Ruolo infermieri nel 118, i sindacati: “Piacenza realtà di eccellenza”

Raffaele Donzelli, Responsabile Comparto Sanita UIL FPL, interviene sulle polemiche degli ultimi giorni in merito alle competenze infermieristiche del servizio di emergenza 118 di Piacenza

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“In campo infermieristico Piacenza è oggi una realtà di eccellenza esportata anche altrove, e punto di riferimento per numerosi atenei universitari nella formazione/addestramento postlaurea. Tali professionalità non possono e non devono essere disperse”. E’ l’opinione, condivisa con CGIL e CISL, di Raffaele Donzelli, Responsabile Comparto Sanita UIL FPL Piacenza, sulle polemiche degli ultimi giorni in merito alle competenze infermieristiche del servizio di emergenza 118 di Piacenza.

Al centro del contendere le procedure e istruzioni operative che, in alcune province dell’Emilia Romagna, medici avrebbero redatto per regolamentare l’intervento di infermieri sulle ambulanze del 118, attribuendo al personale infermieristico compiti di diagnosi, prescrizione e somministrazione di farmaci soggetti a controllo del medico.

“Il personale infermieristico piacentino – afferma Donzelli – ha sviluppato da molti anni Clinical-Competence altamente professionalizzanti, frutto anche di importanti investimenti, che hanno permesso e permettono l’attuazione in sicurezza di procedure avanzate condivise e validate dall’AUSL, e fedeli alle linee guida scientifiche internazionali, assicurando alla popolazione la migliore risposta raccomandata in situazioni di urgenza/emergenza”.

“Non sono accettabili attacchi allarmistici, soprattutto se provenienti da fonti “poco qualificate”, come alcune comparse nei giorni scorsi: le procedure di cui si parla, se applicate correttamente si intende, garantiscono le medesime probabilità di sopravvivenza indipendentemente dall’operatore, sia esso medico o infermiere, che le applica”.

“È sicuramente degno di apprezzamento e condivisione – prosegue – il fatto che la Direzione Generale dell’AUSL per la rima volta, su un tema vivo da tempo, si sia espressa pubblicamente appoggiando l’operato dei propri infermieri, e l’efficacia di quel sistema che la stessa Azienda ha coltivato nel corso degli anni. Ci uniamo alla sua definizione “battaglia di retroguardia, in un mondo che cambia” per definire la diatriba. Riteniamo che certe polemiche, soprattutto se contaminate da fonti populiste e poco competenti, gettano il personale che opera sui mezzi di soccorso in una condizione emotiva di forte disagio, e quel che è peggio creano falsi timori nell’utente finale che necessita di soccorso”.

“E’ vero però che, indipendentemente dalle linee strategiche che la Regione vorrà perseguire, ci sono zone del nostro territorio in cui il numero di Mezzi di Soccorso Avanzato deve essere incrementato, se non altro per mantenere gli impegni presi dall’AUSL Piacentina nella fase di accorpamento della Centrale Operativa 118 all’Area Vasta Emilia Ovest, conclusasi già il 10 agosto di quest’anno”.

“E’ altresì importante che le modalità con cui l’Azienda intenderà attuare il potenziamento della rete di emergenza, dovranno essere frutto di una attenta condivisione, anche ma non solo alla luce dell’acceso dibattito in corso”. “Condivisione – conclude – che le parti sindacali avevano già chiesto con forza negli ultimi mesi in tempi non sospetti, consapevoli che l’infermiere 118, oggetto suo malgrado di tanta attenzione e visibilità, dovesse essere sempre più valorizzato e tutelato”.

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