Rancan (Lega) “Nessun favore a rom e sinti, prima rispettare i doveri”

Matteo Rancan, consigliere regionale del Carroccio interviene così, a seguito delle notizie di stampa degli ultimi giorni, sul tema del superamento dei campi nomadi.

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Piacenza – “Nessun favore a Rom e Sinti, nessun trattamento particolare e nessuna cancellazione del debito accumulato in questi anni. Al limite, piani di rientro e dilazioni di pagamento concordate ma certe”. Matteo Rancan, consigliere regionale del Carroccio interviene così, a seguito delle notizie di stampa degli ultimi giorni, sul tema del superamento dei campi nomadi.

“Alcuni – spiega Rancan – parlano dell’assegnazione delle case popolari a Rom e Sinti, altri della realizzazione delle Microaree, altri ancora della cancellazione del dovuto (una sorta di supercondono a costo zero) e di un inserimento nel tessuto sociale. Noi ribadiamo la volontà di giungere alla vera integrazione di chi vuole rispettare le nostre regole e pagare le tasse e all’allontanamento di tutti gli altri. Alla distribuzione delle case popolari continuiamo a contrapporre l’istituzione di un ‘fondo ruspe’”.

“La verità è una sola: il Pd e la sinistra non hanno alcuna intenzione di risolvere il problema. Al contrario a qualcuno piace ciurlare nel manico e creare caos e danno. Abbiamo presentato un Progetto di Legge articolato e chiaro, ma  la giunta regionale non ha accolto le nostre proposte. Perché? Perché non ha intenzione di risolvere il problema. Ribadisco – chiarisce Rancan – vogliamo integrazione per i Rom e i Sinti e proprio per questo chiediamo che i campi siano smantellati. Non è possibile integrare chi di fatto si ghettizza”.

“Ma attenzione – tuona – questo non vuol dire calare le braghe, anzi. Se queste persone vogliono fare valere quello che definiscono un diritto e cioè l’accesso alle graduatorie per le case popolari, si ricordino e partano dai doveri: vadano a lavorare, mandino i figli a scuola, paghino tasse e utenze. E’ troppo facile pretendere e basta.  A piacenza – sottolinea Rancan -, solo 13 persone  su 136 lavorano, un dato che non possiamo fingere di non conoscere”.

“Così come non possiamo dimenticare il debito di 100.000 euro che questi signori hanno nei confronti del Comune che, incredibilmente, si ostina a finanziare il campo”.
Come uscirne dunque? “La riforma della disciplina regionale sui campi nomadi parte dalla nostra proposta che vuole istituire un ‘fondo ruspe’ per la completa rimozione dei campi sul territorio regionale. Basta con le bollette pagate, basta tollerare l’abusivismo. Rom e Sinti non hanno più diritti degli emiliano romagnoli, se stanziali si cerchino casa o si mettano in fila per una casa popolare, se in transito lascino l’Emilia Romagna”.

“La legge che abbiamo presentato (17 articoli in tutto) – continua Rancan – muove dal carattere ormai stanziale delle comunità Rom e Sinti e, in virtù di questo, sancisce la progressiva e graduale dismissione delle aree-sosta, sostituite con aree transito dove sarà possibile rimanere al massimo due settimane, con utenze interamente a carico di Rom e Sinti e un sistema di sanzioni inflessibile contro i morosi”.

“A tal fine – sottolinea il consigliere del Carroccio – chiediamo sia realizzata una “banca dati regionale delle morosità e delle insolvenze. L’assistenzialismo e il buonismo adottato fino ad oggi dalla Regione – conclude Rancan – hanno portato solo sprechi, discriminazioni a danno degli emiliano romagnoli e delinquenza diffusa. I campi nomadi così come sono, sono dei ghetti che nessuna istituzione può e deve tollerare”.

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