Unioni civili, sabato piazze contrapposte a Piacenza

In Piazza Duomo il flash mob per i diritti delle famiglie omosessuali, in Piazza Cavalli la veglia delle Sentinelle In Piedi a difesa della famiglia tradizionale. Sullo sfondo la discussione sul Ddl Cirinna "sulle unioni civili"

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In Piazza Duomo il flash mob per i diritti delle famiglie omosessuali, in Piazza Cavalli la veglia delle Sentinelle In Piedi a difesa della famiglia tradizionale. Sullo sfondo la discussione sul Ddl Cirinna “sulle unioni civili”.

E’ quanto avverrà a Piacenza sabato pomeriggio: alle 15 è in programma il flash mob organizzato da Amnesty International Piacenza, L’.A.T.Omo. Arcigay Piacenza, AGEDO Piacenza e Famiglie Arcobaleno Piacenza insieme ad altre realtà piacentine. Alla manifestazione parteciperà anche il comitato piacentino di Possibile, il movimento politico fondato da Pippo Civati.

“L’Italia – spiegano i promotori – è uno dei pochi paesi europei che non prevede nessun riconoscimento giuridico per le coppie dello stesso sesso. Le persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali non godono delle stesse opportunità degli altri cittadini italiani pur pagando le tasse come tutti. Una discriminazione insopportabile, priva di giustificazioni”.

“Chiediamo al Governo e al Parlamento di guardare in faccia la realtà, di legiferare al più presto per fare in modo che non ci siano più discriminazioni e di approvare leggi che riconoscano la piena dignità e i pieni diritti alle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, cittadini e cittadine di questo Paese”.

“La reciproca assistenza in caso di malattia, la possibilità di decidere per il partner in caso di ricovero o di intervento sanitario urgente, il diritto di ereditare i beni del partner, la possibilità di subentrare nei contratti, la reversibilità della pensione, la condivisione degli obblighi e dei diritti del nucleo familiare, il pieno riconoscimento dei diritti per i bambini figli di due mamme o di due papà, sono solo alcuni dei diritti attualmente negati”.

“Questioni semplici e pratiche che incidono sulla vita di milioni di persone. Noi siamo sicuri di una cosa: gli italiani e le italiane vogliono l’uguaglianza di tutte e di tutti”.

IN PIAZZA CAVALLI LE SENTINELLE IN PIEDI –  Quasi in contemporanea, alle ore 16, torneranno a vegliare in Piazza Cavalli le SentinelleInPiedi, per un’ora, in silenzio, con un libro in mano.

“E’ slittato al 28 gennaio – scrivono in una nota – l’avvio dell’iter legislativo del ddl Cirinna’ c.d. “sulle unioni civili”. Un testo di legge che viene presentato come necessario per garantire dei diritti ad una “categoria” di persone che si sostiene essere discriminata per il loro orientamento sessuale”.

“Ma non c’è legge che possa cambiare la realtà. Non c’è legge che possa rendere uguali due realtà differenti in nome di un “sentimento”. Questa legge è una menzogna. E’ una presa in giro soprattutto per chi crede di trovare la felicità in questa legge. Perché non si può pensare di tradurre in legge l’illusione che “love is love””.

“Nessuna norma ha mai preso in considerazione i sentimenti. Non il codice civile quando disciplina il matrimonio. Non la Costituzione. La nostra Costituzione, infatti, “riconosce” (cioè prende atto di qualcosa di preesistente ad essa) della famiglia come cellula primaria della società, poiché la famiglia è il nucleo stabile che può educare cittadini capaci di contribuire al bene comune e di accogliere la diversità”.

“Il ddl Cirinnà – proseguono – scardina l’Isituto del matrimonio, allargando ad altre realtà che nulla hanno a che vedere con il matrimonio e, conseguentemente, scardina la famiglia. Perché tante famiglie=nessuna famiglia. Non da ultimo il ddl va respinto perché abbiamo il dovere di tutelare i bambini. Poiché lo stesso prevede la possibilità che due persone adulte possano “fabbricare” un bambino con ovulo, utero e semi esterni alla coppia”.

“Ecco perché – concludono – scendiamo in piazza il 23 gennaio a Piacenza e nello stesso fine settimana in più di 50 piazze italiane. Per dire no a questo ddl. La società intera è chiamata a dire No a queso disegno di legge ed è chiamata a farlo nello spazio pubblico poiché questa legge riguarda tutti. La famiglia non è una delle tante opzioni possibili per costruire la società. La famiglia non è una modalità di vivere l’amore. L’amore non è una pulsione sessuale e la tendenza sessuale non definisce le persone”.

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