Parità (5 a 5) a Palazzo Garibaldi: il centrodestra guadagna un consigliere  foto

Comunicato l'esito delle elezioni a Palazzo Garibaldi: la maggioranza del consiglio resta tuttavia al centrosinistra, l'ago della bilancia è il presidente Francesco Rolleri, che resta in carica per quattro anni (e quindi non era soggetto a elezione)

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Le elezioni del nuovo consiglio provinciale di Piacenza finiscono 5 a 5, con la lista di centrodestra che guadagna un consigliere rispetto alla tornata di due anni fa.

La maggioranza del consiglio resta tuttavia al centrosinistra perchè l’ago della bilancia sarà il presidente Francesco Rolleri, che resta in carica per quattro anni (e quindi non era soggetto a elezione).

La comunicazione dei risultati delle elezioni provinciali di Piacenza è stata data al termine delle operazioni di scrutinio delle schede del voto di ieri. Ricordiamo che il corpo elettorale era ridotto a 589 persone (eletti in consigli comunali e sindaci) e ha votato l’84,55 % degli aventi diritto. 

La lista di centrosinistra (lista Piacenza Provincia unita) ha conquistato 46.162 voti ponderati, quella di centrodestra (lista La Provincia che Piace) 42.852.

Nella lista di centrosinistra non è stato rieletto il consigliere uscente Alessandro Piva (sindaco di Podenzano), mentre il primo cittadino di Piacenza Paolo Dosi non si è ripresentato. Confermati i sindaci Luca Quintavalla (Castelvetro), Massimo Castelli (Cerignale) e Patrizia Calza (Gragnano), conferma anche per il consigliere comunale di Piacenza Stefano Perrucci mentre il nuovo ingresso è quello di Annalia Reggiani, consigliera Pd a Palazzo Mercanti.

Nella lista di centrodestra confermato solo Sergio Bursi (Fratelli d’Italia), mentre non è stata rieletta la consigliera uscente Paola Galvani. Tutti nuovi gli altri: Giancarlo Tagliaferri (sindaco di S. Giorgio in quota Fratelli d’Italia), Matteo Lunni, Giuseppe Freppoli (Forza Italia) e Federico Francia (civico). Nessun eletto della Lega Nord.

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GLI ELETTI – Ecco i dieci eletti che compongono il nuovo consiglio provinciale (tra parentesi le preferenze poderate): 

Luca Quintavalla (7573), Patriza Calza (7515), Massimo Castelli (6769), Stefano Perrucci (6339), Annalia Reggiani (5574) per il centrosinistra (lista Piacenza Provincia unita)

Sergio Bursi (7107), Giancarlo Tagliaferri (5708), Matteo Lunni (6054), Giuseppe Freppoli (4953) , Federico Francia (4152) per il centrodestra (lista La Provincia che Piace)

Non sono risultati eletti per il centrosinistra Guglielmo Zucconi, Alessandro Piva, Simona Bellan, Mattia Cigalini e Marco Comini. Per il centrodestra non eletti Paola Galvani, Roberto Pasquali, Fabio Callegari, Elena Murelli e Laura Ruscio.

Il consiglio uscente era così formato: 6 esponenti a Piacenza Provincia Unita (Paolo Dosi, Luca Quintavalla, Patrizia Calza, Massimo Castelli, Stefano Perrucci e Alessandro Piva), 2 a Piacentini per il nostro futuro (Filippo Bertolini e Sergio Bursi) e 2 ai Popolari Piacentini (Gloria Zanardi e Paola Galvani).

Il corpo elettorale provinciale di Piacenza è suddiviso in 5 fasce demografiche al fine di proclamare gli eletti con il metodo del voto ponderato che assegna un peso diverso ai comuni a seconda del numero di abitanti; per ciascuna fascia, è prevista una scheda elettorale di colore diverso.

AFFLUENZA – Chiuse alle ore 20 le urne delle elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale. Complessivamente hanno votato 498 aventi diritto (su 589), con un’affluenza dell’84.55%. Lo spoglio delle schede inizierà invece mercoledì alle 8: nel corso della giornata il risultato.

Alle ore 17 ha espresso il proprio voto il 65,7% degli aventi diritto (387 amministratori su 589). L’urna allestita nella sala consiliare in Provincia resterà aperta fino alle 20.

Alle ore 13 ha votato il 39,5% degli aventi diritto al voto, ossia 200 dei 589 amministratori di Piacenza che rappresentano la base elettorale. La prima ad aver votato, alle 8 e 5, è stata una consigliera comunale di Borgonovo. Le operazioni di voto si chiuderanno alle 20, mentre lo spoglio avverrà domani 11 gennaio.

Urna aperta in Provincia di Piacenza dalle 8 alle 20 per eleggere il nuovo consiglio provinciale composto da 10 consiglieri.

Un corpo elettorale ridotto, composto da 589 eletti, tra sindaci e consiglieri comunali del territorio, che oggi sono chiamati ad apporre la scheda nell’unico seggio allestito nella sala del consiglio provinciale di via Garibaldi.

La consultazione non interesserà il presidente Francesco Rolleri, che resterà in carica per altri due anni. Gli incarichi, lo ricordiamo, sono senza retribuzione.

Due le liste presentate: “Piacenza Provincia Unita con Rolleri Presidente” (centrosinistra) e “la Provincia che Piace” (centrodestra).

Di “Piacenza Provincia Unita” fanno parte: Simona Bellan (consigliere comunale di Rottofreno), Patrizia Calza (sindaco di Gragnano), Massimo Castelli (sindaco di Cerignale), Mattia Cigalini (sindaco di Agazzano), Marco Comini (consigliere comunale di Vernasca), Stefano Perrucci (consigliere comunale Piacenza), Alessandro Piva (sindaco di Podenzano) Luca Quintavalla (sindaco di Castelvetro), Annalia Reggiani (consigliere comunale Piacenza), Guglielmo Zucconi (consigliere comunale Piacenza)

Della lista “la Provincia che Piace” fanno parte: Sergio Bursi (consigliere comunale Castelsangiovanni), Fabio Callegari (consigliere comunale Pontedellolio), Federico Francia (consigliere comunale Cadeo), Giuseppe Freppoli (consigliere comunale Castellarquato), Paola Galvani (consigliere comunale Rottofreno), Matteo Lunni (consigliere comunale Borgonovo), Elena Murelli (consigliere comunale Podenzano), Roberto Pasquali (sindaco Bobbio), Laura Ruscio (consigliere comunale Gropparello), Giancarlo Tagliaferri (sindaco San Giorgio).

Quale il significato del queste “microelezioni”? Il nuovo consiglio dovrà supportare il presidente Rolleri nel lavoro di ripensamento e rilancio della istituzione Provincia, che non sarà più abolita a seguito della recente vittoria del No al referendum istituzuionale del 4 dicembre. Un ente che tuttavia per sopravvivere avrà necessità di risorse e personale dedicato. 

Ma non mancano i risvolti politici nella sfida delle preferenze all’interno delle due liste che si sono presentate, mentre il Movimento 5 Stelle ha scelto di non corrrere. L’elezione o meno di questo o quel consigliere nel centrosinistra – e in particolare nel Pd – si tradurrà inevitabilmente in una “conta” per le diverse aree politiche. Anche nel centrodestra non sono mancate le polemiche riguardo alla squadra schierata, con alcune esclusioni eccellenti come l’ex consigliera di Forza Italia Gloria Zanardi.

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