Lpr ed Assigeco, nodo Palabanca. In vista un accordo con il Comune

A differenza della stadio Garilli, di cui il Piacenza si è aggiudicato (unico in gara) la gestione biennale, l’utilizzatore dell’impianto indoor di Le Mose è al momento di fatto vacante

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Nodo Palabanca per Lpr ed Assigeco.

A differenza della stadio Garilli, di cui il Piacenza si è aggiudicato (unico in gara) la gestione biennale a canone simbolico di 1000 euro, a cui però vanno sommate le spese di gestione quantificate in circa 230.000 euro, l’utilizzatore dell’impianto indoor di Le Mose è al momento di fatto vacante.

LE CIFRE – Terminerà il 30 giugno il diritto di superficie che in questi anni la Lpr volley ha avuto sul Palabanca, impianto costruito anche con il contributo della società medesima e poi in parte sub-affittato ad altre realtà che negli anni ne hanno avuto necessità (Nordmeccanica e Morpho).

Ora però la palla passa al Comune di Piacenza che dal prossimo 1° luglio tornerà ad essere proprietario unico dell’impianto. Sono circa 280.000 euro i costi correnti della struttura tra tasse, utenze, spese di pulizia e manutenzioni varie; troppi per le casse comunali ma anche per i bilanci delle squadre piacentine che da sole non vogliono accollarsi un siffatto onere.

Negli anni si era parlato anche di una possibile alienazione con il prezzo già fissato da Guido Molinaroli a 1,2 milioni di euro, ipotesi poi caduta nel vuoto per una struttura che, pur essendo di recente realizzazione, necessità di migliorie ed ottimizzazioni per renderla fruibile in maniera ottimale.

LPR SENZA CASA – Ad oggi le squadre di pallavolo e basket sono ufficialmente senza casa; difficile pensare per adesso un coinvolgimento di altre realtà come Canottieri Ongina (ha rinunciato alla A2), Bakery (che gioca al Palanguissola e che è rimasta in B) o Nordmeccanica (confermato l’accordo triennale a Modena), più percorribile la strada di un accordo a tre che coinvolga anche il Comune nella gestione delle spese corrente.

E’ poco plausibile pensare che la Lpr abbandoni Piacenza ed indichi entro il 3 luglio, data ultima per scegliere il campo di gioco per la prossima stagione, una struttura fuori città; ci aveva già provato anni or sono con le trasferte di Coppa Campioni a Salsomaggiore oppure con i play-off giocati a Monza, ma con esiti per sponsor e pubblico contrastanti anche in considerazione del fatto che, nelle città limitrofe, né Parma, né Cremona né Lodi hanno impianti particolarmente appetibili in termini di capienza, spazi e modernità.

TRATTATIVA A TRE – L’Assigeco, che dallo scorso anno ha trasferito il suo campo da gioco da Codogno a Piacenza, potrebbe teoricamente dirottare su Pavia visto che il Palaravizza era stato in ballottaggio sino all’ultimo con il Palabanca per ospitare la Lega Due; tuttavia l’accordo pluriennale con la dirigenza piacentina e con l’Lpr stesso fa pensare che anche il sodalizio di Curioni abbia tutto l’interesse a rimanere a Piacenza per lo meno ancora un altro anno.

E’ scontato dunque pensare che alla fine Comune, Lpr ed Assigeco, si siedano intorno ad un tavolo e ragionino su come ripartire le spese in comune: troppo rischioso, e costoso, infatti per il municipio tenere una struttura inutilizzata ed abbandonata, mentre per le due squadre trovare in cosi poco tempo una nuova casa può essere un boomerang per pubblico e sostenitori, con ritorni in termini di affluenza tutti da verificare.

Giancarlo Tagliaferri

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