Legambiente contro l’inceneritore: “No a nuovi rifiuti, va chiuso” foto

Inizia con un sit in davanti alla sede della Provincia di Piacenza la campagna d’autunno di Legambiente contro l’inceneritore di Borgoforte. Gli ambientalisti chiedono che l’impianto venga chiuso nel 2020 e che non vengano conferiti nuovi rifiuti, per allungarne la vita produttiva.  

“Come saprete Iren ha presentato alla Regione – ha spiegato Marco Natali – due richieste di valutazione di impatto ambientale, una per richiedere di poter bruciare rifiuti speciali da fuori provincia e collegare la rete del teleriscaldamento all’inceneritore, (ora è alimentata a metano dalla centrale di Edipower) e l’altra di raddoppio della rete di teleriscaldamento. Oggi si riunisce in Provincia la conferenza dei servizi che ha preso in esame queste richieste.

Due richieste formulate – secondo Legambiente – per evitare di dover chiudere l’inceneritore al 2020, data entro la quale, per il Piano Rifiuti Regionale, non dovranno più essere conferiti al nostro inceneritore i rifiuti urbani di Piacenza, a seguito dell’aumento della raccolta differenziata al 73 % e della riduzione della produzione di rifiuti.

Per non rischiare di dover subire un inceneritore per i prossimi 30 anni a Piacenza, occorre dire no a questi due progetti. Inoltre in tema di raccolta differenziata, non ci troviamo in presenza di un aumento, ma siamo al palo. Addirittura nel capoluogo si è verificata una diminuzione dell’uno per cento, se non consideriamo la nuova categoria ricompresa nella differenziata dei rifiuti ingombranti a smaltimento.

Il promblema vero – ha concluso Natali – è che la politica è completamente assente da questi temi e tutto è stato delegato ai tecnici”.