Governo e sicurezza, Siap: “Piacenza dimenticata”. Sap: “Agenti mandati allo sbaraglio”

Pubblichiamo gli interventi dei rappresentanti di due sindacati di polizia di Piacenza Siap e Sap

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Pubblichiamo l’intervento in tema di sicurezza di Sandro Chiaravalloti, segretario provinciale Siap (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia)

In tanti mi chiedono cosa succederebbe se quanto accaduto a Parigi dovesse verificarsi in Italia. Sinceramente, ammetto che non so esattamente cosa rispondere in quanto da una parte, confortandomi, so quale è la abnegazione e la capacità delle donne e degli uomini della Polizia di Stato e quanti questi sono pronti al sacrificio ma dall’altra, con sconforto, per quel che so e che vivo quotidianamente come sindacalista nell’affrontare le problematiche lavorative, sono cosciente delle scarne risorse umane e della scarsità dei mezzi che questi eccezionali Poliziotti hanno a disposizione grazie alle pessime scelte politiche degli ultimi 12 anni.

Le false promesse elettorali, le false attenzioni e i finti provvedimenti posti in essere da taluni dirigenti e politici di turno, senza risparmiare sindacalisti adulatori e opportunisti (gli stessi che poi matematicamente sono costretti a smentirsi da soli), ci hanno portati ad essere, a mio modesto parere, più l’armata brancaleone che tutto ciò che dovremmo essere.

Smentiscano pure, facciano come gli pare, ma le lagnanze del Siap, come noto a tutti, si sono sempre avverate tanto che, nonostante i proclami, questa notte a Piacenza ci sarà una sola volante, nonostante i sindacati abbiano sottoscritto nell’accordo decentrato, tra tutti il Siap, di fare di tutto, affinchè ad ogni turno escano almeno due volanti.  

Ma le esigenze di servizio, nella nostra bene amata polizia, a volte sono quelle inutili e non quelle utili a chiudere presidi di polizia come quello all’ospedale o gli uffici della Polizia Postale e declassare Questure…Alla faccia dell’all’arme terrorismo, qua si campa alla giornata con le dita incrociate.  

Del resto, come avevamo preventivato, a dispetto di chi diceva il contrario con atteggiamenti adulatori mentre oggi deve ammettere con strategia che riteniamo vergognosa, anche nell’ultimo corso allievi agenti, dove è stata interessata la scuola di polizia di Piacenza, come avevamo preventivato, nessun agente di nuova nomina verrà assegnato a Piacenza nonostante a breve altri colleghi andranno in pensione.

Ci spiace avere ancora una volta ragione, ma quali sindacalisti impegnati seriamente, e non tanto per, purtroppo, riusciamo ad anticipare le pessime scelte governative e Dipartimentali su una città che dovrebbe essere al centro dell’attenzione di questo governo in base alla sua collocazione a ciò che rappresenta.

Ma il nuovo governo Renziano, pare non stia attento a ciò che Piacenza rappresenta quale punto strategico del nord attraverso i crocevia autostradali, statali, provinciali e ferroviari. Certo è che i rappresentanti governativi, vicini a questo governo, dovranno darsi da fare per smentire quanto da noi evidenziato, e spero davvero lo possano fare con i fatti.

SAP: “AGENTI MANDATI ALLO SBARAGLIO” – E una forte critica al Governo sulle politiche della sicurezza arriva anche da Ciro Passavanti, segretario provinciale Sap (Sindacato Autonomo Polizia) che interviene dopo i drammatici fatti di Parigi:

“In questo momento di lutto per l’intera comunità europea, anche noi poliziotti ci stringiamo al dolore dei parenti delle vittime. Un atto di terrorismo che ha superato ogni limite della coscienza umana”.

“Proprio in questi momenti, mentre tanti si prodigano mediante parole di incoraggiamento e di solidarietà ai fratelli francesi, molti dei nostri politici governanti forse ancora non hanno ancora recepito cosa si debba fare: da qualche giorno le tv sono piene di ospiti e non si fa altro che parlare di altissimo rischio e di ulteriori attentati da parte di estremisti islamici. Il Governo si dichiara tranquillo e pronto ad adoperare misure eccezionali e qualcuno dice persino che la nostra Polizia è preparata a fronteggiare i terroristi”.

“Beh io e tanti altri colleghi non sopportiamo più la propaganda politica e le bugie dei nostri vertici (sostenuti anche da qualche sindacalista della consorteria e del partito dell’anti-polizia)”.

“I poliziotti, senza un adeguato equipaggiamento e preparazione si sentono più che mai vulnerabili all’idea di un vile attentato. Come si pensa di fronteggiare un uomo con Kalashnikov e giubbotto antiproiettili quando siamo ancora in attesa di precise disposizioni per essere forniti ed autorizzati ad utilizzare uno spray urticante se ci troviamo di fronte un pazzo con un coltello?”

“La tanto decantata pistola “taser” – prosegue – è rimasta una chimera per gli equipaggi della volante? I giubbotti antiproiettili in dotazione all’inizio dell’anno sono stati ritirati perché scaduti ed inefficaci e non sono stati ancora distribuiti quelli nuovi? Il governo si giustifica con “la crisi” e non ha stanziato fondi per la sicurezza?”

“I circa 40 €. al giorno distribuiti a favore di ogni “clandestino” accolto in Italia ed i circa 8 €. pagati al giorno ad ogni detenuto che soggiorna nelle carceri italiane (gli spazi sono stati dichiarati ridotti o insufficienti), hanno depauperato fino al centesimo i fondi occorrenti all’acquisto di mezzi, alla dotazione di strumentazioni idonee a garantire la sicurezza della brava gente”.

“Ma in un Paese normale è possibile ed accettabile che accada questo? In questo periodo (chissà perché non mi stupisco…) i colleghi acquistano in proprio fondine operative, stivaletti militari, magliette etc. Tutto questo è normale? Oggi ho appreso che qualche collega ha deciso persino di comprarsi il giubbetto antiproiettile. Ognuno dopo il turno ha diritto di tornare a casa dai propri cari”.

“Le decine e decine di migliaia di cartoline fatte spedire dal SAP al premier Renzi dopo l’attentato di Charlie Hebdo, – per:- lo sblocco del turn over – lo stop alla chiusura dei presidi di Polizia – il via alle assunzioni in polizia degli idonei non vincitori – ai 9000 Sovrintendenti in meno – al sotto organico di 14.000 Ispettori – e dell’istituzione di un corso anti terrorismo, il tutto sostenendo un costo totale di 6 milioni di euro, sono rimaste “lettere sepolte””.

“Il Governo tutto si è assunto una gravissima responsabilità. Formare al meglio gli operatori che ogni giorno prestano servizio su strada: tutte le pattuglie automontate a cui spetterebbe rispondere nell’immediato ad ogni eventuale minaccia terroristica”.

“Siamo stanchi di rivolgere ai nostri vertici istituzionali lo stesso appello: “Voi ci mandate allo sbaraglio senza preparazione, senza mezzi e senza tutele” – “Finitela di pensare al mattinale e alle statistiche”. “Non siamo marionette con la cartella dei nominativi in mano”. “Noi dobbiamo difendere i cittadini da minacce e da delinquenti veri“.
 

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