“Mamma dammi la benza”, il documentario dedicato al punk italiano al Melville

Stasera venerdì 12 febbraio, ore 22, il caffè letterario Melville di San Nicolò (Piacenza) ospiterà la proiezione del film “Mamma Dammi La Benza”, il documentario sul punk italiano curato da Luca Frazzi, storica penna del giornalismo musicale italiano. Insieme al regista Angelo Rastelli racconta l’epopea del punk in Italia, le sue peculiarità, l’essere “contro” di alcuni pionieri alla periferia dell’impero. 

Stasera venerdì 12 febbraio, ore 22, il caffè letterario Melville di San Nicolò (Piacenza) ospiterà la proiezione del film “Mamma Dammi La Benza”, il documentario sul punk italiano curato da Luca Frazzi, storica penna del giornalismo musicale italiano. Insieme al regista Angelo Rastelli racconta l’epopea del punk in Italia, le sue peculiarità, l’essere “contro” di alcuni pionieri alla periferia dell’impero.

Il documentario firmato da Frazzi e Rastelli, fotografa una cruciale fase di passaggio della società italiana, scossa dagli anni di piombo e dalle pulsioni antagoniste che arrivavano da Londra e dagli States. Se New York aveva i Ramones e Londra i Sex Pistols, in Italia gli agitatori culturali del periodo si chiamavano Skiantos, Tampax, HitlersS, Gaznevada, Kaos Rock. La provocazione, l’energia creativa, la forza antagonista di quegli anni (con la nascita dei primi centri sociali, la pubblicazione di fanzine e le trasmissioni radio alternative) sono raccontate dalla viva voce dei protagonisti: da musicisti come Gaznevada, Skiantos, Enrico Ruggeri, Jo Squillo, Ado e MiSs xoX del Great Complotto, Johnson Righeira, oppure da giornalisti e produttori come Red Ronnie, Oderso Rubini, Michael Pergolani, Claudio Sorge, Federico Guglielmi, solo per citarne alcuni.

Un montaggio veloce e incisivo, il raro materiale audio, video e fotografico e un racconto che segue un preciso filo cronologico fanno di “Mamma Dammi la Benza” un’importante operazione di archeologia musicale e sociale da non perdere.

Una serata organizzata da TonyFace Bacciocchi ed Emilio Solenghi.

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