2 Giugno, la Comunità Islamica: “Oggi issiamo il tricolore”

La lettera di augurio che Yassine Baradai, a nome della Comunità Islamica di Piacenza e Provincia, ha inviato al Prefetto Anna Palombi in occasione della Festa della Repubblica.

“Oggi abbiamo scelto di issare il tricolore sopra il nostro centro di raccolta, per ricordare a chi frequenta i nostri locali in modo inequivocabile, la chiara appartenenza e la piena fedeltà della Comunità Islamica piacentina al nostro paese, l’Italia”.

E’ un passaggio della lettera di augurio che Yassine Baradai, a nome della Comunità Islamica di Piacenza e Provincia, ha inviato al Prefetto Anna Palombi in occasione della Festa della Repubblica.

“Oggi – scrive – festeggiamo insieme, la via della democrazia, intesa da una parte come un insieme di libertà, che sono i diritti fondamentali delle persone, e dall’altra il dovere di partecipazione sintetizzato nelle responsabilità cui tutti siamo chiamati a rispondere per preservare il bene pubblico”.

“È proprio da questo presupposto, che noi come Comunità islamica, ormai radicati nel territorio piacentino, e sempre più appartenenti al tessuto sociale del Paese, ci ispiriamo ai valori dei padri costituenti nel difendere la nostra patria da qualsiasi oltraggio interno od esterno”.

“Questo paese – prosegue – che ci ha cresciuti da quando siamo nati, e che ha accolto a braccia aperte i nostri padri emigrati da lontano, e tramite i quali è stato realizzato il desiderio dei padri costituenti nel preservare i diritti fondamentali di ogni singolo individuo che calpesti questa terra benedetta”.

“Ci rendiamo conto che viviamo in tempi difficili, in cui la crisi sta creando difficoltà di convivenza, in cui i fatti di cronaca internazionale fan sì che la nostra Comunità venga percepita in modo negativo, ma questo non ci da altro che coraggio nel difendere sempre più i nostri concittadini, diffondendo la cultura della pace, del dialogo, e della conoscenza”.

Conclude: “S.E. il Prefetto, con queste parole di augurio e di ringraziamento per il lavoro che svolgete, preghiamo Iddio, così come facciamo settimanalmente nei nostri sermoni, che voglia preservare e benedire questo Paese e chi contribuisce con il suo lavoro quotidiano a renderlo migliore”.

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