Omaggio a Prospero e al grande “tesoro” delle sue foto foto

L'incontro organizzato dal Gruppo Fotografico “Reparto Agitati - Alta Sorveglianza” dedicato al grande maestro di fotografia che ci ha lasciato 

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Una serata di parole ma soprattutto di immagini, quelle delle splendide foto di Prospero Cravedi.

Gli scatti in bianco e nero delle piazze e degli stadi del passato, ma anche quelli a colori dall’Afghanistan o dall’Argentina, eseguiti indifferentemente con una reflex, con un tablet o con un telefonino.

L’incontro organizzato dal Gruppo Fotografico “Reparto Agitati – Alta Sorveglianza” in collaborazione con il Comune di Piacenza, e con il patrocinio della Provincia e del Comune di Calendasco, dedicato al grande maestro di fotografia che ci ha lasciato poco più di un anno fa, ha riempito l’auditorium di S. Ilario.

Tanti gli amici, gli ex colleghi, gli ammiratori del fotoreporter di Piacenza. Tra questi Pino Spiaggi della staffetta dell’amicizia a cui Prospero ha partecipato in più edizioni, Don Maurizio Noberini presidente di Africa Mission, e gli amici del club fotografico di Fiorenzuola.

Il racconto a più voci si è dipanato grazie ad alcuni dei tanti “allievi” di Prospero Cravedi, l’ex caporedattore di Libertà Alberto Agosti, il caposervizio dello sport Paolo Gentilotti, il caposervizio di cronaca cittadina Giorgio Lambri e il direttore di PiacenzaSera.it Mauro Ferri, moderati da Matteo Zangrandi, del “Reparto Agitati”.

A introdurre la serata il ricordo molto personale della giornalista Betty Paraboschi, grande amica di Prospero Cravedi, e il saluto del sindaco Paolo Dosi.

Tra aneddoti, memorie professionali e soprattutto il racconto delle sue foto, è stata rievocata la grande umanità del fotografo di Piacenza e la sua capacità di tracciare con i suoi scatti una sorta di storia sociale della sua città e provincia, dagli anni ’50 fino ai giorni nostri.

Prospero era un fotografo straordinariamente versatile e capace di cimentarsi con strumenti diversi, sempre al passo coi tempi dal punto di vista tecnologico, addirittura in grado di precorrerli. A suo agio tra social e dirette streaming e costantemente curioso verso tutto quello che era cambiamento e innovazione.

Il figlio Gianni, in conclusione, ha parlato dello sterminato archivio di immagini lasciato da Prospero, un patrimonio importantissimo sul quale sta lavorando per portarlo alla luce e sistemarlo. 

“Recentemente ho scoperto foto che non avevo mai visto – ha raccontato – di un recente viaggio in Argentina, è stato incredibile constatare che nei cd dove sono conservati gli scatti si susseguano senza interruzioni e tutte le foto siano di grande qualità, segno che Prospero non doveva mai scartare nulla di quello che ritraeva”. 

Il comunicato stampa degli organizzatori – La serata di sabato 8 ottobre all’Auditorium Sant’Ilario e Piacenza ha visto grande partecipazione di pubblico. La sala piena ha ascoltato le testimonianze dei vari relatori, accomunate da un’emozione viva e da un’empatia accesa nei confronti di Prospero Cravedi.

Dopo un’introduzione molto personale di una commossa Elisabetta Paraboschi, il Sindaco Paolo Dosi ha aperto la serata: “Il ricordo di Prospero è un vero e proprio ricordo di vita e la vostra partecipazione stasera ne è una conferma. Il suo vivere la vita appieno è testimoniato dalle sue foto, la sua persona è ancora viva e attraverso i suoi scatti ci trasmette una vita che è il ricordo di ognuno di noi.” Il ricordo dell’ex caporedattore di Libertà Alberto Agosti ripercorre gli inizi di Prospero Cravedi come fotografo, ma anche del suo personale inizio a Libertà, evidenziando l’impegno di Cravedi per inserire immagini sul giornale quando ancora non era comune farlo. “Ricordo agli inizi degli anni ’60 un’intera pagina di Libertà completamente dedicata alle fotografie di Cravedi di un tremendo nubifragio appena avvenuto.

Le sue foto testimoniavano l’evento oltre ogni possibile parola e con questa scelta ha insegnato a tutti quanto la cultura dell’immagine sia importante per l’informazione” Gentilotti e Lambri hanno ricordato un Cravedi prima di tutto Maestro e amico, tra ricordi lavorativi e personali che si sono susseguiti con naturalezza ed emozione.

“A me piace pensare che buona parte delle sue foto siano figlie del suo servire civico, del suo essere veramente un cittadino impegnato nel sociale” afferma Lambri riguardando gli scatti delle manifestazioni durante gli anni di piombo.

Di questo suo essere nella storia ha parlato anche Mauro Ferri, direttore di PiacenzaSera, che ha evidenziato la grande attenzione di Cravedi per le nuove tecnologie, raccontando aneddoti del lavoro con Prospero degli ultimi anni, tra ipad, cellulare e nuove tecnologie, e ricordando sue riflessioni uscite proprio sul quotidiano online nel 2012 sull’eredità del fotogiornalismo.

Matteo Zangrandi, presidente del Reparto Agitati – Alta Sorveglianza, riflettendo sull’attenzione di Cravedi verso l’altro, verso la società tutta, introduce Don Maurizio Mogherini legato al progetto Africa Mission – Cooperazione e sviluppo che ha visto Cravedi impegnato per anni: “Prospero è stato i nostri occhi, perché ci ha fatto vedere tanta parte di mondo che altrimenti non avremmo conosciuto. Prospero è stato la voce degli ultimi, raccontando l’Africa, un paese che aveva davvero nel cuore.”

Un altro ritratto dell’umanità di Prospero è stato dato da Giuseppe Spiaggi, organizzatore delle Staffette della Pace, dell’Amicizia e della Solidarietà, che ha sottolineato la grande emozione che ancora trapela dalla grande quantità di foto che ci sono rimaste di 22 anni di viaggi in giro per il mondo. Un ultimo commosso ricordo – in conclusione – è stato quello del figlio Gianni, che si è detto felice della serata e si è augurato che in futuro possano essere tante le iniziative per parlare di Prospero, delle sue fotografie e della storia che ha raccontato e rappresentato. Lo stesso Gianni ha regalato al pubblico uno spezzone di un video inedito realizzato da Prospero durante lo sciopero generale del ‘73.

“Siamo felici della serata, dell’alta partecipazione del pubblico e della qualità degli interventi.” Affermano gli organizzatori del “Reparto Agitati“ “Vista la buona riuscita di questo evento ci auguriamo di poterne organizzare altri per valorizzare lo straordinario lavoro di Prospero Cravedi”.

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