Saipem, la vicenda in Parlamento. Palmizio (Fi): “Garanzie per i lavoratori”

L’onorevole Massimo Palmizio che ha presentato un’interrogazione al Ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi e al Ministro del lavoro e politiche sociali Giuliano Poletti

Una richiesta di interventi urgenti da parte del Governo “finalizzati ad accertare quali siano le effettive intenzioni della Saipem di Cortemaggiore, sul futuro aziendale e soprattutto sul destino di centinaia di lavoratori piacentini, la cui eventuale perdita di lavoro rischia di determinare gravissime ripercussioni in ambito locale sulla tenuta sociale dell’intero territorio emiliano – romagnolo”.

A scriverlo è l’onorevole Massimo Palmizio (Forza Italia) che ha presentato un’interrogazione al Ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi e al Ministro del lavoro e politiche sociali Giuliano Poletti. “Nel gennaio 2015 – afferma Palmizio – i vertici aziendali hanno annunciato l’apertura di due nuovi stabilimenti produttivi: in Romania e in Croazia, rassicurando tuttavia i lavoratori piacentini sulla continuazione dell’attività nell’azienda di Cortemaggiore; i dipendenti dello storico stabilimento di Enrico Mattei, hanno ricevuto informazioni sul proprio destino occupazionale che si rivelano però essere ambigue e indefinite”.

Il parlamentare chiede ai Ministri la convocazione di un “tavolo tecnico” per arrivare “ad una soluzione condivisa, in grado di prevedere il proseguimento dell’attività produttiva dello stabilimento” e, “nel caso la Saipem decidesse la cessazione definitiva dell’attività produttiva a Cortemaggiore” di intraprendere misure per “tutelare i lavoratori dell’azienda piacentina”.

CALLORI: “DA REGIONE E GOVERNO SILENZIO ASSORDANTE” – “L’interrogazione presentata dall’on. Massimo Palmizio – afferma il Vice Coordinatore Regionale di Forza Italia – Emilia Romagna Fabio Callori – è la migliore risposta al silenzio assordante di questi mesi della Regione Emilia Romagna e del Governo. La lontananza dei vertici delle Amministrazioni a livello Locale e Nazionale rappresenta sempre di più quella politica miope e poco attenta ai bisogni dei cittadini”.

“La crisi in cui versa la SAIPEM è un sintomo dell’abbandono del territorio da parte  di chi, eletto, ha il dovere  di mettere al centro della sua politica la valorizzazione del territorio. Da troppo tempo ormai i cittadini aspettano risposte. E’ il momento di dargliele”.