Avis, il congedo di Bocciarelli: “Le persone vanno, l’associazione resta” foto

Nell’anno in cui Avis festeggia 90 anni, la sezione Provinciale di Piacenza ha presentato il Bilancio Sociale relativo all’anno passato e approvato lo scorso 16 marzo

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Bilancio Avis di Piacenza, il 72% dei donatori sono uomini. Si rinnovano le cariche: “Le persone vanno, l’associazione resta”

Nell’anno in cui Avis festeggia 90 anni, la sezione Provinciale di Piacenza ha presentato il Bilancio Sociale relativo all’anno passato e approvato lo scorso 16 marzo. Concluso il secondo mandato del presidente Laura Bocciarelli e delle altre cariche associative.

“Otto anni di intenso lavoro da parte mia e di chi mi ha aiutato in questo cammino”- ha sottolineato un’emozionata Bocciarelli –  “L’augurio per chi verrà” – ha poi aggiunto – “è quello di sapere comprendere l’importanza di superare i personalismi nell’ottica del raggiungimento di un bene comune, mantenendo vivi i valori di gratuità del dono, anonimato del gesto, attenzione a stili di vita sani e positivi, aggregazione e socializzazione, volontariato, democrazia, fiducia, reciprocità e cittadinanza solidale”.

La Bocciarelli ha poi concluso il suo intervento dicendo: “Le persone vanno l’associazione resta”.

I primi numeri emersi dalla rendicontazione raccontano di un’associazione che fa registrare, al 31 dicembre 2016, 40 sezioni operanti sul territorio, 9.341soci, di cui 9.023 donatori e 318 collaboratori, per un totale di 15.253 donazioni.
Tra i donatori di sangue attivi sono in netta prevalenza i maschi rispetto alle femmine: parliamo infatti di 6510 donatori (72%), rispetto a 2513 donatrici (28%).

Per quanto riguarda le fasce d’età maggiormente coinvolte, sia che si parli di maschi (29%), che di femmine (25%), i donatori più attivi sono quelli che vanno dai 46 ai 55 anni. A tal proposito è stata fatta presente la necessità di incrementare l’attività promozionale rivolta alla fascia giovane, attraverso azioni sinergiche di educazione alla salute e promozione del dono del sangue con le istituzioni e i gruppi rivolti ai giovani (scuola, associazioni sportive e ricreative, luoghi d’aggregazione).

In generale il trend Soci Donatori dell’ultimo mandato, quello che va dal 2013 al 2016, si è mantenuto stabile attorno a quota 9.000 volontari.

Il presidente Bocciarelli ha poi sottolineato una positiva crescita per quanto riguarda le idoneità dei nuovi soci in rapporto alle prime donazioni effettive nello stesso anno. Sono infatti 997 le idoneità nel 2016, che hanno portato a 537 donazioni (il 53,86% del totale): un trend in evidente crescita rispetto agli anni precedenti del mandato, in cui i dati relativi a questo rapporto si attestavano su percentuali inferiori al 50%.

Nonostante questo miglioramento Avis ha avviato una serie di indagini conoscitive sull’abbandono nelle donazioni di sangue per comprendere sempre meglio le ragioni per cui coloro che, dopo la visita d’idoneità, non hanno mai iniziato a donare, e/o chi essendo donatore, ha interrotto la donazione.

C’è stato spazio anche per ricordare i numerosi eventi e le collaborazioni che Avis ha realizzato sul territorio durante l’anno. Tra questi si è voluto ricordare la nomina di Rivergaro come primo comune italiano a “sostegno dei donatori di vita”, occorsa nel febbraio 2016 ed anche le numerose attività realizzate insieme alle scuole atte a sensibilizzare “i giovani ad aprirsi agli altri attraverso relazioni aperte al dono, alla reciprocità, alla fiducia, alla solidarietà”.

L’importanza di Avis nel territorio piacentino è stata sottolineata anche dalle autorità istituzionali presenti all’evento. “Associazioni di solidarietà come Avis, svolgono un ruolo fondamentale perché permettono lo sviluppo del tessuto sociale dove le istituzioni non riescono ad arrivare” – ha affermato il sindaco Paolo Dosi.

Il Sottosegretario del Ministero dell’Economia Paola De Micheli invece si è voluta soffermare su uno degli aspetti “che più colpiscono quando si parla di solidarietà. Ovvero la grande professionalizzazione del dono, quella capacità sempre crescente – e l’abbiamo visto in occasione dei sismi che hanno colpito recentemente il centro Italia – di associazioni di volontari a connotarsi sempre di più in maniera professionale”.

“Un altro aspetto fondamentale di Avis” – ha aggiunto – “è quello della promozione del volontariato attraverso l’esempio ed il lavoro quotidiano. La cultura del volontariato è un attività non misurabile, ma che lascia germogliare il seme del dono in una comunità”.

Federico Tanzi

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