Stadio, il Pro: “Il Comune risponda. Non c’è un piano B” 

Nei giorni scorsi il Pro Piacenza ha infatti inviato una lettera ufficiale a Palazzo Mercanti (proprietario dello stadio) per sollecitare un intervento istituzionale in grado risolvere la questione

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“Il problema dello stadio è stato creato dalla passata amministrazione comunale, che invece di unire si è distinta dalla volontà di dividere, ma deve essere risolto da quella attuale.

Chi succede nell’amministrazione della città ha l’onere infatti di gestire anche le situazioni generate dai predecessori”.

Sono le parole del direttore generale del Pro Piacenza Paolo Armenia sulla querelle dello stadio “Garilli”, che vede contrapposte le due società calcistiche piacentine.

E che rischia di costringere – in assenza di un accordo – i rossoneri alla disputa delle partite in un altro impianto sportivo, lontano da Piacenza.

Nei giorni scorsi il Pro Piacenza ha infatti inviato una lettera ufficiale a Palazzo Mercanti (proprietario dello stadio) per sollecitare un intervento istituzionale in grado risolvere la questione, anche perchè domenica è in programma la prima di campionato e il Pro deve specificare quale sarà la sede di gioco casalinga per l’esordio contro la Giana Erminio.

“La risposta dell’amministrazione – incalza Armenia – deve arrivare oggi, perchè entro 5 giorni dalla partita dobbiamo far partire tutte le procedure preliminari alla gara sportiva di domenica.

La sede dell’evento è lo stadio Garilli, perchè il Pro si è potuto iscrivere al campionato di serie C grazie alla dichiarazione rilasciata dal Comune di Piacenza sulla possibilità di utilizzare il suo impianto”.

“Per noi non c’è un piano B – precisa – non abbiamo alternative al momento”.

Ricordiamo i termini della contesa: da un lato il Piacenza Calcio, che si è aggiudicato il bando del Comune di Piacenza per la gestione dello stadio cittadino, dall’altro il Pro Piacenza che non intende pagare ai “cugini” l’affitto per la disputa delle partite al prezzo, maggiorato da 3 a 7 mila euro a match, proposto dalla società biancorossa.

Il Piacenza Calcio aveva reso noto la propria volontà di rinunciare ai diritti esclusivi di gestione del “Garilli”, manifestando la disponibilità a una “cogestione” con il Pro. Ma garante dell’operazione dovrebbe essere proprio il Comune.

IL COMUNE PER ORA TACE – Il Comune di Piacenza per il momento tace e l’unico assessore incaricato di seguire la vicenda, il vicesindaco Elena Baio, risulta in ferie. 

E non ci sarebbero stati contatti tra le due società per trovare una soluzione di compromesso, anche dal punto di vista economico.

Non resta che attendere gli eventuali sviluppi nelle prossime ore. Ricontattato nella serata di lunedì, il direttore generale del Pro Piacenza Paolo Armenia afferma che se non ci sarà alcuna risposta, il legale della società rossonera metterà in campo una strategia di tutela degli interessi della proprietà.

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