Progetto “Easy social”, 150 ragazzi della Valnure parlano di Facebook e Instagram foto

Nella splendida cornice di Villa Barattieri, nella serata del 28 marzo, sono state presentate ai genitori le riflessioni a seguito della conclusione del progetto "Easy Social". L’iniziativa è stata realizzata durante gli anni scolastici 2015-2016 e 2016-17

Piacenza – Nella splendida cornice di Villa Barattieri, nella serata del 28 marzo, sono state presentate ai genitori le riflessioni a seguito della conclusione del progetto “Easy Social”. L’iniziativa è stata realizzata durante gli anni scolastici 2015-2016 e 2016-17 a Ponte dell’Olio e Vigolzone, grazie al contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano, nell’ambito del Bando Idee 2016, con il centro servizi di volontariato Svep, dall’istituto La Casa di Piacenza in collaborazione con L’Associazione Genitori e la Cooperativa Eureka.

Roberta Terribile, direttrice del Consultorio dell’Istituto La Casa, ha espresso soddisfazione per l’ottimo lavoro di squadra tra i diversi attori in rete. Scuola, associazioni e cooperativa hanno creato uno spazio importante di promozione della consapevolezza dell’uso dei social media.

Le psicologhe Cristina Galetta e Francesca Barbieri hanno condotto, nelle classi V e I Medie di Ponte dell’Olio e Vigolzone, alcune attivazioni per creare spazi di riflessione. Già dalla progettazione, emerge che per questa fascia di età mancano dati e statistiche. Come metodo di interazione è stato scelto quello di sperimentazione attraverso giochi e attivazioni, data la precoce età dei ragazzi partecipanti al progetto, sia in gruppi divisi o come gruppo classe. 

I volontari dell’Associazione genitori, hanno partecipato in qualità di “esperti informatici e di social” partendo dalle domande dei ragazzi. Stefano Maggi, fotografo di Ponte dell’Olio e ingegnere informatico, Sara Brugnoni social media manager per alcune aziende e Stefano Meli, ingegnere appassionato di informatica, sono coloro che hanno condiviso con i bambini alcuni giochi per far prendere loro consapevolezza delle incognite del web: il permanere di foto e di commenti, una volta condivisi attraverso i social, l’incognita di chi sia dall’altra parte dello schermo e le bufale che circolano on line.

Come è stato sottolineato più volte dalle psicologhe, i genitori dei bambini in questa fascia di età giocano un ruolo fondamentale, perché i ragazzi li ascoltano ancora molto, quindi è una opportunità da cogliere per condividere buone prassi.

Il terzo step è stato portato avanti nei Centri educativi dei due paesi (Ponte dell’Olio e Vigolzone) gestiti dalla Cooperativa Eureka, il cui coordinatore Sergio Segalini ha potuto assieme al Dr Stefano Bazzoni, psicologo volontario dell’Istituto La Casa di Piacenza, rafforzare i concetti sviluppati in parte a scuola. In particolare è emerso che i ragazzi non usano Facebook ma si avvicinano, solo dalla prima media però, a Instagram.

La Dr Silvia Morelli, che ha visto nascere il progetto con Roberta Terribile (direttrice istituto la casa) e Sara Brugnoni (presidente Associazione genitori) dall’unione delle Associazioni, ha presentato i dati raccolti dai questionari di 150 ragazzi e 136 genitori.

La psicologa ha fatto notare che sia il gradimento del progetto che dei relatori sia alto, e pertanto si chiede di continuare l’attività, sollecitando inoltre da parte dei genitori un maggiore coinvolgimento, visto che la condivisione del progetto, da parte dei ragazzi nei confronti di mamma e papà, è stata mediamente bassa, nonostante fossero coinvolti bambini di 10 anni, più abituati a raccontare le esperienze vissute a scuola rispetto a ragazzini di prima media.

Il Prof Pierpaolo Triani dell’università Cattolica di Piacenza ha sottolineato quanto risultino evidenti l’importanza e la delicatezza del tema. Non c’è più tempo per arginare, ma si deve intervenire con la promozione sia in noi adulti che nei ragazzi, di una maggiore conoscenza, che è poi il compito dell’educatore: aiutare a capire. Quello che emerge in maniera evidente da questo progetto è quanto sia importante la coerenza educativa genitori-insegnanti-ed educatori nei confronti dei ragazzi. Altro punto focale è il protagonismo dei bambini e ragazzi ed anche che in questo tema gli adulti sono in apprendimento, come i ragazzi, creandosi un bellissimo spazio di relazione, da coltivare, tra genitori-figli.

La direttrice Roberta Terribile a fine serata annuncia che il progetto proseguirà per un ulteriore biennio, con alcune variazioni sul progetto iniziale, per dare seguito ai suggerimenti che sono pervenuti dai bambini e dai genitori attraverso i questionari.

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