“Droni, in Italia giro di affari da un miliardo”. Successo per l’incontro al Tramello foto

Decine le persone presenti, sia studenti dell’Istituto che professionisti provenienti anche da fuori provincia per l’iniziativa che fa parte del progetto “Scuola
aperta”

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Grande successo sulla serata organizzata all’Istituto Tramello e dedicata all’illustrazione delle possibilità di utilizzo dei cosiddetti droni.

Decine le persone presenti, sia studenti dell’Istituto che professionisti provenienti anche da fuori provincia per l’iniziativa che fa parte del progetto “Scuola
aperta”.

E’ stato il Preside Giovanni Tiberi ad aprire la serata ricordando come le varie iniziative attivate per confrontarsi con le nuove tecnologie abbia sempre creato assoluto interesse motivando gli studenti sia dei corsi serali che di quelli diurni.

L’evento era organizzato dalla Professoressa Daniela Patroncini, coordinatrice dei corsi serali, che ha dato la parola al relatore della serata, il piacentino Gian Francesco Tiramani, specialista del mondo delle applicazioni dei droni.

Un’illustrazione partita dalla storia dei velivoli “senza equipaggio a bordo” che parte addirittura nel 1849 quando l’esercito austriaco utilizzò dei palloni caricati con esplosivo per attaccare la città di Venezia e che ha visto un impiego esclusivamente militare sino agli anni 2.000.

“Oggi non c’è telegiornale nel quale non si parli di droni o non si utilizzino immagini riprese con un sistema aereo telecomandato” ha ricordato Tiramani, precisando che si tratta di uno dei settori con crescita più veloce e che vede già oggi una prospettiva di circa un miliardo di euro di giro d’affari nel nostro paese, con migliaia di operatori già attivi anche se non tutti ancora in regola con la recente regolamentazione.

Spazio quindi alle caratteristiche tecniche ed operative di questi sistemi, pieni di tecnologia molto sofisticata ed in grado di compiere voli ed operazioni impensabili solo qualche anno fa.

Con una presenza sempre attiva del pubblico che non ha lesinato domande sui vari aspetti, è stata la volta dell’illustrazione dei vari settori ove l’utilizzo dei droni può cambiare drasticamente il lavoro al quale eravamo abituati sino ad ora, con una particolare attenzione nel fare distinzione chiara tra gli usi ricreativi e sportivi (in questo caso di parla di “aeromodelli”) e quelli per attività specializzate o professionali (e qui allora di parla di “Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto”).

Ecco quindi esempi applicativi nel campo della cosiddetta “Geomatica” per la mappatura del territorio, che può migliorare il lavoro proprio di Geometri, Architetti, Ingeneri e Geologi; con costi inferiori rispetto alla tradizionale aerofotogrammetria si possono ottenere risultati migliori dal punto di vista della qualità e della precisione degli elaborati.

Il passo all’agricoltura di precisione è ovvio, e in questo settore si aprono prospettive di assoluto interesse, viste le possibilità di analisi di piantagioni e terreni che consentono sia di individuare specifiche patologie che di misurare importanti indici (come lo stress idrico e quello di vigore) che consentono poi agli Agronomi di preparare apposite mappe caricate quindi sulle attrezzature che l’agricoltore usa per trattare le coltivazioni stesse in modo calibrato.

Il controllo dell’ambiente con l’intervento per monitorare prontamente frane, alluvioni, incendi ed altri fenomeni consente ai droni di mettere in campo le grandi capacità di performance che li rendono spesso insostituibili, garantendo anche di raggiungere aree di difficile accesso o pericolose per l’uomo.

Di grande interesse per le professioni tecniche anche le possibilità di controllo di varie tipologie di strutture come gli immobili (per identificare i punti di dispersione termica, per esempio), i ponti, le linee elettriche, i gasdotti, le gru.

“Pensate a quanti impianti fotovoltaici sono installati anche solo nella nostra provincia – ha continuato Tiramani – e chiedetevi come sia possibile ora verificare il corretto funzionamento di ogni singolo pannello. Oggi questo è possibile con un drone che pesa meno di 2 kg che, con una termocamera a bordo, è in grado di individuare specifici punti dei pannelli che presentano problemi, senza dover affittare piattaforme aree, installare ponteggi o usare altre metodologie costose”.

Un altro settore che sta conoscendo la rivoluzione che sono in grado di portare i piccoli velivoli radiocomandati è quello delle indagini forensi e criminologiche, a servizio di Magistrati, Polizia, Avvocati ed esperti del settore; nel solo comparto delle indagini per gli incidenti stradali in pochissimo tempo i droni hanno consentito di adottare tecniche di analisi prima impossibili.

Particolari esempi anche nel settore del soccorso e della protezione civile dove proprio a Piacenza alcuni anni fa si sono sperimentati – per la prima volta in Italia – sistemi radiocomandati in appoggio alle squadre di ricerca e soccorso; altro accenno ad un innovativo progetto europeo per il trasporto di un defibrillatore automatico direttamente sul luogo in cui si trova il paziente, con la possibilità della centrale operativa (il nostro 118) di poter attivare tutte le procedure da remoto grazie a telecamere, microfoni ed altoparlanti sul drone che diventano gli occhi, le orecchie e la voce del personale sanitario che da lontano può salvare la vita a molte persone.

Anche la tutela dei beni artistici sta vivendo una rivoluzione grazie alle possibilità offerte da questi sistemi di monitorare e documentare non solo le parti esterne ma anche quelle interne di monumenti da tutelare.

Così come è stata sottolineata la potenzialità che si comincia a sfruttare nel campo giornalistico e dei documentari, a partire dai servizi sul naufragio ed il recupero della Concordia all’isola del Giglio sino alle tante riprese che giornalmente vediamo sia sui canali televisivi tematici che generalisti.

Tiramani ha poi posto l’attenzione sulle grandi prospettive professionali ed anche occupazionali in questo settore, con la creazione di nuovi profili coinvolti nelle diverse tipologie di missione con i droni.

L’ultima parte della serata è stata dedicata all’illustrazione della normativa in vigore in Italia, “anche per far capire bene a tutti – ha ribadito il relatore – che si tratta comunque di sistemi il cui utilizzo comporta rischi sia per sé che per gli altri, non solo per le persone e i beni a terra ma anche per eventuali altri aeromobili in volo che potrebbero essere interessati soprattutto nel caso di perdita di controllo del mezzo, evento non proprio remoto”.

Il fatto che oggi i droni siano disponibili nella grande distribuzione e, proprio perché pronti al volo, chiunque sia in grado di pilotarli senza un’adeguata formazione e informazione, crea una vulnerabilità importante: nel caso in cui i tanti automatismi elettronici a bordo non siano in grado di funzionare, è solo l’abilità del pilota che consente di controllare il mezzo e non provocare danni anche pesanti; se il pilota non ha imparato a pilotare in “manuale”, non potrà concludere il volo senza danni in caso di emergenza.

Grande interesse, naturalmente, per i vari droni di diversa tipologia esposti durante la serata insieme a diverse stazioni di controllo a terra che non hanno mancato di sollecitare mille domande sia per gli aspetti prettamente tecnici che sulle possibilità di utilizzo.

Presenti alla conferenza anche l’Ing. Marco Guarneri di Brescia, consigliere delegato per gli eventi e le relazioni con gli ordini professionali di Fiapr (la federazioni dei droni professionali di cui è Segretario generale lo stesso Tiramani e che è stata fondata proprio nel piacentino nel 2014) e Max Gabbiani, uno dei primi operatori della nostra provincia ad aver ottenuto il riconoscimento dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile.
 
La riuscita della serata ha posto le basi per iniziative che a breve l’istituto Cassinari – Tramello potrà realizzare avvalendosi concretamente di droni per integrare alcune attività didattiche già avviate.

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