“Benedizione delle famiglie, non delle case”. Le indicazioni della Diocesi

Si è riunito questa mattina, giovedì 16 aprile 2015, nella Sala degli Affreschi di Palazzo Vescovile, il Consiglio Presbiterale Diocesano: ha presieduto la seduta il Vescovo mons. Gianni Ambrosio; ha coordinato i lavori don Stefano Segalini, parroco della parrocchia cittadina di San Giuseppe Operaio, ed ha svolto la funzione di segretario don Celso Dosi. 

Si è riunito questa mattina, giovedì 16 aprile 2015, nella Sala degli Affreschi di Palazzo Vescovile, il Consiglio Presbiterale Diocesano: ha presieduto la seduta il Vescovo mons. Gianni Ambrosio; ha coordinato i lavori don Stefano Segalini, parroco della parrocchia cittadina di San Giuseppe Operaio, ed ha svolto la funzione di segretario don Celso Dosi.

La seduta è iniziata con una riflessione del Vescovo sul capitolo 12 della prima lettera ai cristiani di Corinto: “L’apostolo Paolo offre un prezioso insegnamento sui diversi doni spirituali e sulla loro unità: tutti derivano da Cristo e tutti contribuiscono al bene della Chiesa, che è ‘il corpo di Cristo’ animato dallo spirito Santo. Viviamo la Pasqua con questo spirito di comunione e di collaborazione”. E’ stata poi la volta di un ampio dibattito sulla visita e la benedizione delle famiglie. In merito sono state analizzate varie esperienze e diverse forme di realizzazione.

Molti consiglieri hanno riferito sulle modalità con le quali si tiene questa pratica pastorale nelle loro zone. L’argomento è stato esaminato anche in vista del prossimo Consiglio Pastorale Diocesano, altro organismo interessato al tema. Dai vari interventi è emerso un quadro diocesano molto ampio e articolato. Tutti sono stati d’accordo sulla considerazione che non si deve parlare di “benedizione delle case”, anche se questa è la dizione che comunemente viene utilizzata, ma di benedizione delle famiglie e soprattutto di incontro con i vari componenti. Questo, anche al di là di aspetti che in alcuni casi sono ancora presenti quali le offerte per la parrocchia e la raccolta di dati per aggiornare l’anagrafe degli uffici parrocchiali.

E’ stato rilevato, poi, che alcune famiglie non sono interessate alla benedizione; inoltre, in diverse comunità, spesso si fa ricorso o ai diaconi o a laici con una specifica preparazione. Tra le difficoltà che impediscono spesso di incontrare le famiglie c’è il fatto che, oggi, molti, per motivi di lavoro, sono fuori casa tutto il giorno e questo rende difficili gli incontri. Spesso sono in casa solo anziani. Da qui la proposta di alcuni presbiteri di utilizzare, per la visita alle famiglie, non solo il periodo pasquale, ma tutto l’anno ricorrendo, in alcuni casi, anche ad incontri in luoghi pubblici. In alcune zone ci sono poi periodi da privilegiare: è il caso della montagna dove sono da preferire i mesi estivi, anche perché utilizzati per il rientro di emigrati.

Ovviamente tutti si sono trovati d’accordo sulla necessità di avvisare preventivamente le famiglie dell’incontro con il parroco o un suo delegato e questo sia per far sì che la “visita” rientri a tutti gli effetti in un progetto di evangelizzazione sia per far fronte a difficoltà sociali tipiche del nostro tempo quali il diffuso timore nella gente ad aprire la porta a persone non conosciute. Tutti si sono trovati d’accordo, comunque, sull’importanza di queste particolari visite anche agli effetti della pastorale e dell’evangelizzazione: quindi una consuetudine da conservare, da valorizzare e da adattare secondi i contesti.

E’ stata poi la volta dell’Economo Diocesano don Pietro Bulla che ha illustrato il bilancio della Diocesi per l’anno 2014. Si tratta di un documento relativo al funzionamento dei vari comparti diocesani, tra cui la Curia e gli uffici pastorali. Il bilancio è stato illustrato al Consiglio presbiterale diocesano in quanto quest’ultimo è impegnato, a fianco del Vescovo, nel governo della comunità diocesana. Sono state suggerite alcune proposte per rendere sempre più pastorali ed ecclesiali i contributi che provengono dall’8 per mille. Durante l’incontro vi sono state poi comunicazioni d’interesse diocesano: il Vicario Generale mons. Giuseppe lllica, dopo aver ricordato i sacerdoti morti, ha ricordato alcuni appuntamenti tra cui, il prossimo 13 maggio, il ritiro per sacerdoti diocesani previsto a Bobbio; il 26 aprile, sempre a Bobbio, incontro con i cresimandi. Mons. Illica ha pure precisato, facendo riferimento a osservazioni spesso diffuse tra il pubblico, che i motivi che hanno indotto alla costruzione del montacarichi presso il campanile del Duomo, non sono tanto quelli turistici, ma lavori di manutenzione previsti alla guglia.

In precedenza don Gianpiero Esopi, presidente dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero, ha illustrato una nuova forma di assicurazione per malattia ed invalidità riservata ai sacerdoti. Gli interessati possono avere da lui più ampie informazioni.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.