Salvini (Lega Nord) a Podenzano: “Chiuderemo le prefetture” foto

"Salvini – comunica il segretario provinciale, Pietro Pisani - chiarirà la posizione del partito sulla questione greca, diversa da quella del Movimento 5 Stelle e da quella di Renzi"

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Bagno di folla a Podenzano (Piacenza) per il segretario federale Matteo Salvini, l’ospite più atteso della ventiquattresima edizione della Festa della Lega Nord  venerdì sera.

“Quando saremo di nuovo al governo, chiuderemo le prefetture”. E’ il proclama bellicoso lanciato davanti ai militanti, sulla scorta del post scritto sul suo profilo Facebook.

“Roma, Treviso, Livorno, Bergamo, Piacenza. Invece di rompere le palle ai Sindaci e ai cittadini (italiani e immigrati regolari) che protestano, che i prefetti facciano il loro lavoro e la smettano di coccolare migliaia di clandestini. Accoglieteli in Prefettura o a casa vostra, se li volete. Vabbè che dipendete da Alfano… ma vergognatevi!”,

Lo ha scritto Salvini, su facebook da dove ha lanciato un sondaggio sull’iniziativa dell’Ungheria di alzare un muro al confine con la Serbia per impedire l’arrivo dei migranti.

SALVINI A PODENZANO: «ALLE GENERAZIONI FUTURE LASCEREMO UN MONDO NORMALE» – La nota stampa

PODENZANO, 17 LUGLIO – «Una battaglia per la normalità». È quella lanciata da Matteo Salvini sul palco del giardino Haway di Podenzano, in occasione della ventiquattresima edizione della Festa della Lega Nord organizzata dalla sezione locale.

«In una situazione di normalità non assisteremmo a scene di scontri come quelle trasmesse dai tg in questi giorni: per questo una volta al governo chiederemo alle forze dell’ordine di usare le maniere forti contro i centri sociali, non contro la gente che difende il proprio territorio e i sacrifici di una vita. Questo è il risultato ottenuto da chi vuole dimostrarsi buono con i soldi degli altri, pronto a spenderli per una persona appena sbarcata, ma quando viene sfrattato un italiano non ci sono risorse economiche disponibili. Non è possibile che un uomo che si suicidi a 66 anni perché gli mancano 200 euro per pagare l’affitto e, ricevuto lo sfratto, nessuno lo aiuta. Questo è accaduto a Genova, mentre nella rossa Piacenza agli immigrati vengono assegnate strutture ricettive.

L’altro giorno al presidente Mattarella ho fatto presente che non sono la legalizzazione delle droghe e dei matrimoni gay l’emergenza da risolvere, ma insisteremo per portare al centro del dibattito le vere priorità e non ci fermeremo fino ad avere cancellato la legge Fornero.

In un paese normale si eliminano gli studi di settore, poiché non può essere lo stato a stabilire quanto guadagna chi produce. E poi è necessario detassare un settore centrale come quello agricolo, ad esempio abolendo l’Imu sui terreni agricoli. Lo stesso va fatto anche sui negozi sfitti.

Una volta al governo chiederemo alla Guardia di Finanza di tenere sotto controllo non il commerciante di paese, ma le finte coop, ben note in Emilia, che sfruttano i lavoratori a quattro euro.

Siamo il paese con più agenti delle forze dell’ordine in rapporto alla popolazione, eppure sono pagati male e non sono messi nelle condizioni di lavorare al meglio. Polizia e carabinieri devono poter agire senza rischiare ricatti da parte dei delinquenti. In un paese normale una donna non sfrutta la normativa che non manda in galera le donne per rimanere incinta nove volte e collezionare quarantanove denunce per furto in metro, come una rom di Roma intervistata dal Corriere della Sera. In un paese normale, non solo questa donna non sarebbe stata intervistata, ma sarebbe finita in galera prima di ottenere la seconda denuncia. Cambieremo la legge, in modo che ladri come questa donna vengano incarcerati, in gravidanza o meno. E poi ci vuole la certezza della pena: no ad indulti e svuotacarceri».

Il segretario federale del Carroccio è intervenuto anche su sicurezza e terrorismo. «Altri reati che intendiamo punire sono quelli della pedofilia e della violenza sessuale sulle donne: in altri stati da decenni è in vigore la castrazione chimica. Non è un provvedimento frutto della cattiveria, ma del buon senso. In un paese ed in un’Unione Europea normali il pericolo numero uno è rappresentato dai tagliagole islamici che credono nel Dio sbagliato, non dalla Russia alla cui frontiera la Nato schiera i carri armati. È da deficienti giocare alla guerra con Putin, da considerare invece come un alleato contro il terrorismo».

E sulle sanzioni alla Russia che, insieme ad altre norme Ue penalizzano l’agroalimentare italiano ha affermato: «In un paese normale il presidente del consiglio va a Bruxelles per dire no alle sanzioni in difesa della nostra produzione agricola. L’Europa ruba ogni anno 60 miliardi di fatturato all’Italia consentendo il falso made in Italy, il cioccolato senza cacao, il vino senza uva e il formaggio senza latte. Bruxelles ha deciso che la vongola è adulta quando raggiunge i 25 millimetri di dimensione, quindi se la si pesca più piccola si incorre in un reato penale. Questi sono vincoli che riguardano noi, non gli stati del Nord Europa, i quali vogliono imporci l’importazione di cibi prodotti, coltivati o pescati oltre oceano, come le vongole delle Filippine. È un disegno ben preciso quello di massacrare la nostra pesca, la nostra agricoltura e il nostro artigianato a vantaggio delle multinazionali, che ci inonderanno di prodotti a basso costo come il riso cambogiano, raccolto sfruttando i bambini, e che fa fallire i nostri risicoltori».

Sulla questione greca Salvini ha detto: «I greci hanno fatto i loro sbagli, ma se un paziente sta male lo si guarisce con gli antibiotici non con i calci nella pancia. Alla Grecia si chiede di restituire ai creditori un terzo del suo Pil, ma una volta che avrà svenduto tutto, saremo punto e a capo. La fregatura per noi è che senza il permesso di nessuno, attraverso il fondo salva stati approvato da Monti, hanno sottratto all’Italia 60 miliardi – l’equivalente di tre manovre – affinché la Grecia li restituisse alle banche tedesche e francesi, dunque non per aiutare i greci in difficoltà. E questi sono soldi tolti ai pensionati italiani».

Altro tema toccato dal segretario è stato quell’ dell’immigrazione. «Basta con la storia del razzismo. Francia e Austria bloccano i clandestini al confine e l’Ungheria sta costruendo un muro di 170 chilometri. Perché da noi non è possibile intervenire? Dove mettiamo gli stranieri? Difendere la propria terra è un dovere: cent’anni fa in tantissimi partirono per combattere sul Piave perché non passasse lo straniero, mentre oggi lo straniero lo andiamo a prendere con le navi. Chi scappa dalla guerra è mio fratello e va accolto, ma viene da chiedersi come mai questi rifugiati di guerra siano tutti uomini robusti sui venti-venticinque anni che si lamentano per l’accoglienza. Come quelli che in Sardegna non gradivano che l’agriturismo fosse lontano dal mare. Ma una persona scappata dalla guerra si preoccupa di avere la vista sul mare? Se vogliono il mare, li si metta su una barca per il rimpatrio. I profughi sono in Italia: ad Agrigento, ad esempio, alcuni quartieri hanno l’acqua solo due volte a settimana».

Infine, un appello ai presenti affinché sostengano la battaglia per il cambiamento portata avanti dal Carroccio. «Voglio lasciare alle nostre future generazioni un mondo normale, nel quale uno può lavorare nel proprio paese, se lo vuole, senza dover emigrare a Londra per fare l’infermiere perché qui ci sono gli infermieri dell’Est da sottopagare. Ma si può cambiare. Il nostro nemico non è la sinistra. La sinistra passa: Renzi, che sembrava un dio in terra, oggi perde i pezzi. Un esempio di cambiamento, avvenuto su pressione della Lega, è rappresentato dal fatto che oggi in Emilia Romagna, per accedere alla case popolari, bisogna essere residenti in Emilia Romagna da almeno tre anni. Se voi non mollate, sconfiggiamo il nemico più forte, che non è la sinistra, ma la rassegnazione. La Lega in passato ha commesso degli errori, è vero, e prometto che non verranno ripetuti. Ma io da solo non basto: per cambiare servite tutti voi».

 

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