“Piacenza Misteriosa”, oggi la presentazione. L’elefante del Trebbia foto

Il Caffè letterario Melville di San Nicolò ospita la presentazione di “Piacenza misteriosa. Guida ai castelli infestati, alle vicende inspiegabili e agli altri enigmi del territorio“. 

Stasera giovedì 16 aprile alle ore 21 il Caffè letterario Melville di San Nicolò ospita la presentazione di “Piacenza misteriosa. Guida ai castelli infestati, alle vicende inspiegabili e agli altri enigmi del territorio“. A cura di Paola Cerri, Gabriele Dadati e Barbara Tagliaferri, il libro prodotto dalle Officine Gutenberg parla di tanti luoghi di Piacenza e provincia, ricchi di fascino, storie e misteri.

“Dopo aver portato Annibale sino al Trasimeno, Surus tornò sui suoi passi e si addormentò sotto Cerignale formando così un meandro speciale”

Nella provincia di Piacenza, da sempre, per motivi diversi e in modi diversi, si racconta la storia dell’elefante del Trebbia. Che fosse o meno l’elefante di Annibale, che sue tracce siano state trovate a Gossolengo o a Bardi, in questo frangente è di poca rilevanza. Il Surus che vogliamo aggiungere ai misteri dell’Alta Val Trebbia altri non è che un monte, che se opportunamente fotografato ha proprio le sembianze di un enorme elefante, steso fra le pieghe del fiume della valle tanto amata da Hemingway. Nell’aprile 2009 il fotografo Paolo Guglielmetti stava documentando i meandri del Trebbia nella parte alta della Valle, presso il chilometro 76. Alla fine del percorso, durante l’ultima inquadratura, scattò una foto dell’angolo di montagna con il meandro e il fiume che ci gira tutto attorno e guardando subito nel display lo colpì la forma della proboscide, e in quel momento vide l’elefante dormiente. Il fotografo si chiese come mai l’avesse visto proprio in quel momento, e come mai nessuno, prima di lui, avesse avuto quell’impressione, e la risposta che si diede fu che forse fosse proprio l’elefante a volersi mostrare. La zona era sempre stata individuata come “meandri di Confiente”, e nessuno aveva notato mai la somiglianza con un elefante che dorme. Da quel momento in poi Surus è diventato un’associazione per la difesa, la salvaguardia e la promozione del fiume e della Val Trebbia. È l’icona della valle e in nome suo si organizzano manifestazioni di ogni tipo. Si consultino: www.suruspoint.com e surus.wordpress.com La magia di Surus può essere collegata anche all’idea di molti secondo cui una parte dell’esercito di Annibale si sia rifugiata in alta Val Trebbia, in particolare in Val Boreca, fondando una comunità, come testimonierebbero i nomi di alcuni paesi della zona, riconducibili alla Cartagine di allora (Zerba, Tartago, Barca; quest’ultimo proprio il nome della famiglia di Annibale: quasi tutti questi paesi sono toccati da una camminata a piedi molto affascinante, conosciuta come “Giro del postino”). La posizione di Surus, vicino alla Val Boreca, nel mezzo della Val Trebbia a metà strada tra Genova e Piacenza, fa di quest’immagine un luogo magico che si presta a essere considerato sempre più come una nuova scoperta ricca di particolari. Per gli esperti di esoterismo aggiungiamo poi che, secondo gli approfondimenti di Guglielmetti, Surus si trova esattamente sulla linea retta che collega Stonehenge, in Inghilterra, alle Piramidi di Giza in Egitto, e che se si traccia una linea retta tra i due siti, sulla traiettoria oltre a Surus si trovano anche la Pietra Parcellara e la Pietra Perduca. Mentre di queste due formazioni rocciose si è già parlato nei secoli come di siti magici che emanano forze ed energie positive, di Surus non si è ancora sentito nulla, ma non si può non cogliere anche questo dato per dare a Surus l’importanza che merita.

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