Pro Piacenza al via, rosa ridotta e attenzione al budget

Un'annata in partenza con parecchie novità, ad incominciare dalla proprietà unica di Alberto Burzoni che, dopo avere liquidato non senza qualche intoppo gli ex-soci Tacchini e Molinari, si appresta a vivere la prima avventura da proprietario unico

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Ormai una realtà consolidata per la terza serie quella dei rossoneri, capaci di passare dal 18° posto della prima stagione (ancorchè fortemente condizionata dalla penalizzazione iniziale) sino all’11° gradino dell’annata appena conclusa, in una crescita costante e continua che fa del Pro un inquilino stabile della terza serie.

Un’annata in partenza con parecchie novità, ad incominciare dalla proprietà unica di Alberto Burzoni che, dopo avere liquidato non senza qualche intoppo gli ex-soci Tacchini e Molinari, si appresta a vivere la prima avventura da proprietario unico.

A fianco, nel doppio ruolo di Direttore Generale e Direttore Sportivo al posto della coppia Gardella-Francani, torna a Piacenza dopo la quinquennale esperienza di Livorno Paolo Armenia indimenticato protagonista dell’era garilliana. 

Massima attenzione al budget, con una rosa limitata a 19 elementi, e valorizzazione del settore giovanile: sono queste le linee guida impresse da Burzoni che vuole un campionato tranquillo possibilmente condito da un buon calcio. Nessun proclama di play-off né tantomeno alcuna sfida lanciata verso i cugini del Piacenza, intenti nel cercare di migliorare l’ottimo piazzamento dell’ultimo campionato.

Persi Fumagalli, Bini, Pugliese e Pesenti; non confermati Sall, Sane, Cardin, Bianco, Rossini e Girasole, con Fulvio Pea che ha avuto pieno mandato dalla società di allestire la formazione nella massima autonomia cercando di ricalcare per sommi capi l’undici tipo che ha sfiorato la clamorosa qualificazione ai play-off.

Quasi del tutto confermato il centrocampo con Aspas faro centrale e la coppia Bazzoffia-Barba a far gioco sulle ali, manca un uomo di esperienza in mezzo al campo dove La Vigna appare forse ancora un po’ acerbo per un ruolo da titolare fisso.

In  difesa si punta molto sulle doti fisiche e di esperienza sia di Belotti che di Abbate, con quest’ultimo che potrebbe garantire una maggior quantità nell’impostazione del gioco; in attesa ancora un esterno destro da affiancare a Calandra, mentre a sinistra sarà probabilmente Belfasti a presidiare la fascia a copertura di Barba che sarà chiamato a fungere da grimaldello per scardinare le difese avversarie.

Ancora da scoprire sia la porta che l’attacco; come estremo difensore le scommesse sono Bertozzi e Gori, due giovani da verificare che non dovranno far rimpiangere due sicurezze come Alfonso e Fumagalli, valore aggiunto per la squadra nelle precedenti annate.

In avanti per ora si è ai minimi termini, con i soli Alessandro e Mastroianni, in rosa insieme al giovane Starita, a raccogliere l’eredità ingombrante di Pesenti e Musetti che con le loro 21 reti sono stati tra i protagonisti della stagione trascorsa.

Giancarlo Tagliaferri

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