Metalmeccanici uniti in sciopero, da Piacenza al corteo di Bologna FOTO foto

Anche a Piacenza i metalmeccanici in sciopero per chiedere a Federmeccanica di riaprire un confronto sul contratto e sul salario. Una folta delegazione piacentina di Fiom, Fim e Uilm ha partecipato a Bologna

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Anche a Piacenza i metalmeccanici in sciopero per chiedere a Federmeccanica di riaprire un confronto sul contratto e sul salario. Una folta delegazione piacentina di Fiom, Fim e Uilm ha partecipato a Bologna alla manifestazione unitaria regionale che si conclude con il comizio del segretario generale della Fim Cisl Marco Bentivogli.

Le motivazioni della protesta, che nella nostra provincia riguarda circa 12-13 mila addetti e che è unitaria dopo 9 anni di divisioni.

“Il disaccordo è rilevante sul tema del salario – hanno fatto notare i sindacati – con Federmeccanica che vuole la messa in discussione del contratto nazionale con la sola contrattazione di secondo livello. Altro tema del contendere riguarda la gestione e l’utilizzo dei permessi annui retribuiti per 13 giorni, Federmeccanica chiede che 40 ore sulle 104 disponibili siano riconosciute solo in presenza effettiva del lavoratore”.

“Se sulla sanità integrativa, sulla previdenza complementare e il diritto allo studio ci sono convergenze, invece – è stato fatto notare – sul salario il dissenso è profondo anche perchè non possiamo rinunciare al riconoscimento degli aumenti per la gran parte dei lavoratori, con la messa in discussione del contratto nazionale. Dopo lo sciopero occorre riaprire una discussione sul salario”.

Infine “la contrapposizione sulla contrattazione di secondo livello rischia di essere paradossale, anche perchè tutti siamo a favore di spostare la discussione sulla parte integrativa dei contratti, purché non si rinunci al primo livello di confronto per i lavoratori. Siamo contro ad un modello contrattuale che dice addio ai due livelli”.
 

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