Le Rubriche di PiacenzaSera - Civico 11

La mia prima volta in un grande stadio: “Luca a San Siro” foto

Inauguriamo un altro ciclo di racconti dei nostri redattori: "la mia prima volta" è il titolo individuato per la rubrica, dopo "le notizie in padella". I redattori ci racconteranno le loro "prime volte", riflettendo sull'importanza di compiere esperienze nuove

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Secondo articolo curato dalla “Redazione del civico 11”, che si è presentata ai lettori di PiacenzaSera.it una settimana fa. Inauguriamo un altro ciclo di racconti dei nostri redattori: “la mia prima volta” è il titolo individuato per la rubrica, dopo “le notizie in padella”.

I redattori ci racconteranno le loro “prime volte”, riflettendo sull’importanza di compiere esperienze nuove. 

E’ Luca Tinelli a raccontarci la sua prima volta in un grande stadio, il tempio del calcio italiano, il “Meazza” di San Siro a Milano. Anche le foto sono di Luca.

Ecco il pezzo

La mia prima volta – “LUCA A SAN SIRO”
Oggi vi voglio raccontare della partita che sono andato a vedere con mio papà e mio fratello. Essendo tutti e tre tifosi del Milan, abbiamo deciso di andare allo Stadio di San Siro a Milano (San Siro è il quartiere dove è collocato, mentre è intitolato a Giuseppe Meazza, grande calciatore dell’Inter e del Milan) a vedere giocare i rossoneri.

Volevamo già andarci in occasione della partita di andata Juventus – Milan, allo Juventus Stadium a Torino, ma abbiamo lasciato stare perché era una domenica e il giorno dopo dovevamo andare al lavoro e a scuola.

Siamo partiti Sabato 9 Aprile alle ore 17 di pomeriggio per arrivare a Milano verso le 18 e 30 mentre la partita iniziava alle 20:45. Siamo arrivati, abbiamo parcheggiato la macchina, per la prima volta nella mia vita vedo lo Stadio dove ci giocano i campioni che guardo nelle partite in Tv, vedo il magnifico Stadio di Milano che fino a quel momento ho guardato soltanto nelle foto sui giornali, su internet oppure attraverso gli stadi in miniatura fatti in plastica che si vendono nei negozi di giocattoli.

Però starsene lì e vederlo dal vivo è tutta un’altra sensazione, è come aver raggiunto un obiettivo che credevo irraggiungibile. Dopo aver mangiato un panino vicino allo Stadio, siamo entrati, mi sembrava un sogno che si realizzava.

Prima siamo passati al Milan Store, dove hanno qualsiasi gadget del Milan: magliette, calzettoni, pantaloncini, palloni ecc. Io mi sono preso un portachiavi con il simbolo dello scudetto (e il logo del Milan), mio fratello il pallone e mio papà la spilletta. Abbiamo trovato i nostri posti a sedere, in precedenza avevamo trovato i posti nel terzo anello, dove però la visuale non era ottima, perché i giocatori erano molto piccoli quasi come formiche.

Infine abbiamo trovato i posti gli abbiamo nel primo anello, dove ci sono le seggioline di plastica arancione. Mi guardavo intorno, guardavo tutto lo Stadio, perché ancora non mi sembrava vero essere lì, dentro allo Stadio di San Siro, che vedevo sulle figurine dell’album dei calciatori, a fare il tifo per la mia squadra del cuore.

Ci eravamo seduti nel rettilineo, secondo me è il posto migliore per vedersi la partita, perché si ha la visione intera per il lungo, quindi puoi vedere entrambi i lati del campo. Oppure c’è la “curva sud” dove si mettono i tifosi più sfegatati della squadra, dove a volte lanciano fumogeni o altro.

In  alto sul rettilineo opposto attaccato con due fili, vi era una Tv che faceva vedere le immagini degli allenamenti. La partita è iniziata alle 20,45, subito sono entrati i portieri, il portiere del Milan (Gianluigi Donnarumma, anche più giovane di me e gioca già in Serie A) e il portiere della Juventus (Gianluigi Buffon) hanno cominciato ad allenarsi e poi sono entrati i giocatori ad allenarsi pure loro. 

Dopodiché la televisione attaccata al muro del rettilineo opposto ha cominciato ad annunciare le formazioni di entrambe le squadre. Benché la squadra del Milan abbia giocato bene, abbiamo perso ed è finita 2-1 per la Juventus. Anche se non abbiamo vinto mi sono divertito lo stesso, perché vedere i propri campioni dal vivo, non dalle figurine sull’album dei calciatori, è un emozione unica e indescrivibile. Sono andato a letto contento di aver fatto questa bellissima esperienza.                  

Luca Tinelli   

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