Cresce la raccolta differenziata a Piacenza: superato il 63%

In significativa crescita rispetto al 58% del 2015. E’ questo uno dei principali elementi che emerge dal Bilancio di Sostenibilità di Iren approvato dal Consiglio di Amministrazione

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La provincia di Piacenza supera il 63% di raccolta differenziata, in significativa crescita rispetto al 58% del 2015. E’ questo uno dei principali elementi che emerge dal Bilancio di Sostenibilità di Iren approvato dal Consiglio di Amministrazione.

“Nel 2016 – spiega una nota – il Gruppo ha gestito il servizio di raccolta dei rifiuti urbani in 147 Comuni delle province di Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Torino e Vercelli, per oltre 2,1 milioni di abitanti serviti, ottenendo rilevanti risultati nella raccolta differenziata che, nei territori serviti dal gruppo, si attesta al 59,2% a fronte di una media nazionale pari al 47,5″.
 
Nel servizio idrico integrato, dove il Gruppo serve 2,7 milioni di abitanti, di cui 313mila abitanti equivalenti in provincia di Piacenza, sono stati distribuiti 170 milioni di metri cubi di acqua; la percentuale di perdite si attesta al 24%, rispetto alla media nazionale del 35%.

I 1.136 impianti di depurazione, di cui 431 in provincia di Piacenza, hanno trattato più di 122 milioni di mc di acque reflue. Sul fronte del controllo, sono stati effettuati più di 52mila campionamenti per l’analisi sulla qualità delle acque potabili e reflue nei territori di riferimento in cui è attivo il Gruppo.

In provincia di Piacenza, inoltre, sono 1,6 milioni i litri di acqua distribuita gratuitamente attraverso le casette “Acquapubblica” per l’erogazione di acqua refrigerata e gasata, “grazie alle quali si sono evitate 58 tonnellate di plastica, 111 tonnellate di petrolio e 111 tonnellate di emissioni di CO2”.
 
In tema di sostenibilità ambientale, l’energia prodotta dal Gruppo deriva per il 78% da fonti eco-compatibili (rinnovabili o assimilate): “Il mix impiantistico, l’attenzione ai processi e gestionale, insieme ai progetti di risparmio energetico, – viene spiegato – hanno consentito al Gruppo Iren di ottenere, nel 2016, un risparmio di 634.885 tonnellate di petrolio equivalente e di evitare l’emissione in atmosfera di oltre 2,6 milioni di tonnellate di CO2.

Un importante contributo all’abbattimento delle emissioni deriva dal teleriscaldamento che, grazie a oltre 900 km di reti interrate, offre calore a una volumetria di circa 85 milioni di metri cubi, pari a una popolazione di circa 850 mila abitanti, di cui oltre 16mila nella città di Piacenza“.
 
In tema di sostenibilità economica, nel 2016 Iren ha generato per gli stakeholder un valore aggiunto globale lordo pari a 1.216 milioni di euro, con un aumento di 142 milioni di euro rispetto all’anno precedente (+13,2%). Sono stati emessi ordini d’acquisto per 701 milioni di euro (28 milioni in provincia di Piacenza) a 4.268 fornitori, per il 57% localizzati nei territori di riferimento.
 
Sotto il profilo sociale nel 2016 Iren ha realizzato e sostenuto più di 220 progetti a favore delle comunità locali per l’innovazione, la promozione culturale e sportiva e la tutela ambientale. In particolare le iniziative di educazione alla sostenibilità hanno coinvolto direttamente circa 90mila studenti di 729 scuole di ogni ordine e grado, 5.953 nella provincia di Piacenza.
 
“Nel 2016 Iren – prosegue la nota – ha partecipato attivamente a 14 progetti di ricerca e innovazione, per un impegno complessivo pluriennale di oltre 10 milioni di euro di cui circa la metà finanziati da bandi nazionali ed internazionali.
 
95%, secondo i risultati dell’indagine di customer satisfaction condotta da Cerved Group è l’indice di soddisfazione dei clienti gas ed energia elettrica, 91,2% per i clienti del ciclo idrico integrato e 84,7% per i clienti dei servizi ambientali.
 
Oltre 500 i dipendenti in provincia di Piacenza: “Il 99% del personale – spiega l’azienda – è assunto con contratti a tempo indeterminato; le attività di formazione e addestramento hanno coinvolto l’84% del personale, mentre il piano di nuovi inserimenti ha visto nel 2016 l’ingresso di 108 nuovi assunti.
 
5 invece Comitati territoriali Iren in cui operano 93 Associazioni ed Enti rappresentativi delle principali categorie di stakeholder. Nel 2016 i Comitati hanno “incubato” 21 progetti, di cui 9 realizzati nell’anno, anche grazie ai contributi giunti attraverso IrenCollabora.it – primo esempio a livello nazionale di piattaforma di progettazione partecipata a disposizione di tutti i cittadini – su cui risultano 718 profili registrati.
 
“La sostenibilità ambientale è sempre più al centro delle nuove sfide mondiali – ha dichiarato il Presidente Paolo Peveraro –. Chi, come il nostro Gruppo, gestisce risorse di primaria importanza, come l’acqua, l’energia e la materia derivante dai rifiuti, deve giocare un ruolo attivo per contribuire a queste sfide. E il nostro Gruppo continua a muoversi in questa direzione: abbiamo gestito circa 1,8 milioni di tonnellate di rifiuti, raggiungendo risultati di grande rilievo nella raccolta differenziata con punte superiori al 76%, e quasi azzerato il ricorso allo smaltimento in discarica che riguarda solo l’1% dei rifiuti gestiti”.

“Attraverso 1.136 impianti e oltre 200.000 parametri annui analizzati abbiamo garantito efficienti sistemi di depurazione delle acque reflue per la tutela della salute di fiumi e mari. Il 78% dell’energia che abbiamo prodotto deriva da fonti rinnovabili e assimilate e ci ha permesso di evitare l’emissione in atmosfera di oltre 2,6 milioni di tonnellate di CO2 e di ridurre l’impiego di petrolio equivalente per circa 635.000 tonnellate. Continuiamo a far crescere il teleriscaldamento (+3,6% volumetrie servite) come sistema che migliora la qualità dell’aria e l’efficienza energetica”.

Fd’I: “RACCOLTA PORTA A PORTA, DISAGI PER I CITTADINI” – “Da alcune settimane ci siamo attivati per dare soluzione ai problemi, rilevati in alcuni quartieri, provocati dalle modalità attuative della raccolta porta a porta dei rifiuti da parte di Iren”.

Lo sostengono in una nota i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, che aggiungono: “Iren, infatti, sta chiedendo a numerosi utenti di posizionare loro stessi i cassonetti sul suolo pubblico nei giorni di raccolta, al fine di agevolare il lavoro degli addetti”.

Per Opizzi e Foti “oltre al disagio provocato agli utenti, che trovano profondamente iniquo pagare la tassa dei rifiuti e nel contempo dovere svolgere mansioni e o compiti tanto inusuali quanto inappropriati, sono emerse, nella maggior parte dei casi, difficoltà nell’individuare sul suolo pubblico un’area idonea sulla quale posizionare i cassonetti nell’attesa dello svuotamento degli stessi”.

Per queste ragioni i due consiglieri hanno, con un’interrogazione, investito della questione l’assessore Giorgio Cisini. Quest’ultimo, spiegano, nella sua risposta, dopo avere richiamato la normativa in materia, ha ribadito che “è onere dei cittadini esporre i propri contenitori dei rifiuti su suolo pubblico per la raccolta del gestore” precisando che “le difficoltà maggiori sono emerse in quanto alcuni condomini hanno posto i cassonetti in aree sotto il livello della strada, aggravando la raccolta da parte dei netturbini”.

Tuttavia, per l’assessore comunale all’Ambiente “Iren si sta facendo carico dell’onere di raccogliere i rifiuti accedendo alle aree private, laddove i cassonetti siano posti in prossimità dell’ingresso e a livello della strada. Inoltre, Iren, in accordo con il Comune, ha effettuato sopralluoghi al fine di superare le difficoltà riscontrate”.

Ritenendo insufficiente l’azione del Comune, Opizzi e Foti hanno presentato una mozione, discussa e votata all’unanimità dal Consiglio Comunale nei giorni scorsi. Nel documento, si invita il Sindaco e la Giunta, accertate le difficoltà di potere realizzare all’interno delle aree condominiali piazzole ecologiche a livello della strada ove collocare i cassonetti per la raccolta differenziata, a “sollecitare i responsabili degli uffici comunali competenti a valutare la concessione di opportune deroghe in modo tale che, qualora nelle vicinanze dell’abitazione risultino presenti spazi pubblici, gli stessi siano concessi ai richiedenti, previo pagamento di quanto previsto per l’occupazione permanente del suolo pubblico”.

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