Insetti in tavola da gennaio, Lega “Assurdo, si penalizza agricoltura tradizionale”

Lo prevede la normativa Ue sul "novel food"

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La nota stampa

Dal primo gennaio del prossimo anno in Europa sarà possibile portare sulle tavole scarafaggi, cavallette, grilli o formiche. Lo prevede un pacchetto di norme approvato nel novembre del 2015, il regolamento sul novel food, che diventerà operativo a partire dal 2018. «È una follia», attaccano il Dipartimento agricoltura e la Segreteria provinciale della Lega Nord di Piacenza, «perché da una parte viene follemente ostacolata l’agricoltura locale, dall’altra si aprono le porte ad alimenti insoliti estranei alle nostre tradizioni».

«Cibi a base di alghe, oppure pietanze ottenute da vegetali che si sono riprodotti in modi non tradizionali, o con strutture molecolari modificate, nonché a base di insetti. Grazie ai burocrati di Roma e Bruxelles, totalmente scollegati dalla realtà quotidiana dei cittadini, la salute dei consumatori rischia di essere compromessa in nome del millantato libero mercato. Gli insetti commestibili o i prodotti che li hanno tra gli ingredienti, infatti, potranno essere commerciati liberamente in tutti gli Stati europei, dopo aver ricevuto un’autorizzazione generale da parte della Ue e non, come prima, un via libera da ciascun paese comunitario. I danni all’incolumità delle persone, inoltre, potrebbero rendersi palesi solo dopo molto tempo: basti pensare a quanto accaduto con il grano radioattivo proveniente da Chernobyl, inizialmente impiegato da diversi pastifici e poi dimostratosi causa di celiachia e intolleranze varie». 

Sullo sfondo l’ingresso di nuove abitudini alimentari, in primo piano – secondo il Carroccio – la progressiva uccisione dell’agricoltura tradizionale: «Alcune associazioni e formazioni politiche vorrebbero incentivare quelle colture alternative esotiche al posto del pomodoro o il mais. Ma sono proprio quest’ultime le principali fonti di ricchezza del territorio piacentino, creando un indotto importante per il tessuto economico e sociale. Si pensi, per esempio, ai ragazzi che nel corso degli anni hanno potuto pagarsi gli studi con le campagne stagionali. La storia agricola passa attraverso l’acqua, cioè l’ossigeno delle piantagioni. L’estate di quest’anno, segnata da una siccità senza precedenti, è la prova del disinteresse che le istituzioni hanno nei confronti dei coltivatori: nulla è stato fatto per garantire nuovi invasi alle vallate ed evitare così la carenza di oro blu nei mesi più caldi. Incentivare l’agricoltura vuol dire anche creare scorte d’acqua da stoccare in inverno è utilizzare in estate. Oltre ovviamente a rispettare le tradizioni culinarie delle terre europee: Piacenza orgogliosamente conta eccellenza rinomate in tutto il continente, come i tre salumi DOP – unica provincia a contarli -, il grana padano, l’uva, l’aglio di Monticelli o il vino. Da qui bisogna partire!».

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