Le recensioni di PcSera: Villagers, “Darling Arithmetic”

VILLAGERS

Darling Arithmetic (2015)

Avevamo scoperto per caso il dublinese Conor J. O’Brien, aka Villagers, grazie a un insolito passaggio in F***ing Good Music – allora, era il 2010, un’ottima trasmissione serale della rete satellitare brand:new di Mtv – del singolo “Becoming A Jackal”. Ci avevano sorpreso il suo delicato fraseggio folk e la sua immediatezza comunicativa: la critica per lui aveva scomodato paragoni scomodi con Elliott Smith, Sufjan Stevens e i Bright Eyes. A noi aveva ricordato anche Damien Rice e Tom Yorke.
Poi l’avevamo perso di vista: non posso star dietro a tutti…
Eccolo, di nuovo, dopo una sbandata elettronica, con il terzo album “Darling Arithmetic”, con cui torna alle atmosfere rilassate e rurali del debutto. Con classe e gran bravura.
Difficile trovare una caduta di stile. “Eveything I am is yours” e “Hot scary summer” hanno una vena folk soul, come del resto “The soul sirene”, in “No one to blame” c’è la lezione di James Blake, “Little bigot” rimanda al TexMex. La title-track, “Dawning on me” e soprattutto l’opener “Courage” sono lamenti mervagliosi e profondi, canzoni da mandare a memoria nei momenti di down.
Insomma, sarà anche che abbiamo cambiato gli altoparlanti del pc (adesso abbiamo un bel wooferone sul pavimento), ma questo “Darling Arithemtic” ci sembra una delle cose più belle di questa prima metà dell’anno.

Giovanni Battista Menzani
@GiovanniMenzani