Contrasti e “migrazioni”, la turbolenta stagione della Lega Nord di Piacenza

Non è la prima volta che accade e il segretario provinciale Pietro Pisani derubrica i fatti alla voce "dialettica interna"

Più informazioni su

Anche agli osservatori più distratti della politica, non può sfuggire che la Lega Nord di Piacenza stia vivendo un fase turbolenta.

Non è la prima volta che accade e il segretario provinciale Pietro Pisani derubrica i fatti alla voce “dialettica interna”.

Ma gli scontri delle ultime settimane hanno investito alcuni militanti storici del movimento piacentino, con richieste di espulsione, ricorsi e controricorsi agli organismi di garanzia, per mettere fuori gioco gli avversari.

E sul piano più squisitamente politico, si assiste a prese di posizione di esponenti locali che vengono prontamente rintuzzate dai vertici regionali, con la prospettiva di fronte alle comunali di Piacenza dell’anno prossimo ancora tutta da chiarire.

Correre da soli al primo turno o mescolarsi in un’alleanza di centrodestra che annacquerebbe inevitabilmente l’identità del Carroccio?  Sullo sfondo la segreteria di Pietro Pisani, che – secondo alcuni – sarebbe sempre più nel mirino di una fronda interna.

L’ultimo teatro della guerra più o meno sotterranea in atto è Castelsangiovanni, dove una quota consistente di iscritti addirittura è “migrata” nel paese vicino di Borgonovo. In testa il segretario uscente Angelo Boledi, alla guida anche del comitato per la difesa dell’Ospedale del capoluogo della Valtidone “I Castlan disan no”, che ha racimolato una dote massiccia di adesioni nel paese. 

E proprio questo suo doppio ruolo sarebbe al centro del conflitto interno alla sezione castellana del Carroccio: da un lato l’ala al governo del Comune nella giunta Fontana, che vede nell’iniziativa di Boledi una indebita instrusione nel lavoro amministrativo, dall’altro i militanti che lo hanno seguito nella migrazione, indebolendo la Lega Nord locale.

Lo scontro si è spinto fino alla richiesta presentata al Consiglio direttivo nazionale emiliano della Lega di espulsione di Boledi. Il quale è subentrato nel consiglio del Carroccio regionale ad un altro esponente caduto in “disgrazia”, Giampaolo Maloberti, sospeso per 10 mesi dal Carroccio dopo un’istruttoria interna, contro la quale il diretto interessato avrebbe presentato ricorso agli organi nazionali di via Bellerio. 

Insomma una guerra a colpi di norme e statuti che non accenna a placarsi, anche in vista degli appuntamenti politici cruciali dei prossimi mesi. Pare che il leader Matteo Salvini abbia “bucato” la tradizionale Festa della Zucca del 31 ottobre proprio a causa di questa conflittualità permanente. 

Lunedì sarà a S. Ilario per la manifestazione a sostegno del No al referendum, ma l’unità della Lega Nord piacentina è un traguardo che appare ancora lontano. 

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.