Le Rubriche di PiacenzaSera - Economix

Economix: Italia a rischio fallimento?

Un articolo di Valerio Malvezzi, pubblicato su Panorama, affronta temi degni di una attenta riflessione. Quali sono i cinque motivi secondo i quali l’Italia sarebbe tecnicamente fallita? Vediamoli insieme

Più informazioni su

Italia a rischio fallimento?

Navigando nel cyberspazio (termine più enfatico dell’ormai abusato web) mi sono “scontrato” con un articolo di Valerio Malvezzi pubblicato su Panorama.

Il titolo non lascia dubbi sui contenuti dell’articolo: “I cinque motivi per cui l’Italia è tecnicamente fallita”.

Come ben sappiamo il sensazionalismo è ormai la costante del giornalismo moderno. Occorre catturare l’attenzione del cliente/lettore, per garantirsi le vendite.

Al di là del titolo, alquanto catastrofico, l’articolo affronta temi degni di una attenta riflessione. Quali sono i cinque motivi secondo i quali l’Italia sarebbe tecnicamente fallita? Vediamoli insieme:

LA PRESSIONE FISCALE – secondo Price Whaterouse Coopers la pressione fiscale reale in Italia sarebbe attorno al 68%, invece che al 42% come affermano fonti governative (50,2% secondo l’Istat); la più alta in Europa; dato confermato anche dal fatto che nel 2015 le entrate tributarie sono aumentate del 9%, a fronte di un PIL che cresce meno dell’1%; aumento non giustificabile soltanto da entrate derivanti dalla lotta all’evasione fiscale;

IL DEBITO – secondo l’OCSE l’Italia è al terzo posto nel mondo, nel rapporto debito pubblico/PIL, dietro solo a Grecia e Giappone; purtroppo nel 2015, sebbene una “rigorosa” spending rewiev e le manovre “salva debito” di Draghi, il debito pubblico in Italia è aumentato;

LA PRODUTTIVITA’ – secondo la Commission Services dell’UE la produzione in Italia è in calo dal 1999, quindi molto tempo prima della crisi del 2008, ed è inferiore alla media dei Paesi europei;

L’ANAGRAFE – secondo l’Istat quasi un quarto della popolazione italiana ha oltre 65 anni; si prevede che nel 2050 gli over65 raggiungeranno la quota del 60%; un dato preoccupante, che associato ad una disoccupazione giovanile che si attesta attorno al 44%, ci conferma che siamo un Paese di gerontocrati;

LE BANCHE – fonti governative ci assicurano che il sistema bancario italiano è solido; vediamo alcuni dati: secondo Mediobanca le banche italiane hanno nei loro bilanci 201 miliardi di crediti in sofferenza e 150 miliardi di “crediti incagliati” (113 citano alcune fonti), per un totale di 351 miliardi di euro di crediti deteriorati, miliardo in più, miliardo in meno; stiamo parlando di circa il 17% del PIL italiano; stiamo parlando di una cifra vicina al PIL dell’Austria (circa 400 miliardi di euro); stiamo parlando di un aumento dei  crediti in sofferenza tra il 2011 ed il 2015 del 93%; nel 2008, anno di inizio della crisi economica, erano “solo” 42 miliardi.

Se aggiungiamo l’annoso problema degli sprechi, che determinano di conseguenza disservizi e che gravano sui contribuenti italiani per più di 100 miliardi di euro, come descritto in un articolo pubblicato di recente sulla nostra rubrica, non c’è da essere molto allegri.

Allarmismo, catastrofismo? Non saprei. Ad ognuno di noi l’ardua sentenza.

Fonte: Articolo di Valerio Malvezzi pubblicato su Panorama dal titolo “I cinque motivi per cui l’Italia è tecnicamente fallita”.

Andrea Lodi (economix@piacenzasera.it)
 
 
 

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.