Lpr, il bilancio di coach Giuliani: “Mai mollare, il lavoro paga sempre”

Coach Giugliani, sulla panchina della LPR Piacenza da inizio stagione, prima dell’ultimo atto ha voluto riflettere su questa prima stagione vissuta da biancorosso

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Alla fine di un percorso o di una esperienza, di vita o di lavoro, sì è soliti tirare le somme di quanto si è vissuto.

La stagione della SuperLega 2015/2016 sta volgendo al termine e la LPR, in questo rush finale, sarà impegnata tra poche ore nella Final Four di Challenge Cup; il tentativo di Zlatanov e compagni è quello di strappare l’unico pass disponibile per la terza competizione europea del 2016/17.

Coach Giugliani, sulla panchina della LPR Piacenza da inizio stagione, prima dell’ultimo atto ha voluto riflettere su questa prima stagione vissuta da biancorosso.

In attesa della Semifinale di Verona tra Exprivia Molfetta – LPR Piacenza di venerdì 22 aprile (ore 17:30) ecco il bilancio di coach Giuliani.

IL TESTOSiamo giunti alla vigilia di un appuntamento molto importante per la società, lo staff tecnico e la squadra di Piacenza. Abbiamo conquistato la final four di qualificazione alla prossima Challenge Cup, unica squadra delle quattro finaliste a non aver raggiunto i Playoff Scudetto.

Questo determinante obbiettivo arriva dopo un’evidente crescita della nostra qualità di gioco, dovuta a una maggiore consapevolezza dei nostri mezzi, a una tecnica individuale accresciuta con il lavoro e ad una condizione fisica notevolmente migliorata durante la parte finale della stagione.

Proprio perché tutti noi riteniamo questa final four rilevante e visto l’elevato livello tecnico delle squadre che parteciperanno, confidiamo nell’apporto del nostro meraviglioso pubblico. Sappiamo che la data scelta per disputare la semifinale permetterà a pochi dei nostri tifosi di raggiungerci a Verona per assistere alla partita, ma sono sicuro che chi ci ha seguito durante tutto l’anno senza dubbio, anche stavolta ci starà vicino, non ci farà mancare la sua spinta calorosa ed il suo apporto di entusiasmo.

Da parte nostra, faremo del nostro meglio per permettere a tutti i nostri sostenitori di tifare per noi durante la finale del 24 Aprile.

Come si sa, le finali, escluse Coppa Italia e Supercoppa Italiana, si disputano nella parte finale di una stagione agonistica. Ma quando una stagione volge al termine, oltre che di finali, è tempo per tutti di fare dei bilanci sul lavoro svolto, sulle cose fatte bene e meno bene, sulle decisioni azzeccate o che potevano, forse, essere ponderate meglio o magari prese in maniera diversa. E’ tempo, in poche parole, di trarre delle conclusioni sull’operato svolto.

A dispetto dei molti che potrebbero pensare che questa appena trascorsa sia stata per me un’annata da dimenticare, io affermo, invece, che se un giorno avrò l’idea di scrivere un libro sulla mia carriera, una pagina la dedicherò sicuramente all’esperienza appena trascorsa a Piacenza.

Non sarà una pagina piena di rimpianti, bensì un ragionamento che rafforza, in maniera per me definitiva, alcuni principi e linee guida che da sempre sono il fondamento del mio stile di allenatore.

“Il lavoro paga sempre” ed è l’unica medicina in grado di migliorare le prestazioni di un gruppo. Il detto “mai mollare” è il cardine di ogni progetto che vuole raggiungere i risultati prefissati e deve fare da guida soprattutto quando le cose non vanno bene perché quando le cose vanno per il verso giusto, difficilmente vien voglia di mollare.

Una nota a piè di pagina del mio ipotetico libro la dedicherò senza ombra di dubbio all’esperienza di “essere alla guida, contemporaneamente, di una Nazionale e di una squadra di club”.

Questa concomitanza mi ha inevitabilmente portato a essere fisicamente poco presente nel periodo iniziale della fase di preparazione alla stagione agonistica, periodo peraltro seguito con la massima professionalità dai miei collaboratori e in totale condivisione con me.

Conoscendo l’importanza che questa fase della stagione riveste nella creazione di un gruppo di lavoro, nella ricerca della coesione, nella conoscenza reciproca di tutti i componenti la squadra, sia tra di loro che con lo staff, nello sviluppo del richiamo alla tecnica individuale in ogni fondamentale, nel dosaggio dei tempi dedicati alla preparazione fisica e al lavoro sul parquet, in questa nota a piè di pagina scriverò in maiuscolo e in grassetto che ALLENARE CONTEMPORANEAMENTE DUE SQUADRE, sia pure mettendo la massima professionalità e il massimo impegno, COMPORTA LO SCOTTO DI NON POTER RAGGIUNGERE I RISULTATI OTTIMALI NEI TEMPI DOVUTI O QUANTOMENO NEI TEMPI RICHIESTI. Questo piè di pagina entrerà d’ora in avanti a pieno titolo in quel gruppo di principi e linee guida a cui accennavo prima.

Ebbene, i risultati ultimi che tutti insieme stiamo conseguendo con l’unità d’intenti della squadra, dello staff e della società, stanno li a dimostrare che quanto ho appena detto è la pura verità, la semplice realtà dei fatti.

Quella che un giorno scriverò sull’esperienza di Piacenza sarà quindi una delle pagine più belle per me da vergare e sarà anche una delle pagine che mi renderanno più orgoglioso, proprio perché l’ho vissuta in prima persona.

Alberto Giuliani

LPR VOLLEY AL FIANCO DI PIACE VOLLEY CON I BIMBI DEL SAN BENEDETTO – Portare lo sport piacentino alla scuola materna: è questo uno degli obiettivi di  Piace Volley, società affiliata alla LPR Volley Piacenza, impegnata nella promozione dello sport tra i più piccoli e che ha trovato nella scuola di infanzia San Benedetto un ottimo partner.

Quest’ultima ha infatti avviato un progetto che prevede una serie di “allenamenti speciali”, una volta a settimana, rivolti ai bambini di 4 e 5 anni e che hanno coinvolto diverse realtà dello sport piacentino: tra queste non poteva mancare la LPR Volley Piacenza.

Proprio nella palestra dell’istituto i piccoli atleti hanno avuto a che fare con due ospiti d’eccezione: i giocatori Manuel Coscione e Francesco Cottarelli, infatti, si sono prestati a giocare insieme ai bimbi, molto incuriositi dalla loro presenza. Presenti anche Maurizio Moia referente di Piace Volley e Lucia Favari, direttrice della Fondazione San Benedetto ed ex presidente del settore giovanile biancorosso.

L’iniziativa organizzata per la prima volta ha pienamente soddisfatto la direttrice e le maestre dell’istituto: “I bambini – sottolinea la Favari – hanno la possibilità di respirare in grande, di vivere realtà che vanno al di là della singola palestra ed entrano in contatto con gli atleti. È bello vedere la sorpresa e lo stupore nei loro occhi e soprattutto vedere la forte empatia che si viene a creare. Ogni sport è un gioco e anche un giocatore di serie A se perde la dimensione del gioco non riesce ad esprimersi al meglio. È una ricchezza reciproca”.

Favari ricorda anche gli anni trascorsi nel settore giovanile di Piacenza: “Grazie al lavoro di tutti siamo riusciti a costruire qualcosa di veramente importante. Credo che il rapporto con le persone sia alla base del successo e nel mio piccolo ho sempre cercato di costruire legami importanti con le persone con cui ho lavorato. Motivo di grande soddisfazione è vedere ragazzi come Massari e Vettori che sono cresciuti nel nostro settore giovanile vestire la maglia della nazionale italiana”.

Anche Maurizio Moia si dice soddisfatto: “La collaborazione con l’Istituto San Benedetto è nato diversi anni fa e vedeva coinvolti i ragazzi del liceo impegnati a fare stage con noi. Ora abbiamo avviato questo progetto con i bambini più piccoli coinvolgendo uno dei nostri allenatori che propone allenamenti appositamente studiati per quell’età: si tratta di esercizi di coordinazione, mobilità e lavori di gruppi. Al termine di questo ciclo di allenamenti ci piacerebbe vedere i bimbi simulare un palleggio, certamente sappiamo che è un obiettivo ambizioso ma sappiamo anche che i bambini sono capaci di fare cose straordinarie”.

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