Via Giordani tra le più inquinate in Regione; in un anno 2 mesi di sforamenti

 I dati emergono dall'annuario 2015 di Arpae; 61 le giornate oltre il limite di 50 microgrammi al metro cubo di polveri sottili, rilevate nella via del centro cittadino. Peggio in Emilia Romagna solo le stazioni di Montebello a Parma e di Timavo a Reggio Emilia. 

Via Giordani a Piacenza tra le zone più inquinate della Regione.

IL REPORT

Sono infatti 61 le giornate oltre il limite di 50 microgrammi al metro cubo di polveri sottili (Pm10) registrate nel 2015 dalla centralina che rileva la salute dell’aria in città.

Peggio in tutta l’Emilia Romagna hanno fatto solo le stazioni di Montebello a Parma e di Timavo a Reggio Emilia, entrambe con 67 sforamenti, quasi il doppio dei 35 di “bonus” concessi dalla normativa.

I dati emergono dall’annuario 2015 di Arpae, diffuso nei giorni scorsi, che raccoglie e riassume i principali dati relativi all’ambiente in regione. Un anno decisamente negativo sul fronte inquinamento, che ha visto i superamenti giornalieri di PM10 aumentati sensibilmente rispetto ai due anni precedenti.

Guardando ai dati di Piacenza, in via Giordani nel 2014 gli sforamenti erano stati 38; in netta crescita anche i dati che arrivano dalla centralina di Parco Montecucco, dove si sono registrati 40 superamenti contro i 23 dell’anno precedente.

Non più rosea la situazione sul fronte ozono: 60 i superamenti registrati a Parco Montecucco e Lugagnano (nel 2014 erano stati rispettivamente 39 e 29) e 52 a Besenzone (contro 22).

“I superamenti giornalieri del massimo giornaliero della concentrazione media di ozono su otto ore, favoriti dall’estate calda, nel 2015 sono tornati a livelli simili a quelli del triennio 2011-2013, dopo il netto calo registrato nel 2014, senza differenze apprezzabili tra aree urbane e rurali – fa notare il report -. Le zone più critiche sono la pianura occidentale e la prima collina occidentale”.

Interessante anche l’analisi sull’andamento climatico. Il 2015 è stato un anno particolare: mite in estate ed inverno, caldo in primavera ed autunno. A livello annuale l’anomalia media di temperatura è stata di circa 2°C  per la massima e 1,7°C per la minima.

Per quanto riguarda i valori stagionali delle temperature massime, anomalie positive intense sono state registrate durante la stagione estiva, con una media regionale di circa 3°C. Anche la stagione invernale ha registrato valori alti di anomalia di temperatura massima (circa 2°C), con un contributo importante dovuto al mese di dicembre 2014 e gennaio 2015.

Le temperature massime hanno mostrato un’anomalia positiva su tutta la regione, con una media spaziale di circa 2°C dovuta principalmente alle elevate temperature registrate durante l’inverno, l’estate e l’autunno. Valori più elevati, circa 2,5°C, sono stati registrati, in particolare, sulle province di Piacenza, Reggio Emilia, Modena e tra le province di Bologna e Ravenna.

Sul fronte delle precipitazioni il 2015 è stato caratterizzato da un deficit su quasi tutta la regione, con valori più marcati lungo la fascia appenninica. Fanno eccezione il settore di pianura e di collina della Romagna, dove si sono registrate anomalie positive.

Nel report vi è poi una parte dedicata alla “Radioattività”, dove non manca un passaggio sulla centrale nucleare di Caorso: “I controlli effettuati nel 2015 sul sito non hanno evidenziato sostanziali variazioni dello stato della contaminazione radioattiva (non attribuibile ad attività svolte dalla centrale nucleare)”.

“Attualmente – si legge ancora – la produzione di rifiuti radioattivi in regione non è consistente. È però prevedibile una crescita significativa con l’avvio delle attività di dismissione dell’“isola nucleare” della centrale di Caorso”.

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