Salumi rubati venduti in strada a Castellarquato, 4 denunce foto

Nell’arco di quasi un anno sono stati sottratti circa 14 quintali di salumi, per un valore di 15 mila euro, da un salumificio della bassa parmense.

Il tutto senza dare nell’occhio, visto che coppe (di Parma), salami e culatelli venivano fatti sparire prima dell’etichettatura, e quindi prima di essere contabilizzati dall’azienda.

A finire nei guai sono tre romeni, dipendenti della ditta e con precedenti, e un italiano residente a Salsomaggiore. A far scoprire l’illecito è stato proprio quest’ultimo.

Nell’ottobre del 2015 alcuni cittadini di Castellarquato hanno segnalato ai carabinieri la presenza di un Fiorino e di un ambulante che vendeva salumi a prezzi concorrenziali.

I militari dopo un controllo hanno rilevato che l’uomo non era in possesso di licenze per la vendita nè sapeva giustificare la provenienza dei prodotti. Nei suoi confronti è stata quindi emessa una denuncia per ricettazione e sono stati sequestrati gli 80 kg di salumi trovati in suo possesso.

Ma le indagini condotte dai carabinieri della stazione di Castell’Arquato non si sono fermate qui, e si è quindi risalito ai “fornitori” dell’uomo, i tre dipendenti di un salumificio.

La merce veniva prelevata in piccole quantità senza dare nell’occhio, e poi rivenduta a 5 euro e 50 centesimi al chilo. I militari hanno provveduto ad avvisare il titolare dell’azienda, che ha riconosciuto i salumi dalla legatura e dal metodo di confezionamento.

Alla denuncia per ricettazione spiccata nei confronti del rivenditore, si aggiungono quelle per furto aggravato emesse nei confronti dei 3 romeni.