Vaciago, il ricordo del consiglio: “Ha segnato la storia di Piacenza” VIDEO foto

Ricordiamo la figura dell'ex sindaco di Piacenza attraverso i ricordi dei collaboratori che lo affiancarono nell'avventura delle elezioni comunali di 23 anni fa

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“Sono orgoglioso di aver fatto parte di quella stagione, era un periodo di grande rinascita della passione politica e Giacomo Vaciago ne è stato protagonista”. 

Sono le parole di Paolo Sckokai, oggi segretario cittadino del Pd, amico e stretto collaboratore di Vaciago durante le elezioni comunali del 1994, quando fu coordinatore della campagna elettorale.

Ricordiamo la figura dell’ex sindaco di Piacenza attraverso le memorie dei collaboratori che lo affiancarono nell’avventura delle elezioni comunali di 23 anni fa.

“Venivamo dalla vicenda di tangentopoli, dalla crisi dei partiti e della Prima Repubblica – prosegue Sckokai – e la candidatura di Vaciago fu una novità di grande impatto. Giacomo veniva da un mondo esterno alla politica, era un apprezzato docente universitario ed economista. Nonostante non avesse alcuna esperienza amministrativa, mi sorprese la sua lucidità e la capacità di cogliere il nucleo dei problemi“.

“Se devo individuare la sua qualità più grande – afferma Sckokai – è stata la sua capacità di guardare avanti, di esprimere una visione. Quando diceva che lui pensava alla Piacenza dei prossimi 20 anni era sincero, e non uno snob come poteva sembrare a qualcuno”.

“Ricordo che tra il primo e secondo turno – rammenta – di quelle comunali del ’94, poi vinte in un clima non certo positivo per il centrosinistra, a soli tre mesi dal successo di Berlusconi alle elezioni nazionali, lui volle comunicare i nomi della sua squadra di assessori.

E nel comunicato chiese che ciascun assessore in pectore specificasse il numero di figli. Una mossa abile di comunicazione, ma anche un modo per riaffermare questa sua attenzione al futuro. Voleva dire ai cittadini: vogliamo agire per i nostri figli non solo per noi stessi”.

“Questa visione di lungo periodo della città – conclude Sckokai – è stato il suo insegnamento più importante e che ha lasciato una forte eredità come quella di Vision 2020. Nessuno dopo di lui ha saputo esprimere questo sguardo lungo”. 

Quando accettò di candidarsi a sindaco – Il ricordo di Stefano Borotti – 1994: il mio personale ricordo è che ce lo disse in piedi, a capotavola nella sala riunioni dello studio di Sandro Miglioli. Camicia bianca candida, maniche arrotolate, cravatta impeccabile. Disse di sì. Che avrebbe accettato la candidatura a Sindaco di Piacenza. Rimasi colpito dalla persona che conoscevo solo di fama, dal suo coraggio e dalla sua follia. Un professore di economia, che a 50 anni era  all’apice della carriera: preside alla Cattolica, consulente del Governo, collaboratore di importanti banche, conferenziere che girava il mondo.

Alcuni di noi erano poco più che ragazzi e da un paio d’anni studiavano e discutevano come provare a rendere migliore la nostra città. Ci mancava il portabandiera e arrivo lui. Accettò una sfida che prima del successo sembrava impossibile. Della soggezione iniziale che provavo nei suoi confronti completamente non me ne sono mai liberato: gli davo del lei e ci sono voluti mesi e mesi per passare a toni più confidenziali. Per molti non era una persona facile, io però l’ho conosciuto soprattutto in una dimensione personale di grande generosità, capacità di affetto e tenerezza.

La vita consuma sempre qualcosa e l’attività politica più di altro, ma Giacomo è per me ai primi posti nel Pantheon delle persone che, con l’esempio, mi hanno insegnato tanto. Chiedeva di essere ambiziosi e capaci. 

Bravo come lui nessuno è mai più stato, tuttavia anche grazie a lui molti di noi ci provano ad esserlo.

VIDEO – IL RICORDO IN CONSIGLIO COMUNALE

IL RICORDO IN CONSIGLIO COMUNALEAnche il consiglio comunale, nella seduta di venerdì pomeriggio, ha voluto rendere omaggio a Giacomo Vaciago, ricordato con un minuto di raccoglimento. E’ stato il primo sindaco in italia ad essere eletto direttamente dai cittadini – ha detto il presidente Christian Fiazza – una persona di grande importanza per Piacenza, che ha amato la sua città”. 

Diversi i consiglieri che hanno voluto portare un proprio ricordo, a partire da Tommaso Foti (FdI): “Sono sempre stato suo estimatore come economista, anche se avversario politico. Non posso non riconoscere in lui una innovazione sia da un punto di vista amministrativo che politico. Fu molto professore, in modo migliore del termine, e meno sindaco, perché avrebbe potuto ricandidarsi e vincere ancora. Una volta fare il sindaco era motivo di orgoglio, adesso è invece una scelta difficile”.

Foti ha poi citato due episodi in particolare: “Partecipò in prima persona alle esequie di Carlo Tassi, fece accompagnare il feretro in alta divisa dai vigili urbani, gli tributò un onore pubblico che a Tassi non fu più riconosciuto. Poi gli chiesi se voleva concedere un’intervista a un giornale di destra, di cui ero direttore responsabile. Lui acconsentì in maniera celere e puntuale, a differenza da altre persone del mio stesso partito. Porgiamo, a titolo personale e del gruppo di Fratelli d’Italia, le condoglianze alla famiglia per la perdita di una persona che ha segnato la storia della città”.

“E’ stato mio professore, con lui mi sono laureato” – ha portato la sua testimonianza Giovanni Botti (Pdl) – Era un grande professore, aveva una mente da innovatore. Mi spiace non poterlo più incontrare sul treno e scambiare opinioni con lui. Mi ha insegnato che l’economia deve sempre tenere al centro la persona e la realtà. Sapeva appassionare noi studenti”.

Giovanni Castagnetti (Pcini per Dosi) ha invitato l’assemblea a “recuperare lo spirito di quei tempi, affinché il percorso che porterà alle elezioni e poi al nuovo mandato ci riporti l’orgoglio di essere una comunità coesa”, mentre Maria Lucia Girometta (Forza Italia) ha parlato di una persona “molto umana, alla quale ho potuto chiedere consiglio”: “Nonostante la alta stima professionale, era la semplicità il suo tratto distintivo”.

“Ci siamo alzati spontaneamente in piedi – ha concluso Claudio Ferrari (Pd) – segno della stima nei suoi confronti”.

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