Tagli ai patronati, le sigle sindacali: “Costretti a far pagare servizi oggi gratuiti” foto

I rappresentanti delle sigle locali (ACLI – INAS Cisl – INCA Cgil – ITAL) partecipano alla mobilitazione generale promossa in Emilia Romagna: "È un attacco diretto ai cittadini - commenta Gianluca Zilocchi, segretariom provinciale della Cgil - ; i patronati non sono solo dei sindacati ma anche delle associazioni di categoria e sono finanziati dai lavoratori e dalle imprese, non dallo Stato."

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“Costretti ad applicare tariffe per servizi fino ad oggi gratuiti”: questo l’allarme lanciato dai sindacati, oggi in presidio sotto i portici di Piazza Cavalli a Piacenza, sulle conseguenze dei tagli ai patronati, previsti dalla legge di stabilità.

I rappresentanti delle sigle locali (ACLI – INAS Cisl – INCA Cgil – ITAL) partecipano alla mobilitazione generale promossa in Emilia Romagna: “È un attacco diretto ai cittadini – commenta Gianluca Zilocchi, segretariom provinciale della Cgil – ; i patronati non sono solo dei sindacati ma anche delle associazioni di categoria e sono finanziati dai lavoratori e dalle imprese, non dallo Stato.”

“Destinando queste risorse ad altro si riducono le possibilità ai patronati di continuare a svollgere questi servizi gratuitamente e ad applicare delle tariffe” aggiunge Zilocchi.

Un paradosso, secondo i rappresentanti sindacali, considerato che un cittadino senza lavoro si troverebbe a dover pagare anche per fare domanda di disoccupazione. 

LA NOTA STAMPA – Con la Legge di Stabilità attualmente in discussione al Senato il Governo attacca ancora una volta i Patronati e la loro funzione di rappresentanza e tutela riducendo loro per l’ennesima volta le risorse del Fondo.

Qualsiasi taglio, sia esso di 48 o di 28 milioni di euro, secondo le prime indiscrezioni di stampa, lascia inalterato il nostro giudizio negativo sulla possibilità per i Patronati di sopportare un altro sacrificio.

Tale impostazione conferma la volontà del Governo di far ricadere sui cittadini l’onere di far pagare loro quanto finora era fornito dai Patronati in forma assolutamente gratuita e universale. Al di là del merito dei decreti, è ridicolo che negli stessi si richiami la dicitura “sentiti i Patronati”, come se ci fosse stato un confronto su tali importanti novità; niente di tutto ciò è avvenuto.

L’impegno del Governo assunto lo scorso anno era finalizzato a valorizzare e ad ampliare l’attività di tutela degli istituti di Patronato, mentre quello che appare oggi in tutta evidenza è quello di depotenziare la mobilitazione che in tutto il Paese sta prendendo forma contro tagli ingiustificati e del tutto inadeguati ad avviare un processo serio di riorganizzazione della rete dei Patronati.

Pertanto continua la mobilitazione contro la Legge di Stabilità che toglie risorse ai Patronati e diritti ai cittadini. Il CEPA unitamente a CGIL CISL UIL e Associazione ACLI dell’Emilia-Romagna organizzano due giorni di mobilitazione generale regionale contro questa scelta scellerata del Governo per GIOVEDI’ 26 E VENERDI’ 27 NOVEMBRE 2015.

In questi due giorni si avvierà una campagna informativa diffusa che coinvolgerà gli organi di informazione, le Autonomie Locali e tutti i cittadini attraverso specifiche iniziative. In una di queste giornate verrà effettuato un presidio presso tutte le Sedi provinciali dell’INPS del territorio regionale.

Il Parlamento si faccia portavoce dell’esigenza di cancellare qualsiasi ipotesi di taglio dei fondi ai Patronati dalla Legge di Stabilità, espressa anche da più di un milione di cittadini che lo scorso anno hanno firmato la petizione contro lo smantellamento del diritto alla gratuità della tutela previdenziale e socio assistenziale.

Mobilitiamoci per sconfiggere la scelta del Governo di “più tagli” che corrisponde a “meno tutele” facendola pagare cara, ancora una volta, ai cittadini.
 

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