Bonus edlizio, Cna ‘Opportunità da 5 miliardi’

Le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2017 predisposta dal Governo, riporta d’attualità l’importante tema delle agevolazioni fiscali e degli incentivi previsti per gli interventi di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica degli immobili.

Più informazioni su

Piacenza – Le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2017 predisposta dal Governo, riporta d’attualità l’importante tema delle agevolazioni fiscali e degli incentivi previsti per gli interventi di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica degli immobili. Benefici che rischiano di essere riservati ad una platea sempre più ristretta, a danno non solo dei cittadini ma anche delle tante imprese artigiane che operano, appunto, nell’ambito del comparto delle ristrutturazioni edilizie.  

Lo scrive in una nota Cna.

“I benefici e le agevolazioni oggi previsti per la ristrutturazione delle abitazioni o per la riqualificazione energetica degli edifici – sottolinea il Direttore di CNA Piacenza, Enrica Gambazza – devono essere confermati nella misura attuale. Inoltre, le detrazioni fiscali per tutti i lavori edili, e per tutti i soggetti, andrebbero trasformate in credito d’imposta cedibile dalle famiglie e dalle imprese alle banche. E’ questa la strada maestra per consentire alle famiglie e alle imprese di ottenere liquidità per poter realizzare l’investimento sulla propria abitazione, o sull’immobile dell’impresa per il quale si ha diritto all’agevolazione fiscale”.

La Legge di Bilancio 2017, infatti, riserva questa opportunità solo agli incapienti, cioè a coloro che dichiarano redditi entro le soglie della “no tax area”, e solo per i lavori di efficientamento energetico nell’ambito dei condomini. E’ una misura sicuramente positiva, ma restringe eccessivamente il perimetro degli utilizzatori depotenziando quindi la possibilità di generare una spinta sufficiente ad aumentare la liquidità delle famiglie e di conseguenza la domanda interna. 

“Dalle analisi di CNA – conclude Gambazza – risulta evidente che, se consideriamo al 3,6% il tasso praticato dalle banche per i mutui destinati alla ristrutturazione delle abitazioni, trasformare le detrazioni in credito d’imposta cedibile avrebbe come risultato la copertura del 42,52% dell’investimento che si intende realizzare per la ristrutturazione (invece della detrazione del 50% diluita in 10 anni), copertura che toc-cherebbe il 55,28% degli investimenti nel caso di una riqualificazione energetica (al posto della detrazione del 65% diluita in dieci anni)”.

“Le famiglie avrebbero denaro spendibile subito, generando in questo modo in soli due anni, secondo le stime del Centro Studi Cna, una domanda di lavori nel settore delle costruzioni pari a circa 5 miliardi di euro che migliorerebbe sensibilmente il tono economico dell’intero com-parto”.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.