Volley B2, Pavidea Steeltrade sbanca Settimo Torinese (1-3)

La Pavidea Steeltrade raddoppia. Dopo il successo casalingo ottenuto sette giorni fa contro lo Junior Volley Casale Monferrato, le biancorosse hanno sbancato Settimo Torinese

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LILLIPUT PALLAVOLO SETTIMO TORINESE-PAVIDEA STEELTRADE FIORENZUOLA 1-3 (19-25, 29-27, 15-25, 25-27).

LILLIPUT PALLAVOLO SETTIMO TORINESE: Joly 5, Lubian 15, Buffo 19, Benvenuti 1, Martire, Gorlato, Ghirotto (L), Tonello (L2), Balocco, Bisio 2, Kone 7, Garrafa Botta 2, Bogliani 7.  All. Sebastian Perrotta. II° all. Massimo Moglio.

PAVIDEA STEELTRADE FIORENZUOLA: Morelli, Hodzic, Vignola 3, Guccione 8, Barbarini 13, Rocca, Errichiello 29, Sotera 15, Picco, Pedemonte 5, Scalera 6, Testa (L), Riboni (L2). All. Giovanni Errichiello. Aiuto all. Max Dioni, Massimo Conti.

ARBITRI: Tatiana Fusari Imperatore e Giovanna Caporotundo di Monza.

SETTIMO TORINESE- La Pavidea Steeltrade raddoppia. Dopo il successo casalingo ottenuto sette giorni fa contro lo Junior Volley Casale Monferrato, le biancorosse hanno sbancato Settimo Torinese, mettendo in tasca tre punti d’oro per morale e classifica. Una vittoria cercata e voluta che ha premiato una squadra che, partita dopo partita, sta trovando il ritmo migliore e la strada giusta per arrivare lontano. Incontro per nulla scontato, sia per le difficoltà che le fiorenzuolane continuano ad incontrare in trasferta, ma soprattutto perchè il Lilliput, che rappresenta la fucina di talenti da lanciare sul palcoscenico della A/2, è una squadra solida, piena di entusiasmo e poco malleabile che di fronte al proprio pubblico ha conosciuto soltanto una battuta d’arresto contro la corazzata Arredo Frigo Makhymo di Alessandria. Gara che vale doppio per la Pavidea Steeltrade, triplo per le torinesi, decise a risalire una classifica colorata di un giallo che rischia di trasformarsi in un pericoloso rosso. 

Settimo è il classico sobborgo metropolitano dove industria e commercio sono di casa. Poco più ad est c’è Torino che fa da traino per indotto e produttività. Il palasport è in via san Benigno, a due passi dal centro storico e circondato dai classici palazzoni popolari. Impianto civettuolo, illuminato a giorno con una tribuna a cinque gradini e divisa in due tronconi dal corridoio dell’ingresso. Qui gioca anche la formazione di A/2 ed il fondo è in taraflex, materiale piuttosto elastico e comunque più funzionale del parquet.

Padrone di casa in maglia verde chiaro con inserti blu che vanno a sistemarsi alla sinistra della tribuna centrale, presentandosi con Bisio, Tonello, Garrafa Botta, Buffo, Lubian e Kone, con capitan Bogliani in stand by; Pavidea Steeltrade che il tecnico Giovanni Errichiello manda in campo nella classica formazione composta da Vignola, Sotera, Errichiello, Guccione, Testa e Silvia Pedemonte. Noemi Barbarini resta in lista di attesa, ma è già calda al punto giusto per dimostrare le sue qualità. Coppia arbitrale tutta al femminile che arriva dalla “verde” Brianza: sul seggiolone va ad accomodarsi la biondina Tatiana, a terra resta la bruna Giovanna, secondo un principio del contrasto che non guasta mai.

L’orario è più da merenda che da partita di pallavolo, ma i turni dell’impianto sportivo sono drastici e vanno rispettati. Preliminari classici, una occhiata a tabellone ed orologio e si parte. Tocca a Erika Garrafa Botta rompere il giaccio, ma il primo acuto è di Caterina Errichiello che mette giù di forza. Il Lilliput è giovane, ma già abbastanza smaliziato e fa subito capire che non sarà facile addomesticarlo.

La gara è già ad un livello di intensità altissimo e la Pavidea Steeltrade ci mette molto del suo scattando via con una ace di Valentina Guccione ed un muro di Noemi Barbarini su un attacco di Marina Lubian (1-5). La formazione torinese reagisce subito dimostrando grande carattere, ma una ace a firma Errichiello mantiene le distanze a livelli di sicurezza (4-8).

Sebastiano Perrotta dalla panchina si fa sentire ed allora Marina Lubian va al pareggio sfruttando la sua grande potenza sotto rete (10-10). Squadre che alzano il ritmo e punteggio che resta lì fino a quando Giulia Sotera piazza una botta terrificante che vale il break e gli applausi del pubblico (11-14). Tiene aperta la forbice la Pavidea Steeltrade che gioca con ritmo e riesce a chiudere gli spazi a muro e un ricezione dove Alessia Testa non ha rivali. Prova a recuperare terreno il Lilliput che mette la diagonale giusta con Simona Buffo, ma un servizio vincente di Silvia Pedemonte ed una palla calibrata male da Marianna Bogliani lo ricaccia indietro (17-21). Set alle battute conclusive, Pavidea Steeltrade concentratissima che si procura il set ball con Giulia Sotera e va a chiudere con una schiacciata della siciliana di Catania che si prende l’okay da papà Franco e mamma Pina (19-25).

Incontro appassionante, incerto ed avvincente: secondo set con la Pavidea Steeltrade che parte in sesta, ma non riesce a togliersi la scia delle piemontesi che chiudono bene a muro e sanno trovare spazi utili in attacco. Giovanni Errichiello cambia in mezzo e dà respiro a Valentina Guccione mandando sul palcoscenico Alice Morelli. Pubblico che spinge con forza e Lilliput che cambia marcia: Caterina Errichiello si prende la murata da Simona Buffo che va subito al raddoppio e manda a cinque lunghezze le fiorenzuolane (9-4).

Silvia Pedemonte è alle prese con il mal di schiena, ma stringe i denti e prova a dare il via alla rimonta con un delizioso pallonetto, ma davanti la padrone di casa sono impeccabili e vanno in fuga con il talento Marina Lubian (15-10). Prova a assestare il colpo del kappaò il Lilliput con Jessica Joy e Marianna Bogliani, ma la Pavidea Steeltrade non ci sta e reagisce con una doppia di Giulia Sotera ed una schiacciata di Caterina Errichiello che vale il 20-19 ed il time di Sebastiano Perrotta. Set incertissimo: accelerata improvvisa delle padrone di casa con Elena Bisio, recupero miracoloso delle biancorosse con Errichiello e Sotera che va a procurarsi il set ball subito annullato da Marina Lubian che in attacco è da en plein (24-24). Cambio tattico per Sebastiano Perrotta: dentro Elisa Balocco e Jessica Joly, fuori Marina Lubian e Fatim Kone. Brividi lungo la schiena delle torinesi: Caterina Errichiello fa set ball, Marianna Bogliani mette la diagonale e Marina Lubian bagna il suo rientro in campo con la schiacciata decisiva (29-27).

Giovanni Errichiello dà consigli al gruppo Valentina Guccione resta in panchina, Alice Morelli resta in scena. Caterina Errichiello ha potenza e fiato da vendere e non si ferma, Marina Lubian ha qualità da mettere in mostra e colpisce a raffica. Silvia Pedemonte non ce la fa ed allora Giovanni Errichiello cala sul tavolo la carta Asja Scalera. La quindicenne parmense lascia in panchina l’emozione e mette in campo una grande personalità che si quantifica in una doppia ace che vale il break (5-8).

Attimi di incertezza dalle parti del Lilliput che deve subire la determinazione della fiorenzuolane e va sotto sulle bordate di Caterina Errichiello e Giulia Sotera. Valentina Guccione torna e colpisce subito duro per il 8-11, Caterina Errichiello piazza la diagonale su Simona Buffo, Asja Scalera non ha pietà, Noemi Barbarini nemmeno ed il gioco è fatto (14.18). Ancora Asja Scalera con la battuta al veleno fa vittime, Rebecca Ghirotto litiga col pallone, Veronica Vignola mette giù d’astuzia (15-23). Time out dettato dalla disperazione per Sebastiano Perrotta: risultato nullo, perchè Noemi Barbarini mette la ace e Giulia Sotera sigilla con tanto di urlo (15-25).

Intervallo schiarisci idee e quarto set tutto da vivere. Squadre al limite delle energie emotive e fisiche, ritmo sempre altissimo, palloni che vanno a velocità da formula uno. Lilliput che trova bene gli spazi sotto rete, Pavidea Steeltrade che tiene botta. Giulia Sotera cicca il servizio, Simona Buffo invece trova la ace del break (9-7). Il pubblico si scalda, le padrone di casa provano la fuga che Caterina Errichiello stoppa al momento giusto (10-10). Il punteggio resta incerto, Caterina Errichiello si becca la murata da Jessica Joly e il Lilliput torna avanti (12-10). La Pavidea Steeltrade raccoglie le energie e va ad impattare con Guccione e Errichiello, ma Lilliput non molla e torna a procurarsi il break con Simona Buffo diventata il vero incubo biancorosso (15-12).

Time out per Giovanni Errichiello che richiama in panca Giulia Sotera e da ancora spazio a Silvia Pedemonte. Fugge il Lilliput e sul palasport tira aria di tie break. Ma la Pavidea Steeltrade non vuole andare ancora alla lotteria e dà una sterzata decisa. Vignola va a prendersi applausi e punto andando a murare Simona Buffo, Barbarini va al pareggio, Errichiello sorpassa, Bogliani e Garrafa Botta pasticciano sotto rete e la Pavidea Steeltrade va al break (16-18).

Cuore che va a mille all’ora, palloni che scottano, gara spettacolare. Torna sotto il team torinese che impatta con Marina Lubian e va l sorpasso su un attacco sbagliato di Noemi Barbarini. Asja Scalera sbaglia l’attacco, ma si fa subito perdonare con una potente scaricata (20-19). Caterina Errichiello non si ferma, Valentina Guccione ha la mano felice e le biancorosse tirano l’ultimo sprint (21-22). Time Lilliput: bisogna dare l’ultimo assalto.

Ci provano con successo Lubian e Buffo, Errichiello va al pareggio e papà Gianni fa l’ultima mossa: torna dentro Giulia Sotera, ritorna in panchina Silvia Pedemonte, proprio mentre Simona Buffo fa set ball. Ad un passo dal tie break, Giovanni Errichiello gioca la carta time out. Mossa da scacco matto: Caterina Errichiello va al pareggio, ma poi sbaglia l’attacco, Simona Buffo si fa male da sola cacciando fuori la battuta, Valentina Guccione trova la ace del match ball e questa volta è quella  buona: Veronica Vignola costruisce, Caterina Errichiello conclude (25-27). Stop. Lacrime a destra, sorrisi a sinistra.

La Pavidea Steeltrade sbanca Settimo Torinese con una prova di forza e carattere. Tre punti che, se per la classifica non cambiano i ruoli, per il morale servono moltissimo. Sono le 19,30. Si risale sul pullmann. La serata è serena. Senza nebbia. Termometro a zero gradi. Ci aspettano due ore e mezza di autostrada. La luna è grande, luminosa e strizza l’occhio. Anche lei vuole fare festa. E allora: cameriere, champagne per due.

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