e umana. È il cammino per un autentico e integrale sviluppo umano. Il nostro dibattito potrà aiutare a procedere su questo cammino”.

Il vicepresidente della Comece ha invocato anche una “responsabilità comune e differenziata” tra i Paesi economicamente più forti e quelli più deboli; un impegno che deve interessare tutte le parti, ma chiedendo a ogni Stato ciò che può dare in base alle proprie capacità.
Parlando di sviluppo il vescovo Ambrosio ha sottolineato l’importanza d’interventi che procedano in direzione di una maggiore sostenibilità: “Sono milioni le persone che non hanno accesso ai beni fondamentali, dal cibo sufficiente all’acqua pulita, all’energia, alle cure sanitarie, all’istruzione, al lavoro dignitoso. Tutti avvertiamo la minaccia di un cambiamento climatico attraverso il riscaldamento globale”. 

L’Europa non può esimersi dalla responsabilità dei giovani: “È la società europea nel suo insieme, da chi ha responsabilità politica ed educativa a chi svolge attività imprenditoriali, che non può abbandonare le generazioni più giovani in questa difficile transizione”.

L’assemblea  – Un’intensa assemblea plenaria di primavera è cominciata per i 28 vescovi della Commissione degli episcopati della comunità europea (Comece) mercoledì 18 marzo a Bruxelles, nell’incontro a palazzo Berlaymont con il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker.

L’analisi e il confronto sulle priorità del programma di lavoro del team Junker saranno discussi anche nella giornata successiva, insieme a due funzionari europei, Rudolf Mögele, direttore generale aggiunto per l’agricoltura e lo sviluppo rurale e Marcel Haag, capo unità al segretariato generale della Commissione. Nel programma è previsto uno scambio con Herman Van Rompuy, presidente emerito del Consiglio europeo. Nell’ultima giornata dei lavori, il 20 marzo, sarà eletta la presidenza Comece per i prossimi 3 anni.

Dal marzo 2012 gli episcopati dei Paesi membri dell’Ue sono guidati dal card. Reinhard Marx, che nel frattempo è diventato anche presidente dei vescovi tedeschi e membro del ‘comitato dei saggi’ di Papa Francesco. Prima di lui il vescovo olandese Adrianus van Luyn era stato in carica per 6 anni (2006-2012), preceduto dal tedesco Josef Homeyer (con 4 successivi mandati dal 1993 al 2006). Il cardinale Marx è affiancato da vescovi vicepresidenti, che attualmente sono Gianni Ambrosio (Piacenza, Italia), Virgil Bercea (Oradea, Romania), Jean Kockerols (ausiliare di Malines-Bruxelles, Belgio).

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