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Economix: Big Data, ipotesi o realtà?

Per poter gestire ed analizzare grandi quantità di dati, al fine di restituire informazioni utili alla comprensione di determinati fenomeni (aziendali, economici, sociali o di altra natura), è necessaria l’integrazione tra diverse ed “altamente qualificate” competenze

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BIG DATA: ipotesi o realtà?
 
Da alcuni anni si sente parlare di Big Data. Termine di difficile definizione. Volendoci provare possiamo definire Big Data come “il termine usato per descrivere una raccolta di dati così estesa in termini di volume, velocità e varietà da richiedere tecnologie e metodi analitici specifici per l’estrazione di ‘valore’ (1)”.

Senza entrare troppo nello specifico risulta evidente, a chi volesse cimentarsi anche solo ad una prima lettura degli aspetti tecnologici ed analitici da considerare, che per poter gestire ed analizzare grandi quantità di dati, al fine di restituire informazioni utili alla comprensione di determinati fenomeni (aziendali, economici, sociali o di altra natura), è necessaria l’integrazione tra diverse ed “altamente qualificate” competenze.

Alcuni dati statistici
Secondo l’Osservatorio Big Data Analytics & Business Intelligence della School Management del Politecnico di Milano, nel 2015 il mercato degli Analytics in Italia è cresciuto del 14%, raggiungendo un valore complessivo di 790 milioni di euro, composto per l’84% da Business Intelligence e per il 16% da Big Data. La crescita della parte Big Data, seppure ancora marginale nei volumi, risulta tuttavia molto più robusta rispetto a quella del Business Intelligence (+11%), con un tasso annuo di crescita del +34%.

Tra il 2016 ed il 2017 si prevede un significativo aumento di investimenti, da parte delle imprese italiane, in “Analytics”.

L’offerta di servizi
Negli ultimi anni mi sono imbattuto in due imprese emiliano-romagnole che si sono specializzate nell’offerta di servizi di Big Data: Hopenly srl di Vignola (MO) e ChemSTAMP srl di Modena.

Hopenly srl
Hopenly srl è una start-up innovativa costituita nel 2014 che utilizza un approccio Big Data che, con l’utilizzo di tecniche proprie della Data Science, aiuta le aziende ad acquisire e gestire le informazioni per capire meglio clienti, prospect, prodotti/servizi, concorrenza e mercati. Lo scopo è di supportare la funzione marketing nelle decisioni a livello strategico. Hopenly offre pacchetti di servizi, personalizzati sulle esigenze dei clienti, con l’integrazione della capacità di gestire i dati e sviluppare analytics, fornendo anche tutta l’infrastruttura tecnologica necessaria. In pochi anni ha realizzato importanti interventi in vari settori, tra i quali: sanitario, tessile ed abbigliamento, bancario ed assicurativo e logistico.
 
ChemSTAMP srl
ChemSTAMP srl, start-up innovativa, nasce nel 2012 da un gruppo di ricercatori dell’Università di Modena e Reggio Emilia. ChemSTAMP nasce dalla sinergia tra innovazione tecnologica e ricerca scientifica, ed offre servizi mirati al problem solving industriale (BIG DATA ANALYSIS) che rispondono alle diverse esigenze inerenti il controllo delle materie prime e della produzione ed al miglioramento della qualità dei prodotti e dei processi produttivi.

La strategia di ChemSTAMP si basa sull’approccio del data driven: non vengono formulate ipotesi ma vengono analizzati i dati (‘numeri’ inerenti alle caratteristiche della produzione o del prodotto finito) che fornisce l’impresa analizzata. In questi anni hanno realizzato importanti interventi per altrettanti importanti Gruppi industriali tra i quali: Barilla Spa, Consorzio del Parmigiano Reggiano, Opocrin Spa di Nonantola e East Balt Italia di Bomporto.
 
Quali opportunità per le imprese?
Nel febbraio del 2016 a Bologna nasce il Polo nazionale dei Big Data. Una grande opportunità per le imprese. Le parole di Patrizio Bianchi, assessore a Formazione, università, ricerca e lavoro della Regione Emilia-Romagna, sono chiare: “il 70% della capacità di supercalcolo del Paese è concentrata qui, in Emilia-Romagna. Solo sui big data abbiamo una rete di 1.800 ingegneri, 230 ricercatori stranieri in pianta stabile e 60 corsi di alta formazione. Il futuro del manifatturiero, delle scienze, della medicina è basato sulla capacità di gestire enormi quantità di dati. Noi non dobbiamo inventare nulla. Abbiamo già tutto, si tratta solo di metterlo a sistema”.

Parole riprese anche da Matteo Cattivelli, presidente della sezione piacentina di ANGA (Associazione Nazionale Giovani Agricoltori), il quale, in occasione dell’incontro “Big Data. Strumenti per crescere e innovare” tenutosi nel febbraio scorso presso Fieragricola, ha affermato: “L’agricoltura intelligente dovrà saper utilizzare i Big Data”.

La stessa Regione Emilia Romagna, con il Bando “Servizi innovativi per le PMI”, che prevede contributi a fondo perduto su interventi di innovazione tecnologica e diversificazione dei propri prodotti/servizi, offre la possibilità alle imprese dell’Emilia Romagna di cogliere una interessante opportunità: avvicinarsi ai Big Data tramite società come Hopenly e ChemSTAMP, allo scopo di attuare modalità e processi innovativi di analisi dati e quindi di definizione di strategie di sviluppo innovative e maggiormente rispondenti alle esigenze del settore di appartenenza.

La Dott.ssa Caterina Durante, di ChemSTAMP afferma: “BIG DATA analysis è la tecnologia del futuro e con i nostri servizi siamo in grado di sostenere l’innovazione in termini di nuovi prodotti e ottimizzazione dei processi produttivi”.

Note:
(1) Andrea De Mauro, Marco Greco e Michele Grimaldi, A Formal definition of Big Data based on its essential Features, in Library Review, vol. 65, nº 3, 2016, pp. 122-135).
 
Andrea Lodi (economix@piacenzasera.it)
 

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