Siap: “Il nuovo questore riattivi poliziotto di quartiere e presidio in ospedale”

"Non so chi sarà il nuovo questore - afferma Sandro Chiaravalloti - ma spero davvero che non sia un questore a fine carriera, perché due di seguito sarebbero davvero devastanti"

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Intervento di Sandro Chiaravalloti, Segretario Generale provinciale SIAP

La questura di Piacenza è oggi sede vacante. E’ da tempo che si è aperto nei nostri Uffici di Polizia il “totoquestore”. I nomi che si rincorrono sono tanti. Non so chi sarà, e se sarà una vecchia conoscenza o no, anche se idee ne ho anche io, e in alcuni nomi ci spero. Ma spero davvero che non sia un questore a fine carriera, perché due di seguito sarebbero davvero devastanti.

Ho incontrato questori in fine corsa in diverse città, e quasi sempre, soprattutto se hanno dimostrato sofferenza, hanno lasciato impronte devastanti che poi, chi è chiamato a sostituirli, deve ben faticare per ristabilire ordine e organizzazione anche nei sistemi delle relazioni sindacali compresse o con fin troppe concessioni.

In questi ultimi periodi, ad esempio, presso la questura di Piacenza, a mio modo di vedere le cose si è annullata in parte l’attività sindacale che il prossimo questore dovrà risanare, così come il nuovo questore dovrà decidere se riattivare o no il poliziotto di quartiere e il posto di polizia all’ospedale – e speriamo che lo faccia – in quanto, a mio parere, questi servizi sono stati soppressi non tanto per mancanza di personale, che comunque è carente, ma per mantenere privilegi e privilegiati – che in questa crisi non dovrebbero esistere – ,  e che in questi giorni taluni sindacalisti tentano di salvaguardare evidenziando quasi esclusivamente la mancanza di personale, in modo continuo, per giustificare, a mio modo di vedere le cose, movimenti degli ultimi tempi dove, più che movimenti, alcuni di questi mi appaiono piazzamenti sindacali. Avevamo lanciato l’allarme su questo, e a mio parere è avvenuto.

Perché, non ho paura di dirlo, tra i tanti mali della Polizia di Stato, fermo restando che la conquista sindacale è sacrosanta e quindi la sindacalizzazione è un bene, bisogna considerare quei sindacalisti, come taluni politici che rovinano la politica sana e il sindacato sano, arrivisti e opportunisti, che tentano quasi sempre di salvaguardare i propri interessi anche in nome di una sicurezza che poco importa a loro, in quanto importano i piazzamenti di potere anche in una questura come quella Piacentina dove, non facciamo finta di dimenticare, una gran parte della dirigenza e alcuni collaboratori hanno fallito e quindi, a mio parere, sono delegittimati.

Possono cambiare duemila questori, ma se non si pone fine a cordate di pensiero e influenze esterne che trovo “assurde ”, niente cambierà . Ho l’impressione che si voglia attirare l’attenzione su problemi si esistenti, ma non per cercare di risolverli, anche perché le soluzioni a volte fornite, come sappiamo bene noi che ci siamo dentro, non sono affatto attuabili. E proprio per questo, a mio parere, lo si fa per cercare di nascondere, gettando fumo negli occhi della gente, i fallimenti gestionali e cogestionali di una questura che da 12 anni soffre per salvaguardare incapaci che nonostante tutto continuano a occupare posti di prestigio.

E allora speriamo, speriamo sempre in un cambiamento, in un vero cambiamento, senza rivoluzioni assurde, ma con tocchi da neurochirurgia che rilancino una questura dove prestano servizio tanti colleghi capaci, ma che non emergeranno mai perché non modellabili e non linea con pensieri e modi di fare compiacenti a taluni dirigenti di Polizia e Dirigenti sindacali, troppo arrivisti e opportunisti nel loro agire. Eppure la storia dovrebbe far apprendere, ma questi “germi gestionali” pare riescano sempre a riattivarsi a danno di tutti.

Buon primo maggio ai colleghi, con l’augurio di un futuro più trasparente e pieno di quelle soddisfazioni che si hanno ogni volta che riusciamo a fare qualcosa di buono per la gente che, critiche o non critiche degli “anti polizia”, ci vuole sempre bene.

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