Analisi finanziaria, anche una piacentina nel team universitario sul tetto del mondo  foto

Cinque studenti della facoltà di Ingegneria gestionale del Politecnico di Milano sul podio dell'analisi finanziaria mondiale. C'è anche la studentessa di Piacenza Francesca Carini nel team che è approdato alla finalissima di Chicago

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Cinque studenti della facoltà di Ingegneria gestionale del Politecnico di Milano sul podio dell’analisi finanziaria mondiale. C’è anche la studentessa di Piacenza Francesca Carini nel team che è approdato alla finalissima di Chicago, dopo aver sbaragliato la concorrenza delle altre università italiane, contro i più importanti atenei del pianeta.

Alla prova conclusiva del Cfa Challange a Chicago gli studenti italiani si sono fermati a un passo dal trionfo, perdendo con onore contro la squadra canadese. Per Riccardo Borgonovo, Francesca Carini, Alessandro Chiavari, Anna Frontani e Gabriele Ramaioli, una bella soddisfazione, visto che sono tra i 20 migliori studenti al mondo, quanto a analisi finanziaria di bilancio. 

Compito della squadra del Politecnico è stato analizzare un’azienda italiana complessa come Diasorin, che si occupa di diagnostica molecolare, e convincere degli esperti veri, come i gestori di Fidelity o gli analisti di Citigroup, che era un titolo da comprare. 

“A Chicago ci siamo scontrati in semifinale – racconta Francesca Carini – contro paesi come Inghilterra, Svezia  Francia. Girone molto difficile, con università di eccellenza, la KTH di Stoccolma in primis. Eravamo molto emozionati e abbiamo trascorso lunghe ore di attesa”.

“Nel pomeriggio abbiamo saputo di essere passati e immediatamente dopo c’è stata la Finale EMEA (Europe, Africa and Middle East) dove ci siamo scontrati con Sud Africa, Polonia, Austria, Russia e Ucraina. Alla sera siamo stati nominati vincitori del gruppo, accedendo così alla fase finale il giorno dopo, insieme a Filippine, Canada e Georgia.

La finalissima si è svolta nella sala principale dell’Hilton Hotel Chicago, davanti a 500 persone, in diretta streaming. Siamo stati gli ultimi a presentare il nostro progetto. Non potendo ascoltare i gruppi precedenti siamo stati messi in una stanza dove l’attesa è stata assai snervante, eravamo stanchi dato che le giornate sono sempre state molto intense: prove, prove e ancora prove (anche al Navy Pier di fronte al Lago Michigan) e poi interviste (nella Suite dedicata alla Regina Elisabetta) e foto”.
 
“La finale è stata molto dura con domande molto dettagliate. Alla fine abbiamo ricevuto tantissimi complimenti, sia dagli studenti che dai professionisti. La maggioranza delle persone pensava vincessimo noi. Ma alla fine ha vinto la squadra canadese dell’Università di Waterloo”. 

“In ogni caso è stata un’esperienza unica, dove abbiamo realmente capito la forza del lavoro di gruppo. Ogni giorno eravamo sempre più uniti, nonostante ognuno di noi avesse le sue particolarità”.
 
“L’emozione più grande – conclude Francesca – quando ci hanno proclamato vincitori dell’Emea e quando il giorno dopo, ci siamo svegliati con tanti messaggi di parenti, amici, professori e soprattutto compagni di classe che ci hanno sempre sostenuto”. 
 

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