Cresce la richiesta di prestiti a Piacenza (+14,8%), 6mila euro a famiglia 

I piacentini nel 2015 hanno speso 320 milioni di euro per comprare i cosiddetti "beni durevoli", come auto, elettrodomestici o mobili, facendo segnare una variazione positiva, rispetto all'anno precedente del 6,6%.  Secondo lo studio la ripresa è influenzata anche "dalle molteplici offerte a 'tasso zero', diffusissime nelle catene di elettronica di consumo e dei tassi promozionali offerti per l'acquisto di auto e scooter".

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Crescono le richieste di prestito delle famiglie di Piacenza: a febbraio 2016 l’aumento, rispetto alla stessa mensilità dello scorso anno, è del 14,6%, per un importo medio di 6mila 373 euro. Il futuro fa meno paura ai piacentini, che nel 2015 hanno speso in tutto 320 milioni di euro per comprare auto, elettrodomestici o altri beni durevoli.

E’ quanto emerge dall’analisi pubblicata sul Sole24ore di oggi, lunedì 7 marzo, che ha preso in esame la situazione di tutte le province italiane, stillando una classifica nazionale sulla base dell’aumento delle richieste di prestito, in cui Piacenza ha ottenuto la 77esima posizione. Al primo posto Latina(+36,3%) e in chiusura Imperia (+0,2%). 

Il dato è positivo: la crescita delle richieste di prestito, segnala una maggiore fiducia dei cittadini nella ripresa economica. “Una dinamica positiva – come spiega l’articolo del quotidiano economico – già iniziata nel 2014 con una maggiore pianificazione delle spese familiari e nelle scelte d’acquisto e dalla preferenza per i beni durevoli”.

I piacentini nel 2015 hanno speso 320 milioni di euro per comprare i cosiddetti “beni durevoli”, come auto, elettrodomestici o mobili, facendo segnare una variazione positiva, rispetto all’anno precedente del 6,6%.  Secondo lo studio la ripresa è influenzata anche “dalle molteplici offerte a ‘tasso zero’, diffusissime nelle catene di elettronica di consumo e dei tassi promozionali offerti per l’acquisto di auto e scooter”.

Chi chiede il finanziamento? a livello nazionale, le domande provengono in circa il 50% dei casi da adulti tra i 35 e i 54 anni. “Rispetto al passato – si precisa nell’articolo – ora al credito al consumo si presentano anche i giovani dai 18 ai 34 anni, quelli che moltio probabilmente hanno trovato un impiego grazie al Jobs act e portano così nuova linfa alla ripresa dei consumi”.

 

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