Domenica cala il sipario sulla rassegna cameristica “Allegro con brio”

Coinciderà con le celebrazioni per la Festa della Musica l'ultimo appuntamento con la rassegna cameristica “Allegro con brio” organizzata dalla Fondazione Teatri di Piacenza 
in collaborazione con il Conservatorio “G. Nicolini” in programma domenica 21 giugno alle 17 alla Sala dei Teatini 

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Anche Piacenza partecipa alle iniziative promosse in occasione della Festa della Musica, la grande manifestazione popolare gratuita, lanciata in Francia nel 1982, che si tiene il 21 giugno di ogni anno per celebrare il solstizio d’estate e che negli anni è diventata un autentico fenomeno che si iscrive in un contesto europeo che coinvolge ormai numerose città in tutto il mondo. L’ultimo appuntamento con la rassegna cameristica, ad ingresso gratuito, “Allegro con Brio”, organizzata dalla Fondazione Teatri di Piacenza in collaborazione con il Conservatorio di Musica “G. Nicolini” di Piacenza, in programma domenica 21 giugno alle 17 alla Sala dei Teatini sarà infatti dedicato a questo importante evento.

Protagonista l’Ensemble Nuages del Conservatorio Nicolini che, diretto da Camillo Mozzoni, proporrà musiche di Bohuslav Martinu e Darius Milhaud.

Un’occasione per scoprire cosa produsse lo scambio culturale che avvenne nei primi decenni del XX secolo fra le forme innovative della musica popolare del continente americano – in particolare il jazz – e le avanguardie europee. Ad esempio in autori come Martinu e Milhaud portò all’utilizzo di linguaggi musicali di derivazione afro-americana.

Del compositore ceco naturalizzato americano Bohuslav Martinu, domenica verrà eseguita la suite strumentale dal balletto La Revue de Cuisine scritto a Parigi nel 1927. Curiosa la trama che ruota attorno a un umoristico intreccio amoroso che vede protagonisti alcuni utensili da cucina. Il matrimonio tra la casseruola e il coperchio è minacciato dal frullino che, invidioso della loro felicità, tenta di sedurre la casseruola mentre lo strofinaccio per i piatti fa gli occhi dolci al coperchio. Alla fine però tutto si ricompone felicemente: casseruola e coperchio ritornano in coppia mentre frullino e strofinaccio si mettono insieme. All’interno dei quattro movimenti che compongono la suite (Prologue, Tango, Charleston e Final) il tono surreale e grottesco della narrazione è affidato ad un sestetto timbricamente ben assortito (clarinetto, fagotto, tromba, violino, violoncello e pianoforte) che rimanda, in chiave classica, alle sonorità e alle modalità esecutive tipiche delle jazz-band parigine dell’epoca.

Di Darius Milhaud, singolare figura di prolifico musicista e intellettuale, verrà quindi eseguita La Création du monde ispirata ad alcuni miti africani riguardanti l’origine del mondo contenuti nella raccolta Anthologie Nègre pubblicata nel 1921 da Blaise Cendrars. Scritta per un’orchestra da camera formata da 17 strumentisti, questa breve ma intensa opera coreografica si compone di un’ ouverture e di cinque movimenti senza soluzione di continuità e illustra la creazione del mondo secondo un mito africano che descrive il caos prima della creazione, la comparsa di animali e vegetazione, la creazione dell’uomo e della donna, la loro unione e la nascita della primavera.

L’interesse dell’autore nei confronti della civiltà sonora afro-americana è evidente anche nell’orchestrazione che si avvale di strumenti insoliti per un ensemble classico come il sax contralto (cui è affidato un ruolo di primo piano) e una vivace sezione ritmica, che riportano proprio alle atmosfere dei jazz-club dell’epoca. Attraverso questa composizione di ritmi sincopati, blues, flutter tonguing e glissati, gli ottoni transitano dalla prassi jazzistica al vocabolario della musica colta del Novecento: inoltre l’operazione culturale di Milhaud, in chiave di Primitivismo, si ispira concettualmente e rimanda al lavoro compiuto in quegli anni da artisti come Picasso, Modigliani e Matisse.

Ricordiamo che il concerto di domenica prossima rientra anche nelle iniziative promosse dalla Fondazione Teatri di Piacenza in occasione di Expo2015.
 

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