Decreto Minniti, le nuove norme per i profughi “Posti ridotti per l’accoglienza Sprar” foto

Dal 17 agosto entrerà in vigore il Decreto Minniti che contiene nuove norme anche per la gestione dell'accoglienza dei richiedenti asilo

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Dal 17 agosto entrerà in vigore il Decreto Minniti che contiene nuove norme anche per la gestione dell’accoglienza dei richiedenti asilo. 

Un sistema di nuove regole che il Ministro dell’Interno Marco Minniti ha voluto per velocizzare le pratiche di richiesta di asilo da parte dei migranti, attraverso l’eliminazione dell’appello.

Per fare luce sugli effetti del provvedimento, la cooperativa sociale “L’Ippogrifo” ha organizzato un incontro pubblico a S. Maria della Pace a Piacenza destinato agli operatori del territorio, alla presenza dell’avvocato Massimo Cipolla e Maria Cristina Marzola, consulente del progetto Sprar.

Nella sua introduzione, il presidente de “L’Ippogrifo” Davide Tacchini ha evidenziato la “fluidità” della normativa nel settore dell’immigrazione, “che è mutata assai spesso in pochi anni, quasi all’inseguimento dell’emergenza. Da qui la necessità di fare chiarezza sulle ultime novità”. 

Alla platea ha portato il saluto la viceprefetto Roberta De Francesco, che ha espresso l’esigenza anche per le autorità di conoscere meglio le nuove regole.

Sulla situazione dell’accoglienza ha aggiunto che il sistema Sprar (il stema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati finanziato a livello centrale per la realizzazione insieme agli enti locali di progetti di integrazione dei migranti) è “imballato” in tutta Italia e che da qui a gennaio è probabile che siano possibili nuove assegnazioni assai limitate.

La parola quindi all’esperto del Foro di Ferrara, l’avvocato Massimo Cipolla.

“Le novità della nuova normativa – ha spiegato – riguardano in primo luogo l’eliminazione del grado di appello, quindi il richiedente protezione internazionale si ritroverà davanti alla commissione territoriale ed eventualmente in caso di diniego davanti al giudice di primo grado e poi salterà a piè pari il grado di appello”.

“Si tratta di una vera e propria – ha continuato Cipolla – amputazione delle tutele nei confronti dei richiedenti asilo, l’altro aspetto rilevante è che davanti alle commissioni territoriali si potranno utilizzare nuovi strumenti come la videoregistrazione.

Questo elemento ha degli effetti sul giudizio di primo grado, determinando la discrezionalità da parte del giudice di sentire o non sentire il richiedente. Questo è un aspetto fondamentale perchè ad oggi davanti al giudice di primo grado c’è sempre stato l’obbligo di ascoltare il richiedente.

“La videoregistrazione potrebbe anche essere uno strumento di tutela, ma non lo è nel momento in cui determina la discrezionalità del giudice”.

“Dal punto di vista pratico per la gestione dei migranti – ha fatto notare – occorrerà verificare le conseguenze, perchè siamo abituati in Italia ad importanti novità legislative che poi nella loro attuazione tradiscono le intenzioni del legislatore.

Non è detto che eliminando il grado di appello vedremo un accorciamento concreto dei tempi di esame delle domande di asilo. La protezione internazionale viene decisa da un collegio di tre giudici che alla fine devono riunirsi.

Il calendario di un Tribunale deve riunire tre giudici e vedremo nella pratica come si articolerà”.
 

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