Il diabete colpisce il 6 % della popolazione: il punto sulla ricerca in un convegno

Il diabete è una patologia in costante aumento in Italia, attualmente colpisce circa il 6 % della popolazione adulta. Anche Piacenza è in linea con questa media nazionale

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“NUOVE ASPETTATIVE PER IL DIABETE MELLITO TIPO 1” – La nota stampa

Il convegno è in programma venerdì 3 marzo 2017 (ore 17-19) all’auditorium S.Margherita della Fondazione di Piacenza e Vigevano (via S.Eufemia, 12) in occasione del trentennale di fondazione dell’Associazione Autonoma Diabetici Piacentini.

Incontro scientifico formativo sulle più recenti ricerche a livello mondiale in relazione alla patologia diabetica.

Il diabete è una patologia in costante aumento in Italia, attualmente colpisce circa il 6 % della popolazione adulta. Anche Piacenza è in linea con questa media nazionale, che comunque non tiene conto di una grossa fetta di popolazione che ne è affetta senza avvenuta diagnosi.

Interverranno:
Carlo FANTINI – Presidente AADP
Introduzione ai lavori e presentazione attività svolte e in programma dall’AADP
Dott.Sara RIBONI – Pediatra, responsabile aziendale per la diabetologia pediatrica, U.O. complessa di Pediatria e Neonatologia c/o Ospedale “G.da Saliceto” PC
La tecnologia nella cura del diabete: microinfusori e glucometri di ultima generazione
Prof.Paolo FIORINA – Professore Associato di Endocrinologia Univ. MI, Assistant Professor Harward Medical School Boston MA USA and Associate Scientist Boston Children’s Hospital -Direttore Centro Internazionale di riferimento per il diabete di tipo 1 “Romeo ed Enrica Invernizzi” di Milano
Stato dell’arte su immunoterapia, trapianto e  terapia con staminali
Moderatori:
Dott.Andrea Mario BOLLA, MD – Diabetologo c/o Diabete’s Research Istitute, IRCCS Ospedale “S.Raffaele” MI e  Dott.ssa Francesca Pia DOSSENA, Tecnologa Alimentare – Consigliera AADP

Nel corso del Convegno prenderà la parola Claudio Pelizzeni, globetrotter piacentino del diabete, con episodi del suo viaggio da Piacenza a Sidney senza aerei, a significare le potenzialità dei diabetici.
 
LE TESTIMONIANZE:

Quando Matteo ha avuto l’esordio del diabete, noi genitori ignoravamo completamente il significato della gestione di questa malattia e ovviamente, con tutte quelle iniezioni di insulina da fare quotidianamente sulla pelle del proprio figlio ancora così piccino, la prima cosa a cui abbiamo pensato è stata “ma come è possibile? non ci sarà un modo per curarlo diversamente, per curarlo magari definitivamente?”

I medici in Ospedale, ben consapevoli di quello che passa nei pensieri di tutti i genitori che si trovano improvvisamente a dover affrontare questa situazione, ci hanno subito fornito un quadro ben chiaro anche da questo punto di vista e ci siamo trovati a essere immediatamente tra la nutrita schiera di “tifosi” della ricerca, la speranza legata al fervente lavoro che si rivolge in modo particolare sulle cellule staminali.

Ma, col tempo, abbiamo capito che la soluzione non sarebbe arrivata nell’immediato, con la  fortuna, però, di conoscere Paolo Fiorina, noto ricercatore italiano  tra Milano e Boston, il quale ci ha spiegato con estrema semplicità le soluzioni che si stavano tentando e quanto fermento ci sia attorno a questa ricerca specifica, senza tuttavia illuderci circa le tempistiche e le possibilità di intervento sui bambini.

Nel frattempo presso l’Ospedale di Piacenza (Pediatria) abbiamo ricevuto tutto il supporto di cui avevamo bisogno e ci sono state messe a disposizione ogni volta man mano, in crescendo, tutte le tecnologie disponibili che ci hanno permesso di superare le classiche iniezioni di insulina con le penne tramite l’utilizzo del microinfusore, e di tenere monitorato in continuo il valore della glicemia nel sangue tramite un sensore che dialoga con il microinfusore, migliorando così notevolmente la cura e permettendoci di affrontare la quotidianità con molta più serenità, sia per noi genitori sia per nostro figlio.
(Elisabetta  – madre di un bambino diabetico ).
 
Ho trentasette anni e dall’età di anni quattro sono diabetica. Nel corso di questi anni ho potuto sperimentare il confronto con realtà di carattere terapeutico di diverso tipo e, comunque, di prim’ordine, in particolare l’équipe dell’Ospedale “San Raffaele” di Milano, ove ho visto i benefici effetti degli sviluppi della terapia insulinica, a partire dalle iniezioni ipodermiche fino all’opzione del microinfusore e all’utilizzo del sensore per la rilevazione dei dati glicemici.

Ne è risultata una sempre migliore gestione del diabete e della sua curabilità, con evidente incremento in positivo della qualità della vita, a partire dai nodi più significativi dell’età ( infantile, preadolescenziale, adolescenziale, giovanile, puberale e adulta ) fino alla significativa e critica occasione della gravidanza, nella quale la tecnologia avanzata mi ha permesso di fare un’esperienza di aspettativa materna, certo complessa, ma, nel contempo, adeguatamente assistita e, quindi, serena.

Ciò, grazie, naturalmente, anche al supporto medico di diabetologi, ginecologi e dietisti di provata professionalità e di cospicuo spessore umano (Centro Diabete e Gravidanza Ospedale “San Raffaele” )

Rimango attenta osservatrice degli sviluppi della ricerca staminale, in quanto per me il diabete non è solo un’esperienza personale ma anche un tema culturale al quale dedico la mia attenzione.

( Francesca Pia )

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