Piacenza-Arezzo, sfida alla ricerca della propria identità

Il Piacenza prova a scrollarsi lo zero dalla casella delle vittorie nell’impegno domenicale della quarta giornata di campionato ospitando al Garilli l’Arezzo. 

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Il Piacenza prova a scrollarsi lo zero dalla casella delle vittorie nell’impegno domenicale della quarta giornata di campionato ospitando al Garilli l’Arezzo.

Anche i toscani, come i piacentini, hanno avuto un inizio di stagione complicato, con due sconfitte casalinghe con Arzachena e Pistoiese inframmezzate dalla sola vittoria esterna di Gorgonzola.

Dopo il quarto posto della passata stagione regolare, la prematura eliminazione dai play-off è costata la panchina a Stefano Sottili.

Al suo posto l’esordiente Claudio Bellucci che, completata la trafila nelle giovanili della Sampdoria, è alla sua prima esperienza come allenatore di prima squadra. Superate le difficoltà estive societarie e qualche intoppo nell’adempiere alle scadenza di iscrizione e di pagamento degli stipendi, la società del presidente Ferretti ha mantenuto pressoché invariata l’ossatura generale di squadra.

Confermati Borra in porta, Sabatino, Ferrario, Muscat, Luciani e Sabatino in difesa, Cenetti, Corradi, Foglia e De Feudis a centrocampo e Moscardelli in avanti.

Sono arrivati l’attaccante Di Santo dal Pontedera, il terzino Franchetti dal Verona, l’attaccante svincolato Cellini dal Livorno, il difensore Rinaldi dal Gubbio, lo slovacco Varga dalle giovanili della Sampdoria; dal Latina sono stati tesserati l’attaccante Di Nardo ed il centrocampista Criscuolo, dalla Juve Stabia dopo tanta serie B è giunta la punta esterna Cutolo, mentre dal Varese è arrivato il giovane Talarico e dal Bari il francese Yebli.

Dopo l’improvvisa partenza alla vigilia di campionato del trequartista Grossi, Bellucci ha dovuto modificare il progetto del 4-3-1-2, che prevedeva l’ex Albinoleffe dietro a Moscardelli-Cutolo, in un 4-3-3: davanti a Borra giostrano Luciani (o Talarico), Muscat (o Rinaldi), Ferrario e Sabatino; a centrocampo Cenetti (o Corradi), Foglia e De Feudis dietro al tridente Moscardelli, Cutolo e Di Santo (o D’Ursi).

Già sette reti subite in tre partite che ne fanno la seconda peggiore difesa del girone, davanti solo alla retroguardia dell’Arzachena, mentre in avanti l’inossidabile Moscardelli è già a quota due reti sulle cinque realizzate. Problemi soprattutto in mediana, dove il modulo a tre centrocampisti non sembra garantire adeguato supporto alle punte e sufficiente protezione alla retroguardia.

Possibile quindi che il tecnico ex Bologna e Sampdoria adotti qualche accorgimento in vista del Piacenza, per ovviare ad una eccessiva perforabilità nella fase difensiva.

Giancarlo Tagliaferri

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