Montale, operaio travolto e ucciso durante sciopero VIDEO foto

E' stato travolto e ucciso da un camion davanti alla ditta Gls di Montale (Piacenza). E' avvenuto poco prima della mezzanotte del 14 settembre durante un picchetto: la vittima è un operaio egiziano di 53 anni

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E’ stato travolto e ucciso da un camion davanti alla ditta Gls di Montale (Piacenza). E’ avvenuto poco prima della mezzanotte del 14 settembre e la vittima è un operaio egiziano di 53 anni, Abd Elsalam Ahmed Eldanf.

Autista indagato per omicidio. La Procura: “Nessun blocco in atto”

Secondo una prima ricostruzione, davanti alla ditta mercoledì sera era in atto uno sciopero con un picchetto di un gruppo di lavoratori del sindacato autonomo Usb, contro il mancato rispetto di accordi aziendali.

Nel corso della manifestazione si è verificato il tragico incidente, sulla cui dinamica, stanno indagando la polizia e la Procura della Repubblica di Piacenza. Sul posto sono giunti i soccorsi del 118, ma per l’uomo travolto dal Tir non c’era più nulla da fare. 

Ci sono stati attimi grande tensione con la polizia e i carabinieri che hanno dovuto sedare gli animi dei manifestanti, mentre l’autista del mezzo pesante è stato fermato e condotto in questura.

La vittima, padre di 5 figli, lavorava da anni per l’azienda: “Un lavoratore e una persona squisita” – lo ricordano i compagni di lavoro che annunciano una grande manifestazione in occasione dei funerali.

PICCHETTO PERMANENTE DEI LAVORATORI – “”Questa piazza diventa per noi “piazza della resistenza””. Rhiad Zaghdani, dell’Unione Sindacale di Base annuncia un presidio permanente nel luogo in cui si è verificata la tragedia di questa notte. “Abbiamo indetto uno sciopero nazionale della logistica – riferisce – dalle 5 di oggi alle 5 di venerdi, tanti sono gli attestati di solidarietà che abbiamo ricevuto da tutta Italia in queste ore”.

Zaghdani ricostruisce quanto accaduto: “Avevamo indetto un’assemblea per protestare contro la mancata stabilizzazione di alcuni lavoratori a tempo determinato; è stato organizzato un incontro con l’azienda, andato male: per questo è partito il picchetto”.

A questo punto avviene il tragico investimento: “Un camion in partenza ha iniziato ad avanzare, il nostro compagno pensava si sarebbe fermato e dal canto suo forse l’autista riteneva che si sarebbe spostato: il tir lo ha investito e trascinato per alcuni metri”.

Il sindacato Usb: “Piacenza 14 settembre ore 23.45 si muore per lottare, si muore per i diritti” – VIDEO a fondo pagina – In una nota il sindacato Usb di Piacenza ricostruisce quanto accaduto.”‘Ammazzateci tutti’  è il grido dei lavoratori della logistica di Piacenza. Un nostro compagno, un nostro fratello è stato assassinato – recita la nota – durante il presidio e lo sciopero dei lavoratori della Seam, ditta in appalto della Gls, questa notte davanti ai magazzini dell’azienda.

Il gravissimo fatto è l’epilogo di una serata di gravi tensioni, la Usb aveva indetto una assemblea dei lavoratori per discutere del mancato rispetto degli accordi sottoscritti sulle assunzioni dei precari a tempo determinato. Di fronte al comportamento dell’azienda i lavoratori, che erano rimasti in presidio davanti ai cancelli, hanno iniziato lo sciopero immediato“.

Secondo la nota del sindacato autonomo “durante un’azione di sciopero, un lavoratore, padre di 5 figli e impiegato nell’azienda dal 2003, è stato assassinato da un camion che ha forzato il blocco”.

“Questo assassinio è la tragica conferma – conclude il testo – della insostenibile condizione che i lavoratori della logistica stanno vivendo da troppo tempo. L’Usb si impegna alla massima denuncia dell’accaduto: violenza, ricatti, minacce, assenza di diritti e di stabilità sono la norma inaccettabile in questo settore”.

IL CORDOGLIO DELLA COMUNITA’ ISLAMICA DI PIACENZA: “Non strumentalizzare la morte di Abd Elsalam”
 
È con grande dolore che apprendiamo la perdita di Abd Elsalam Ahmed Eldanf ieri notte durante una manifestazione dinnanzi al suo luogo di lavoro, travolto da un TIR. Sono eventi che ci lasciano attoniti e sgomenti, perché la vita umana rimane più importante di qualsiasi controversia o rivendicazione di diritto. Per questo, la Comunità Islamica di Piacenza, condanna fortemente ogni forma di violenza, e a ancor di più, quando stronca la vita di un padre di famiglia piacentino di 53 anni.

La Comunità Islamica di Piacenza ha cercato tramite colloqui chiusi, mesi or sono, nei momenti più difficili delle trattative interne a questa vicenda, di contribuire a rappacificare gli animi e a portare gli attori ad un dialogo costruttivo. L’impegno dei rappresentanti della Comunità, e dell’Imam di Piacenza, avevano portato a convincere una parte dei lavoratori a risedersi al tavolo delle trattative.

Ora, con la stessa convinzione, chiediamo alla magistratura di fare luce al più presto su questa gravissima vicenda di ieri, e di identificare i responsabili di questa perdita umana. “Chiediamo anche a tutte le parti in gioco, di non strumentalizzare la morte di una persona, e di mantenere la calma lasciando che la giustizia faccia il suo corso” – dice il Presidente, Mohamed Nassor.

Infine, la Comunità Islamica di Piacenza si adopererà per il lavaggio, le pratiche burocratiche, le cerimonie religiose e un contributo economico per il rimpatrio della salma del defunto. Così come porge le sue più sentite condoglianze ai famigliari del fratello morto, pregando affinché possano superare questo difficile momento.

LA REGIONE: “ACCERTARE RESPONSABILITA'” – “Esprimiamo profondo cordoglio per la scomparsa di una persona che stava tutelando il proprio e l’altrui posto di lavoro. Le dinamiche saranno accertate dalle autorità competenti e chiediamo vengano accertate le responsabilità, ma non nascondiamo la preoccupazione per il rischio che si creino situazioni di tensione che possano sfuggire alle civili relazioni che sempre devono esserci nei casi di vertenze aziendali, anche nelle più difficili”. Queste le parole degli assessori regionali Palma Costi (Attività produttive) e Patrizio Bianchi (Lavoro) a fronte del drammatico decesso dell’operaio travolto e ucciso da un camion durante un picchetto a Piacenza.

“Come Regione – sottolineano i due assessori – operiamo affinché  prevalga sempre il senso di responsabilità di ogni parte in causa, e continueremo a farlo. Il nostro appello è che si assuma tutti un forte e coerente atteggiamento di responsabilità sociale, perché nessuna ragione può mai portare alla perdita di vite umane”.

I manifestanti sul luogo del tragico incidente

SEL “PRESENTEREMO INTERROGAZIONE IN REGIONE E IN PARLAMENTO” “Questa notte a Piacenza un lavoratore che lottava per i propri diritti è rimasto ucciso.  Questo è un fatto, com’è un fatto che ciò sia accaduto alla presenza delle forze dell’ordine che non l’hanno impedito.  Su questo presenteremo un’interrogazione al Ministro dell’Interno e alla Giunta regionale”.

Lo dicono l’On. Giovanni Paglia – Sinistra Italiana, Igor Taruffi – Capogruppo Sinistra Ecologia Libertà Emilia-Romagna e Yuri Torri – Consigliere regionale Sinistra Ecologia Libertà Emilia-Romagna.

“Siamo da sempre vicini ai lavoratori della logistica, ultimo anello di una catena di sfruttamento sempre crescente. Oggi ci uniamo al dolore della famiglia, dei compagni di lavoro e del sindacato Usb a cui il lavoratore era iscritto”. 

LA NOTA DEL PRC: AHMED ABD ELSALAM VITTIMA DELLA LOTTA PER IL LAVORO E LA DIGNITA’.

Quando un facchino viene ucciso nel corso di uno sciopero indetto dal mattino (altro che incidente stradale) perchè lotta con intransigenza e senza compromessi in difesa del posto di lavoro dei suoi compagni non c’è altra considerazione da fare se non che la barbarie padronale nel settore della logistica deve finire.

Negli anni scorsi abbiamo più volte assistito a tentativi di sfondamento dei picchetti operai con un considerevole numero di scioperanti finiti al pronto soccorso; quanto accaduto ieri è il frutto di un clima di rigida chiusura nei confronti delle richieste sindacali e di contrapposizione interna alimentata da GLS.

Rifondazione comunista si stringe alla famiglia di Ahmed Abd Elsalam così duramente colpita, al fratello, è solidale con il sindacato USB e i lavoratori in lotta della GLS e chiede con forza che vengano rimossi gli atteggiamenti oltranzisti ed intransigenti dell’azienda e della coop di servizi che in essa opera.

I facchini a tempo determinato per i quali era prevista la riassunzione devono rientrare immediatamente in magazzino e devono cessare le assurde discriminazioni sindacali che penalizzano chi difende gli interessi dei lavoratori.

In ampi settori della logistica piacentina da anni si vive una situazione di sospensione della democrazia e della legalità, tale condizione che abbiamo in solitudine denunciato richiede una decisa risposta da parte delle istituzioni locali. 
Tutta la città deve unirsi alla sacrosanta lotta dei facchini contro la precarietà del mercato del lavoro e contro il furto di diritti introdotto dall’abolizione dell’art. 18 per il diritto al lavoro e per la dignità nel lavoro.

Tarasconi e Molinari (Pd) “Fare chiarezza sull’accaduto”

I consiglieri regionali del Pd Gian Luigi Molinari e Katia Tarasconi esprimono il loro cordoglio e manifestano sincera vicinanza alla famiglia dell’operaio egiziano di 53 anni, Abd Elsalam Ahmed Eldanf, investito davanti alla ditta Gls di Montale durante lo sciopero organizzato dal sindacato autonomo Usb.
“Confidiamo nell’attività delle forze dell’ordine – dichiarano i consiglieri – affinchè sia fatta luce sull’accaduto e restiamo in attesa dell’esito dei rilievi scientifici per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente”.

La federazione di Piacenza del Partito Comunista Italiano esprime la propria vicinanza e si unisce al dolore dei familiari dell’operaio Abd Elsalam Ahmed Eldanf, travolto ed ucciso da un camion ieri notte davanti ai cancelli della GLS di Piacenza.
Di fronte a questa tragica notizia non si può esimersi dal chiedere con forza alla Magistratura di fare chiarezza sui fatti accaduti e di punire i responsabili morali e materiali con intransigenza e determinazione.

Non è possibile accettare che chi lotta per salvaguardare i propri diritti ed il proprio lavoro debba perdere la vita e lasciare la famiglia ed i propri cari nello sconforto e nello sgomento.

Questo è purtroppo il tragico epilogo della politica di devastazione dei diritti sul lavoro, che negli ultimi anni la classe operaia ha dovuto subire.
Lo sfruttamento, oramai in parte legalizzato anche da questo governo e la lotta fra “poveri” che il capitalismo ha scatenato, porta alla precarizzazione della vita delle persone ed a renderli soggetti sempre più deboli davanti allo strapotere “padronale”.
Quanto accaduto a Piacenza è certamente causa dalla situazione di precarietà lavorativa nella quale versa la logistica piacentina, e non solo.

Chiediamo anche alle istituzioni interessate di intervenire e di far emergere le eventuali situazioni di illegalità e precarietà, già più volte denunciate nel settore della logistica, e di fare piena chiarezza sulle situazioni lavorative nella quale versano tutte le aziende piacentine. 
 
Partito Comunista Italiano – Direzione Federale Piacenza

IL VIDEO da Facebook di Usb Piacenza
 

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