Pontenure: 10 anni di botte ed estorsioni a genitori e fratelli, portato in carcere

Dieci anni di minacce, botte e richieste di denaro continue ai genitori e ai due fratelli per comprare la droga, tanto che gli stessi erano arrivati a temere per la propria vita: una situazione divenuta insostenibile

Dieci anni di minacce, botte e richieste di denaro continue ai genitori e ai due fratelli per comprare la droga, tanto che gli stessi erano arrivati a temere per la propria vita: una situazione divenuta insostenibile e che ha spinto la Procura di Piacenza a spiccare un ordine di carcerazione per il protagonista delle violenze, un 38enne di Pontenure, accompagnato nella serata del 12 luglio nel reparto di osservazione psichiatrica delle Novate dai carabinieri.

L’uomo, tossicodipendente, disoccupato e con problemi psichici, deve rispondere delle accuse di maltrattamenti in famiglia, lesioni ed estorsione, perpetrati nei confronti della madre, grande disabile, dell’anziano padre e dei due fratelli più giovani.

Una condizione di disagio che durava da molto tempo: il figlio maggiore della coppia pretendeva quotidianamente del denaro per andare ad acquistare la droga, in particolare eroina, chiedendo anche di utilizzare l’auto di famiglia, con cui si recava dal fornitore di turno. Il disagio del nucleo familiare era noto ai servizi sociali e al centro salute mentale, che monitoravano la situazione (il 38enne negli anni è stato sottoposto a dei trattamenti sanitari obbligatori) così come ai carabinieri della stazione di Pontenure, intervenuti più volte nell’abitazione della famiglia.

Padre e madre per lungo tempo hanno cercato di gestire le esplosioni di rabbia del figlio senza arrivare a sporgere denuncia; tentativi ai quali lui rispondeva con pugni, spinte o mettendo a soqquadro la casa. In un episodio, avvenuto nel 2010, era arrivato a colpire i famigliari con un bastone in ferro, in risposta al diniego di fornirgli i contanti per comprare dello stupefacente. Le violenze hanno raggiunto il culmine il 22 giugno scorso, quando il 38enne ha minacciato di morte la madre e afferrato uno dei fratelli per il bavero, procurandogli delle escoriazioni al collo, tanto da costringere tutta la famiglia ad abbandonare l’abitazione.

A quel punto è scattata la denuncia e i militari hanno iniziato a raccogliere gli elementi da sottoporre all’attenzione della magistratura. Nel frattempo il comune di Pontenure è intervenuto in loro soccorso, offrendogli temporaneamente ospitalità in un albergo del paese e poi in un appartamento cittadino.

Le testimonianze raccolte e la gravità della situazione hanno spinto il giudice per le indagini preliminari Adele Savastano ad attuare rapidamente un provvedimento, eseguito ieri sera, quando il 38enne è stato scortato dalle forze dell’ordine alla casa circondariale di Piacenza.

“L’intervento dei carabinieri di Pontenure è stato risolutivo per i famigliari e anche per la persona, tossicodipendente, che ora ha la possibilità di ricevere le cure necessarie” sottolinea il capitano Stefano Bezzeccheri, comandante della compagnia dei carabinieri di Piacenza, affiancato in conferenza stampa dal maresciallo Riccardo Ceccarini e dal carabiniere Alessandro Sciacca della stazione di Pontenure. “Per anni i genitori e i fratelli hanno cercato di risolvere la situazione da soli, senza riuscirci – aggiunge il maresciallo Ceccarini-; ora sono potuti tornare nella loro casa e speriamo che anche il figlio maggiore possa essere recuperato”. 

IL VIDEO
 

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.